Non so se vi è mai capitato, ma a me, a volte, succede che un film può cambiarmi la giornata, può farmi fare il pieno di positività, può insomma rimettermi in pace col mondo. Ebbene sì, e vi assicuro che solo l'arte, in questo caso la "settima arte", può riuscire in un'impresa simile.
Ne ho parecchi di film salva-vita, vere e proprie terapie cinematografiche da somministrare senza posologia adeguata, anzi da abusarne quando la vita reale vi sembra troppo spenta e poco soddisfacente, oppure solo per un lifting al cuore.
Alla mia personale collezione da poco si è aggiunto Frankie and Johnny di Garry Marshall. Il titolo italiano è Paura d'Amare, ma non mi convince granché, banalizzare era il credo dei distributori italiani negli anni Novanta, al momento di tradurre i titoli dei film stranieri. E infatti, a scoraggiarmi nel vedere il film, era proprio il titolo!
Dicevo, il film con Michelle Pfeiffer e Al Pacino è del 1991: la coppia di attori ritorna a lavorare insieme dopo Scarface, anche se allora la newcomer Pfeiffer ebbe poche battute con il già affermato Pacino.
Il film, girato da Marshall un anno dopo l'enorme successo di Pretty Woman, è tratto dallo spettacolo teatrale di Broadway firmato da Terence McNally che scrisse anche la sceneggiatura per il film. Se in teatro c'erano interpreti più ordinari e meno glamour, come Kathy Bates nel ruolo di Frankie, per l'adattamento al cinema decisero di assegnare le parti a due degli attori più in vista del periodo. Il regista, però, non puntò solo sul successo dei due interpreti: Michelle Pfeiffer oltre che esageratamente bella è anche brava, e poi Al Pacino è Al Pacino!
Il film, girato da Marshall un anno dopo l'enorme successo di Pretty Woman, è tratto dallo spettacolo teatrale di Broadway firmato da Terence McNally che scrisse anche la sceneggiatura per il film. Se in teatro c'erano interpreti più ordinari e meno glamour, come Kathy Bates nel ruolo di Frankie, per l'adattamento al cinema decisero di assegnare le parti a due degli attori più in vista del periodo. Il regista, però, non puntò solo sul successo dei due interpreti: Michelle Pfeiffer oltre che esageratamente bella è anche brava, e poi Al Pacino è Al Pacino!
Se in musica esiste l'evergreen question Beatles o Rolling Stone, la stessa trasposta nel cinema è: Robert de Niro o Al Pacino? Io non ho dubbi, e scelgo Al. Anche se in Frankie and Johnny ha una chioma molto retrò, Pacino per me è il non plus ultra del cinema americano: il suo fascino è innegabile come la sua mostruosa bravura, costruita in teatro e poi messa al servizio del cinema. Manco a dirlo, l'anno dopo il film di Marshall, l'attore vincerà lo strameritato Oscar come Miglior Attore Protagonista per Scent of Woman.
Ovviamente lui veniva da ruoli molto seri, ma il regista Garry Marshall rassicurò gli spettatori sul ruolo di "Serpico" nel film: "Di solito quando Al Pacino ride, qualcuno sta per morire, ma in Frankie e Johnny interpreta davvero un bravo ragazzo!"
La storia è stata riassunta da molti come l'incontro tra Cenerentola e il Principe Azzurro. In effetti è così, l'impianto della dramedy è quello, molto semplice e lineare. Però i due attori aggiungono quell'ingrediente in più che, vi assicuro, vi cattura e soprattutto non rende il film una banale e smielata romance a New York. Comico e drammatico sono miscelati insieme sapientemente, e la bravura del cast fa il resto.
Johnny, dopo aver scontato gli anni di reclusione per truffa, esce di prigione diretto a New York. Alla ricerca di un lavoro come cuoco, approda al ristorante Apollo del greco Nick. Lì, microcosmo di vite e affetti, lavora come cameriera anche Frankie. Entrambe sentono che qualcosa tra loro succederà, ma la donna a lungo cercherà di sfuggire a Johnny che la braccherà teneramente per conquistarla. Frankie ha paura di soffrire ancora, di credere che per lei la felicità sia possibile e che Johnny possa regalargliela.
