venerdì 4 marzo 2016

Recensione Flash: Blackhat


Anno e nazione di produzione: USA 2015

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Azione/Drammatico/Thriller/Giallo/Noir

Durata: 133 minuti

Cast: Chris Hemsworth, Tang Wei, Viola Davis, Ritchie Coster, Holt McCallany, Yorick van Wagenigen, Leehom Wang, John Ortiz, William Mapother, Spencer Garrett, Archie Kao

Regista: Michael Mann

Abbiamo capito che uno dei temi cine-televisivi più gettonati del 2015 è di sicuro quello riguardante gli hacker e l'informatica, e Michael Mann, uno dei più grandi registi della storia di Hollywood, a cui devo molto per il mitico L'Ultimo Dei Mohicani, ha deciso di fare ritorno dietro la cinepresa, dopo ben 6 anni di assenza dall'ultima pellicola, scegliendo di trattare proprio questo tema tramite il film Blackhat, con Chris "Thor" Hemsworth come protagonista.
La storia narra le vicende di Nicholas Hathaway, interpretato per l'appunto da Hemsworth: egli è un hacker statunitense, in prigione con una condanna di 15 anni per aver contraffatto e rivenduto carte di credito false con le sue abilità di "cowboy della console", a cui viene improvvisamente promessa la grazia da parte del governo, rappresentato dall'agente dell'FBI Carol Barrett (Viola Davis), in cambio del suo aiuto.
Di fatto, un misterioso "blackhat" (meglio noto come cracker, il cybercriminale della peggior specie, da non confondersi con l'hacker, noto come "whitehat", e il "greyhat", ovvero l'hacker e/o il cracker ambigui, NdR) ha causato un grave incidente nucleare in Cina ed un improvviso aumento dei titoli azionari della soia alla Borsa di Chicago, preparandosi a compiere qualcosa di più grave e misterioso.
Hathaway, riunitosi col suo migliore amico ed ex compagno di corso al MIT, l'ufficiale cinese Chen Dawai (Leehom Wang), rappresentante della sua nazione, unitasi in una partnership con gli USA per fermare il cybercriminale, dovrà fare ampio uso delle sue capacità, in una lotta cruenta che scatenerà molte morti e che rischierà di sovvertire le sorti dell'intero pianeta.
Ci riuscirà?
Blackhat è costato 70 milioni di dollari e ne ha incassati soltanto 17 milioni in tutto il mondo, confermando di essere un gravissimo flop al botteghino.
Ora, alcuni affermano che la causa principale sia stata quella di essere sfortunatamente uscito al cinema quasi contemporaneamente ad American Sniper, attesissimo ed acclamatissimo dalle masse; altri invece ritengono che la ragione principale di questo fallimento, nonostante le grandi attese intorno a questo film, sia rappresentata dalla lentezza della trama e dalla complessità dei dialoghi, dovuta al linguaggio molto specifico usato dai protagonisti.
Ebbene, io credo che la verità stia nel mezzo: è vero che la scelta di far uscire Blackhat contemporaneamente ad un successo già preannunciato come American Sniper sia stata molto infelice, ma è anche vero che il ritorno di Mann alla regia non è stato dei migliori: infatti, la trama non è proprio monotona, bensì molto costante e stabile, con svariati colpi di scena, ma ciò che non convince è proprio la storia, che si trova, a mio parere, in una via di mezzo tra le americanate di cui vi ho parlato in precedenza nell'articolo Hacker o Cracker? Te lo dice Incursioni! ed il realismo estremo ma veritiero della mitica serie TV Mr. Robot, che quindi rende Blackhat un'insalata mista di veridicità ed assurdità al tempo stesso.
Inoltre, molti hanno odiato moltissimo la scelta fatta per il protagonista, dato che Chris Hemsworth non sembrerebbe affatto un hacker. In questo caso, mi trovate in disaccordo: vogliamo ricordarci di Hugh Jackman in Codice: Swordfish? Vi è forse sembrato più azzeccato? Eppure, entrambi hanno fatto, a mio parere, un buon lavoro.
Dunque, in conclusione, consiglio questa pellicola, da cui mi aspettavo molto di più, specie nel finale per me deludente e troppo frettoloso, a chiunque sia curioso di rivedere Michael Mann in azione (il suo tocco di classe si nota sempre e comunque, nonostante il risultato finale), augurandovi quindi buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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