La Russia è sempre stata nota per tre cose: il freddo cane, il comunismo e la vodka.
Ma ultimamente ha iniziato a svilupparsi una certa cultura cinematografica che ha spinto i registi russi a sperimentare nuovi generi, anche molto diversi dai soliti film dell'ex regime sovietico. Un esempio è il film fantasy Wolfhound del regista Nikolaj Lebedev, tratto dal romanzo Volkodav di Maria Semyonova.
Ma ultimamente ha iniziato a svilupparsi una certa cultura cinematografica che ha spinto i registi russi a sperimentare nuovi generi, anche molto diversi dai soliti film dell'ex regime sovietico. Un esempio è il film fantasy Wolfhound del regista Nikolaj Lebedev, tratto dal romanzo Volkodav di Maria Semyonova.
E' la storia di Volkodav, membro dell'estinto clan del Segugio Grigio che, dopo aver riconquistato la libertà, si mette in cammino per vendicare la morte della sua famiglia e la distruzione del suo villaggio, atti compiuti dal malvagio stregone Zhadoba e da suo figlio, noto come il Cannibale. Tra vari ostacoli e lunghe avventure, conoscerà nuovi amici e cercherà, oltre a vendicarsi, anche di salvare il destino della città di Galirad e della sua principessa, Elen, ed anche quello del mondo intero dalla malvagia dea Morana, padrona di Zhadoba.
Il film, a metà tra Conan Il Barbaro e Il Signore Degli Anelli, mostra un aspetto fantasy, almeno per quel che credo io, davvero particolare in realtà. In effetti è la prima volta che vedo scenografie e riprese simili, costellate di stupendi paesaggi (le riprese sono avvenute in Slovacchia) e concetti molto particolari, che richiamano alla memoria i miti nordici e celtici (divinizzazione della natura, rappresentata ad esempio dalla Madre Kendarat, la dea della luna).
Questo esperimento da parte di un regista russo è stato azzardato ma, a mio parere, ben riuscito. Con un budget cinematografico stimato come il secondo più alto per un film dalla nascita della Russia post-sovietica (all'incirca 20 milioni di dollari, bazzecole quindi per le case hollywoodiane), il film ha saputo dimostrare quanto il cinema russo, soprattutto quello di genere fantasy, non abbia nulla da invidiare a quello americano ed europeo in generale. Infatti Wolfhound, oltre a tratti tipicamente fantasy, mostra varie volte scene comiche miscelate ad altre piuttosto crude e raccapriccianti, mix abbastanza difficile da fare oggigiorno, viste le preferenze del pubblico dai gusti molto variegati. Consiglio quindi di vederlo perché, oltre ad essere davvero un buon prodotto, è anche e soprattutto un film da vedere e rivedere, vista la sua grande epicità.
Il trailer:
Buona visione!
INCURSIONI CINEMANIACHE
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