Titolo originale: Mr. Holmes
Anno e nazione di produzione: UK/USA 2015
Distribuzione in Italia: Videa
Genere: Drammatico/Poliziesco/Giallo/Noir
Durata: 104 minuti
Cast: Ian McKellen, Laura Linney, Milo Parker, Hiroyuki Sanada, Roger Allam, Frances De La Tour, Nicholas Rowe
Regista: Bill Condon
Sherlock Holmes è uno dei personaggi più rappresentati della storia del cinema e delle TV mondiali: l'abbiamo visto in tutti gli stili più svariati, dal classico investigatore della Londra dell'800 al più recente ed originalissimo Sherlock della BBC interpretato dal grande Benedict Cumberbatch, di cui in precedenza abbiamo parlato abbondantemente in due articoli, quello sulle prime due stagioni e quello sulla terza, nonché sullo Special natalizio del 2015, e le cui riprese della season 4 sono finalmente cominciate ad aprile 2016.
Ebbene, proprio in virtù di queste numerosissime trasposizioni sul grande e piccolo schermo, il mio interesse per le opere dedicate al consulente detective, nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, è divenuto alquanto selettivo, soffermandosi solo su adattamenti originali, come appunto Sherlock.
Va da sé dunque che non potevo assolutamente farmi scappare l'occasione di vedere Mr. Holmes: Il Mistero Del Caso Irrisolto, realizzato sempre dalla BBC, questa volta BBC Films, e basato sul libro del 2005 A Slight Trick Of The Mind dell'autore Mitch Cullin.
Il perché è molto semplice: si tratta del primissimo lavoro dedicato alla vecchiaia del grande Sherly, tra l'altro impeccabilmente interpretato dal mitico Sir Ian "Gandalf-Magneto" McKellen!
Di fatto, osserviamo come il detective, ormai giunto alla veneranda età di 93 anni, si sia ritirato in solitudine nella sua casa di campagna nel Sussex, dedicandosi giornalmente alle sue amati api e venendo accudito dalla sua governante, Mrs. Munro (Laura Linney), e da suo figlio, il piccolo Roger (Milo Parker).
Oramai solo, per via della perdita dei suoi vecchi amici e parenti più cari, ovvero John Watson, suo fratello Mycroft e Mrs. Hudson, Holmes comincia la sua frenetica ricerca della memoria, oramai gravemente deteriorata dalla vecchiaia, poiché non riesce più a ricordare la ragione esatta della sua scelta di abbandonare la sua amatissima professione, come conseguenza di un grave evento funesto collegato al suo ultimo caso, anch'esso finito nell'oblio.
Man mano, dopo i tentativi falliti di provare a migliorare le sue facoltà intellettive prima con la pappa reale delle sue api e poi con il pepe del Sichuan, dopo un lungo e faticoso viaggio in Giappone, Sherlock riuscirà a ricordare tutto solo grazie all'aiuto del piccolo Roger, a cui si è affezionato e che lo sprona sempre più a scrivere tutto e a svelare la verità sull'indagine finita male, la cui ultima traccia rimasta al momento è solo la solita versione edulcorata del fidato Watson che, in questo caso particolare, per l'amore fraterno che lo univa al collega, preferì distorcere la vicenda ed inventarsi un altro finale.
Le domande saranno molte, ma le più importanti in assoluto saranno solo due: cos'è successo esattamente di tanto grave nell'ultimo caso accettato da Holmes? E perché l'investigatore ha preferito addirittura ritirarsi a vita privata?
Nonostante l'interessantissima trama non sia delle più attive (non gliene faccio una colpa, dato che non poteva essere diversamente, come capirete vedendo la pellicola), il ritmo del film è molto incalzante e la storia è appunto molto bella, proprio perché finalmente abbiamo un ritratto inedito del sociopatico funzionale per eccellenza, oramai anziano e preda dei rimorsi, rimorsi che lo porteranno verso il suo cammino di redenzione, alla riscoperta di quei sentimenti che aveva sopito da troppo tempo.