Però l'uomo con la sua tenace pazienza riesce ad abbattere il muro che Frankie si è costruita intorno.
Seppur Pacino e Pfeiffer fossero, a detta di molti critici dell'epoca, troppo accattivanti, per me sono comunque riusciti a rendere credibili dei personaggi che la vita ha preso a schiaffi e che ha imbruttito per le troppe, pesanti, delusioni.
Frankie e Johnny reagiscono diversamente al dolore: lui lo affronta e ne ricava positività, lei invece si è chiusa al mondo e all'amore per evitare altre ferite.
Non sarà facile per Johnny conquistarla, nonostante passino una notte insieme, lei si allontanerà sempre di più, quindi ci sarà ancora strada in salita per l'uomo.
Frankie però non si lascia vincere dalle sue paure, e comprende che Johnny per lei ci sarà "per sempre e malgrado tutto".
Una favola moderna, che non esclude problemi, difficoltà o prospetta una vita da "per sempre felici e contenti", ed è proprio questo il punto di forza del film. Ci saranno problemi, la vita per Frankie e Johnny non sarà sicuramente semplice ma loro ce la faranno perché hanno già visto "la fine del mondo" e ne sono usciti vivi.
Non sono fatti per stare soli. E insieme funzionano splendidamente.
Colonna sonora del film la canzone Frankie and Johnny di Terence Trent d'Arby, ecco il video:
Il trailer del film:
Buona visione!
Ovviamente lui veniva da ruoli molto seri, ma il regista Garry Marshall rassicurò gli spettatori sul ruolo di "Serpico" nel film: "Di solito quando Al Pacino ride, qualcuno sta per morire, ma in Frankie e Johnny interpreta davvero un bravo ragazzo!"
La storia è stata riassunta da molti come l'incontro tra Cenerentola e il Principe Azzurro. In effetti è così, l'impianto della dramedy è quello, molto semplice e lineare. Però i due attori aggiungono quell'ingrediente in più che, vi assicuro, vi cattura e soprattutto non rende il film una banale e smielata romance a New York. Comico e drammatico sono miscelati insieme sapientemente, e la bravura del cast fa il resto.
Johnny, dopo aver scontato gli anni di reclusione per truffa, esce di prigione diretto a New York. Alla ricerca di un lavoro come cuoco, approda al ristorante Apollo del greco Nick. Lì, microcosmo di vite e affetti, lavora come cameriera anche Frankie. Entrambe sentono che qualcosa tra loro succederà, ma la donna a lungo cercherà di sfuggire a Johnny che la braccherà teneramente per conquistarla. Frankie ha paura di soffrire ancora, di credere che per lei la felicità sia possibile e che Johnny possa regalargliela.
Però l'uomo con la sua tenace pazienza riesce ad abbattere il muro che Frankie si è costruita intorno.
Seppur Pacino e Pfeiffer fossero, a detta di molti critici dell'epoca, troppo accattivanti, per me sono comunque riusciti a rendere credibili dei personaggi che la vita ha preso a schiaffi e che ha imbruttito per le troppe, pesanti, delusioni.
Frankie e Johnny reagiscono diversamente al dolore: lui lo affronta e ne ricava positività, lei invece si è chiusa al mondo e all'amore per evitare altre ferite.
Non sarà facile per Johnny conquistarla, nonostante passino una notte insieme, lei si allontanerà sempre di più, quindi ci sarà ancora strada in salita per l'uomo.
Frankie però non si lascia vincere dalle sue paure, e comprende che Johnny per lei ci sarà "per sempre e malgrado tutto".
Una favola moderna, che non esclude problemi, difficoltà o prospetta una vita da "per sempre felici e contenti", ed è proprio questo il punto di forza del film. Ci saranno problemi, la vita per Frankie e Johnny non sarà sicuramente semplice ma loro ce la faranno perché hanno già visto "la fine del mondo" e ne sono usciti vivi.
Non sono fatti per stare soli. E insieme funzionano splendidamente.
Colonna sonora del film la canzone Frankie and Johnny di Terence Trent d'Arby, ecco il video:
...Frankie and Johnny were lovers alright
and the tempered scale of experience
cannot forever indict
two hearts looking to belong in the heat
of the sun as opposed to night...
Il trailer del film:
Buona visione!
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