mercoledì 10 ottobre 2012

Cadute libere: Carlo Verdone e Leonardo Pieraccioni

Premessa: sono una loro fan, e li stimo molto. Ma bisogna anche essere obiettivi.
Che fine hanno fatto Carlo Verdone e Leonardo Pieraccioni? I loro ultimi film sono brutte copie dei loro successi. Stessa struttura narrativa, qualche novità che però non riesce a trainare un intero film.
Per Verdone, c'è sempre una donna complicata, con problemi che attirano il malcapitato di turno. Per Pieraccioni, le favole che raccontava agli inizi e che ti facevano lasciare il cinema col sorriso sulle labbra, ormai sono diventate fini a sé stesse.
Non voglio dilungarmi sulle spiegazioni, e magari scrivere anche banalità per analizzare queste cadute libere illustri. Ma voglio scriverne in un'altra prospettiva.

Il primo a credere in Carlo Verdone fu Sergio Leone; il regista romano tempo fa raccontò un aneddoto: stavano girando Un sacco bello, e Sergio Leone suggerisce a Carlo di correre due giri intorno al palazzo per avere un'aria più sconvolta al momento di riprendere una scena al telefono. Verdone non lo fece, ed aspettò vicino alle scale del portone. Appena iniziato il ciak, Sergio gli diede un ceffone: infatti lui, affacciato alla finestra, non aveva visto Verdone passare. Posso usarla come metafora: Verdone in quest'ultimo periodo sta facendo finta di fare film. Ma non c'è nessuno che gli dia un ceffone, per fargli capire che può fare molto di più.



Pieraccioni qualche settimana fa ha affermato che è troppo pigro per girare un film all'anno. Chi conosce e segue Leonardo, sa che non si comprende bene quando scherza e quando è serio. Ma se era serio, io come sua fan mi sono sentita dimenticata. Si è comportato come un bambino, che stufo del giocattolo, ha perso ogni interesse e non vuole giocarci più.
Seguo Leonardo su Facebook, e mi diverto più a leggere i suoi status quotidiani che a vedere i suoi ultimi film.



Fare cinema in Italia, è diventato difficile. Soprattutto far ridere, in questo periodo, è diventato difficile. Ma, se ci abbandonano anche i nostri migliori comici come potremo continuare a ironizzare della vita?
La commedia è un'invenzione italiana, e se non si ride nemmeno più qui vuol dire che il mondo è davvero in crisi.


INCURSIONI CINEMANIACHE

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