Anno e Nazione di Produzione: USA, Francia 2013
Titolo Originale: Inside Llewyn Davis
Distribuzione in Italia: Lucky Red
Durata: 105 minuti
Genere: Drammatico
Cast: Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, Garrett Hedlund, John Goodman, F. Murray Abraham
Registi: Joel ed Ethan Coen
Anni Sessanta. Llewyn Davis, cantante folk sconosciuto ma talentuoso, vive e lavora a New York. Senza una casa e senza prospettive per il futuro, Llewyn vagabonda da un divano all'altro, raccattando affetto e ospitalità dai suoi amici. Non fa progetti per il futuro, è allergico alle responsabilità, la musica è il suo unico punto fermo. Llewyn si trascina nei giorni, senza farsi troppe domande, accumulando serate nei locali di New York per inseguire il suo sogno. Quando incassa l'ennesimo no di un produttore e fa visita al padre in una casa di riposo, Llewyn accetta la sconfitta e la celebra con un'ultima serata. Un'ultima, struggente, ballata folk.
L'ultimo lavoro dei fratelli Coen, che ha vinto il Gran Premio della Giuria a Cannes, è più intimo, tenero ed introverso rispetto ai precedenti. In Llewyn ci possiamo riconoscere tutti, il suo personaggio è portatore universale di illusioni e aspirazioni deluse: lui non vuole sopravvivere ma vivere. In inglese il concetto rende meglio: "Non voglio esistere, voglio vivere!". E' un uomo che non vuole piegarsi al sistema, che non vuole seguire tappe prestabilite, che crede in quello che fa e con la musica vorrebbe dimostrare agli altri che si può desiderare anche di più di un banale posto fisso e di un'asfissiante famiglia da mantenere. Eppure Llewyn si piegherà perché la musica, la sua unica certezza, non sarà più amore dopo la morte di Mike e gli insuccessi della sua carriera da solista, diventa un semplice mezzo per sopravvivere. Il suo sogno si sporca di prevedibilità e paura.
Oscar Isaac è un Llewyn che ti entra dentro: davvero eccezionale la sua interpretazione, mix indimenticabile di recitazione e musica. I fratelli Coen regalano al pubblico un film emotivamente autentico; ombre inghiottono il loro protagonista che alla luce non ci si avvicina nemmeno per sbaglio. Bellissima la scena tra Isaac e Murray Abraham, dove l'arte e la bravura di Davis sono quantificati in "vile denaro". La poesia della sua canzone svanisce violentemente.
Dai tratti comici e struggenti, il personaggio di Llewyn colleziona ironicamente sconfitte ed errori. Durante la sua ultima esibizione, con levità accarezza le corde della sua chitarra, cantando ancora una volta quando la vita degli altri, quella rifiutata, già lo attira su un sentiero di anonimato e sicurezze inutili.
Il trailer:
Consigliato: Sì
L'ultimo lavoro dei fratelli Coen, che ha vinto il Gran Premio della Giuria a Cannes, è più intimo, tenero ed introverso rispetto ai precedenti. In Llewyn ci possiamo riconoscere tutti, il suo personaggio è portatore universale di illusioni e aspirazioni deluse: lui non vuole sopravvivere ma vivere. In inglese il concetto rende meglio: "Non voglio esistere, voglio vivere!". E' un uomo che non vuole piegarsi al sistema, che non vuole seguire tappe prestabilite, che crede in quello che fa e con la musica vorrebbe dimostrare agli altri che si può desiderare anche di più di un banale posto fisso e di un'asfissiante famiglia da mantenere. Eppure Llewyn si piegherà perché la musica, la sua unica certezza, non sarà più amore dopo la morte di Mike e gli insuccessi della sua carriera da solista, diventa un semplice mezzo per sopravvivere. Il suo sogno si sporca di prevedibilità e paura.
Oscar Isaac è un Llewyn che ti entra dentro: davvero eccezionale la sua interpretazione, mix indimenticabile di recitazione e musica. I fratelli Coen regalano al pubblico un film emotivamente autentico; ombre inghiottono il loro protagonista che alla luce non ci si avvicina nemmeno per sbaglio. Bellissima la scena tra Isaac e Murray Abraham, dove l'arte e la bravura di Davis sono quantificati in "vile denaro". La poesia della sua canzone svanisce violentemente.
Dai tratti comici e struggenti, il personaggio di Llewyn colleziona ironicamente sconfitte ed errori. Durante la sua ultima esibizione, con levità accarezza le corde della sua chitarra, cantando ancora una volta quando la vita degli altri, quella rifiutata, già lo attira su un sentiero di anonimato e sicurezze inutili.
Il trailer:
Consigliato: Sì
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