La vita a volte diventa incomprensibile. Sbandiamo nei giorni.
Non ci spieghiamo nemmeno come riusciamo a viverli quei giorni.
Poi un ricordo, un amico o semplicemente l'istinto di sopravvivenza ci dicono di correre. Fuggire da quella realtà. Perché cambiare la situazione che si sta vivendo è maledettamente più difficile. O forse non è possibile farlo.
Queste sono le idee alla base della trilogia della fuga di Gabriele Salvatores.
Sto parlando di Marrakech Express, Turnè e Mediterraneo. Questi film penso siano tre delle migliori pellicole del cinema contemporaneo italiano.
Alla base della trilogia c'è l'idea del viaggio come sinonimo di fuga da una realtà che consapevolmente o inconsapevolmente delude. Poi c'è l'amicizia, spesso motore di quel cambiamento necessario.
I cast dei tre film sono eccezionali, molti gli attori feticcio del regista napoletano, da Diego Abatantuono a Claudio Bisio, da Gigio Alberti a Giuseppe Cederna.
Ogni film contiene tante scene memorabili e molte perle di saggezza.
"Ci hai mai pensato al fatto che saremo gli ultimi che hanno i ricordi in bianco e nero? Le foto dei nostri genitori, quelle delle vacanze, i programmi della televisione... Ma chi se li ricorderà più? <<La Nonna del Corsaro Nero>>...<<Belfagor>>. Siamo una tribù in via di estinzione, altro che balle." |
Marrakech Express è del 1989.
Quattro amici, ultra trentenni, decidono di partire per aiutare il quinto del gruppo arrestato in Marocco per detenzione di hashish.
Sulle note de L'anno che verrà di Lucio Dalla, i quattro, tornando a casa, comprenderanno di non aver cambiato il mondo e nemmeno le loro vite. Tante scene indimenticabili, eccone alcune:
La cioccolata e l'accrocchio:
Si parte...e il fumo?
La scena più divertente del film è sicuramente quella della partita Italia - Marocco, giocata nel deserto. La scena è stata ripresa anche in Tre uomini e una gamba di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Italia - Marocco...ce la giochiamo a calcio:
"Uno passa la vita a farsi dire che prima è troppo giovane, poi dopo diventa troppo vecchio...Ci sarà una fase centrale in cui uno deve correre, no?"
Turnè, 1990: un roadmovie in giro per l'Italia.
Due attori, amici, innamorati della stessa donna. Ironia e malinconia ben equilibrate tra di loro per il film più riflessivo della trilogia. E se una donna non sa scegliere, per fortuna c'è l'amicizia.
Mi sono innamorata di questo film dalla scena iniziale:
L'inizio del viaggio:
"Avevamo tutti, più o meno, quell'età in cui non hai ancora deciso se mettere su famiglia o perderti per il mondo..."
Mediterraneo è del 1991. Vincitore dell'Oscar come Miglior Film Straniero nel 1992.
Otto soldati italiani, durante la seconda guerra mondiale, vengono inviati in un'isoletta greca di dubbia importanza strategica. Ci rimarranno tre anni. Il mondo si dimentica di loro e loro si dimenticano del mondo. Di quel mondo in conflitto e allo sbando. Tornati a casa, in Italia, rimpiangeranno la libertà del Mediterraneo.
Secondo me, il film più bello di tutta la trilogia. Alcune scene:
Una razza una faccia:
Mi si secca il colore:
Anche in questo film troviamo una partita di calcio, ed è un po' come la fine delle vacanze.
Ti sto ipnotizzando nasino?
Gli anni trascorsi sull'isola non sono pesati ai soldati, anzi. Devono tornare a casa, la vita adulta attende di essere vissuta. C'è da fare l'Italia.
Minchia, tre anni!
Termino con due delle scene più belle del film:
Il senso della vita secondo Lorusso:
Una serata particolare:
Buona fuga!
INCURSIONI CINEMANIACHE
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