Titolo originale: Point Break
Anno e nazione di distribuzione: USA 1991
Distribuzione: Largo Entertainment, JVC Entertainment
Genere: Azione
Durata: 118 minuti
Cast: Patrick Swayze, Keanu Reeves, Gary Busey, Lori Petty, John C. McGinley, James LeGros, Tom Sizemore, Anthony Kiedis, Lee Tergesen
Regista: Kathryn Bigelow
La "banda degli ex Presidenti" degli Stati Uniti, un gruppo di rapinatori scaltri e professionisti che scorrazzano nella contea di Los Angeles da ben 3 anni, senza essere mai catturati e racimolando bottini sempre molto cospicui, sarebbero dei surfisti?! Che teoria stramba è mai questa?!
Eppure, in Point Break: Punto Di Rottura, film del 1991, divenuto un cult, sembra che le cose stiano proprio così. O meglio, questo è ciò che pensano i due agenti dell'FBI Angelo Pappas e Johnny Utah, interpretati rispettivamente da Gary Busey e Keanu Reeves.
Il primo è un veterano della guerra del Vietnam, mentre il secondo è un giovane scapestrato e molto sicuro di sé, appena giunto a Los Angeles per diventare un bravo agente.
Ebbene, Angelo, dopo aver fatto analizzare i campioni di terra lasciati dalle scarpe dei famigerati rapinatori, convince Johnny, ex promessa del football americano ritiratosi dopo un grave infortunio, ad infiltrarsi nell'ambiente dei surfisti, dei quali inizierà a conoscere la cultura ed il codice morale che essi seguono, e dovrà cercare di capire quale "tribù" (nel gergo surfistico questo è l'appellativo usato per indicare i gruppi di surfisti uniti da forti legami di amicizia) si cela dietro le maschere di Reagan, Nixon & Co. Il giovane agente, inoltre, conoscerà l'affascinante ed impavido Bodhi, diminutivo del nome buddhista Bodhisattva, interpretato dal grande e compianto Patrick Swayze, che mostrerà a Johnny cosa significa essere liberi mentre si cavalcano le onde.
Intanto, le possibili tribù indiziate sono due, quella di Bodhi ed una composta da aggressivi cocainomani (tra i quali vi è un comicissimo Anthony Kiedis, il leader dei Red Hot Chili Peppers, alle prese con uno dei tre film in cui ha recitato durante la sua breve carriera cinematografica) e, man mano, esse iniziano a dimostrare che la teoria di Angelo è più reale di quanto i suoi scettici superiori riescano a credere.
Johnny quindi cosa farà: riuscirà a scoprire chi delle due tribù imperversa nella contea di Los Angeles da più di tre anni, oppure inizierà a dimenticare il passato e ad abbracciare la cultura libera dei surfisti, dopo essersi, tra l'altro, innamorato della surfista Tyler?
Normalmente non sono un grande fan di film d'azione, men che meno di quelli violenti, ma, visto che in questo film c'è il mio attore preferito, ovvero Keanu Reeves, ero molto curioso di vederlo e di fatto non sono rimasto deluso. Questa pellicola, diretta da Kathryn Bigelow, premio Oscar 2010 per The Hurt Locker, e prodotta dal grande James Cameron, mostra come, molte volte, la nostra società omologata abbia bisogno di dare sfogo ai propri istinti primari, come l'adrenalina e il gusto del rischio, pur di rompere quei clichés in cui ormai siamo affondati da tantissimo tempo, come lo stesso Patrick Swayze sottolinea più volte nel film. Il senso di libertà che il personaggio interpretato da Keanu Reeves prova nel film è molto tangibile e la sua terribile indecisione su quale strada imboccare, al bivio tra "incastrare i criminali" e "abbandonare tutto per seguire la propria passione e l'amore", saranno il fulcro dell'incredibile climax finale. Un film da non perdere.
Buona visione!
Eppure, in Point Break: Punto Di Rottura, film del 1991, divenuto un cult, sembra che le cose stiano proprio così. O meglio, questo è ciò che pensano i due agenti dell'FBI Angelo Pappas e Johnny Utah, interpretati rispettivamente da Gary Busey e Keanu Reeves.
Il primo è un veterano della guerra del Vietnam, mentre il secondo è un giovane scapestrato e molto sicuro di sé, appena giunto a Los Angeles per diventare un bravo agente.
Ebbene, Angelo, dopo aver fatto analizzare i campioni di terra lasciati dalle scarpe dei famigerati rapinatori, convince Johnny, ex promessa del football americano ritiratosi dopo un grave infortunio, ad infiltrarsi nell'ambiente dei surfisti, dei quali inizierà a conoscere la cultura ed il codice morale che essi seguono, e dovrà cercare di capire quale "tribù" (nel gergo surfistico questo è l'appellativo usato per indicare i gruppi di surfisti uniti da forti legami di amicizia) si cela dietro le maschere di Reagan, Nixon & Co. Il giovane agente, inoltre, conoscerà l'affascinante ed impavido Bodhi, diminutivo del nome buddhista Bodhisattva, interpretato dal grande e compianto Patrick Swayze, che mostrerà a Johnny cosa significa essere liberi mentre si cavalcano le onde.
Intanto, le possibili tribù indiziate sono due, quella di Bodhi ed una composta da aggressivi cocainomani (tra i quali vi è un comicissimo Anthony Kiedis, il leader dei Red Hot Chili Peppers, alle prese con uno dei tre film in cui ha recitato durante la sua breve carriera cinematografica) e, man mano, esse iniziano a dimostrare che la teoria di Angelo è più reale di quanto i suoi scettici superiori riescano a credere.
Johnny quindi cosa farà: riuscirà a scoprire chi delle due tribù imperversa nella contea di Los Angeles da più di tre anni, oppure inizierà a dimenticare il passato e ad abbracciare la cultura libera dei surfisti, dopo essersi, tra l'altro, innamorato della surfista Tyler?
Normalmente non sono un grande fan di film d'azione, men che meno di quelli violenti, ma, visto che in questo film c'è il mio attore preferito, ovvero Keanu Reeves, ero molto curioso di vederlo e di fatto non sono rimasto deluso. Questa pellicola, diretta da Kathryn Bigelow, premio Oscar 2010 per The Hurt Locker, e prodotta dal grande James Cameron, mostra come, molte volte, la nostra società omologata abbia bisogno di dare sfogo ai propri istinti primari, come l'adrenalina e il gusto del rischio, pur di rompere quei clichés in cui ormai siamo affondati da tantissimo tempo, come lo stesso Patrick Swayze sottolinea più volte nel film. Il senso di libertà che il personaggio interpretato da Keanu Reeves prova nel film è molto tangibile e la sua terribile indecisione su quale strada imboccare, al bivio tra "incastrare i criminali" e "abbandonare tutto per seguire la propria passione e l'amore", saranno il fulcro dell'incredibile climax finale. Un film da non perdere.
Buona visione!
Il trailer:
Consigliato: Sì
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