Del cast nulla da eccepire, tutti azzeccati, dal primo all'ultimo, soprattutto Mr. McKellen ovviamente, bravissimo nell'impersonare non tanto lo Sherlock più giovane dei flashback, bensì quello ultranovantenne e pieno di acciacchi, con la toccante interpretazione della disperata e forsennata frustrazione del protagonista quando tenta, il più delle volte invano, di ricordare il passato.
Veramente un'ottima pellicola che consiglio a tutti, soprattutto agli amanti dei gialli e, naturalmente, del grande Sherly, qualsiasi sia la sua età o l'epoca in cui vive.
Buona visione!
Ebbene, proprio in virtù di queste numerosissime trasposizioni sul grande e piccolo schermo, il mio interesse per le opere dedicate al consulente detective, nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, è divenuto alquanto selettivo, soffermandosi solo su adattamenti originali, come appunto Sherlock.
Va da sé dunque che non potevo assolutamente farmi scappare l'occasione di vedere Mr. Holmes: Il Mistero Del Caso Irrisolto, realizzato sempre dalla BBC, questa volta BBC Films, e basato sul libro del 2005 A Slight Trick Of The Mind dell'autore Mitch Cullin.
Il perché è molto semplice: si tratta del primissimo lavoro dedicato alla vecchiaia del grande Sherly, tra l'altro impeccabilmente interpretato dal mitico Sir Ian "Gandalf-Magneto" McKellen!
Di fatto, osserviamo come il detective, ormai giunto alla veneranda età di 93 anni, si sia ritirato in solitudine nella sua casa di campagna nel Sussex, dedicandosi giornalmente alle sue amati api e venendo accudito dalla sua governante, Mrs. Munro (Laura Linney), e da suo figlio, il piccolo Roger (Milo Parker).
Oramai solo, per via della perdita dei suoi vecchi amici e parenti più cari, ovvero John Watson, suo fratello Mycroft e Mrs. Hudson, Holmes comincia la sua frenetica ricerca della memoria, oramai gravemente deteriorata dalla vecchiaia, poiché non riesce più a ricordare la ragione esatta della sua scelta di abbandonare la sua amatissima professione, come conseguenza di un grave evento funesto collegato al suo ultimo caso, anch'esso finito nell'oblio.
Man mano, dopo i tentativi falliti di provare a migliorare le sue facoltà intellettive prima con la pappa reale delle sue api e poi con il pepe del Sichuan, dopo un lungo e faticoso viaggio in Giappone, Sherlock riuscirà a ricordare tutto solo grazie all'aiuto del piccolo Roger, a cui si è affezionato e che lo sprona sempre più a scrivere tutto e a svelare la verità sull'indagine finita male, la cui ultima traccia rimasta al momento è solo la solita versione edulcorata del fidato Watson che, in questo caso particolare, per l'amore fraterno che lo univa al collega, preferì distorcere la vicenda ed inventarsi un altro finale.
Le domande saranno molte, ma le più importanti in assoluto saranno solo due: cos'è successo esattamente di tanto grave nell'ultimo caso accettato da Holmes? E perché l'investigatore ha preferito addirittura ritirarsi a vita privata?
Nonostante l'interessantissima trama non sia delle più attive (non gliene faccio una colpa, dato che non poteva essere diversamente, come capirete vedendo la pellicola), il ritmo del film è molto incalzante e la storia è appunto molto bella, proprio perché finalmente abbiamo un ritratto inedito del sociopatico funzionale per eccellenza, oramai anziano e preda dei rimorsi, rimorsi che lo porteranno verso il suo cammino di redenzione, alla riscoperta di quei sentimenti che aveva sopito da troppo tempo.
Del cast nulla da eccepire, tutti azzeccati, dal primo all'ultimo, soprattutto Mr. McKellen ovviamente, bravissimo nell'impersonare non tanto lo Sherlock più giovane dei flashback, bensì quello ultranovantenne e pieno di acciacchi, con la toccante interpretazione della disperata e forsennata frustrazione del protagonista quando tenta, il più delle volte invano, di ricordare il passato.
Veramente un'ottima pellicola che consiglio a tutti, soprattutto agli amanti dei gialli e, naturalmente, del grande Sherly, qualsiasi sia la sua età o l'epoca in cui vive.
Buona visione!
Il trailer:
Consigliato: Sì
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