Anno e nazione di produzione: Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna 2009
Titolo originale: Die Päpstin
Distribuzione in Italia: Medusa
Genere: Storico/Drammatico
Durata: 149 minuti
Cast: Johanna Wokalek, David Wenham, John Goodman, Anatole Taubman
Regista: Sönke Wortmann
La leggenda narra che tra l'853 e l'855 a guidare la Chiesa cattolica fu scelta una donna. Il suo pontificato è collocabile tra quello di Leone IV e Benedetto III.
Nel corso del tempo ogni traccia di lei sparì, fu cancellata dalla storia scritta dagli uomini. Lei si chiamava Johanna, era tedesca e il ruolo di moglie e madre le stava stretto. Il padre, bigotto e retrogrado, l'avrebbe costretta a quella vita che lei odiava se non fosse che il maestro Esculapius si accorse della sua intelligenza e scelse lei e il fratello maggiore per frequentare la Schola religiosa. Anni dopo, Johanna fu sotto la protezione del conte Gerold. Tra i due inizia a crescere un forte sentimento a cui però la partenza del conte per la guerra metterà momentaneamente fine. Concessa in sposa dalla gelosa moglie del conte, Johanna si finge uomo e si rifugia nel monastero di Fulda. Con il nome di Johannes Anglicus, diventerà una bravissima guaritrice. E più tardi si trasferirà a Roma, dove sarà chiamata per curare Papa Sergio, affetto da gotta. Anni dopo, alla morte di quest'ultimo, apprezzata da tutti per la sua saggezza, verrà eletta Papa con il nome di Giovanni VIII. Ma il conte Gerold tornerà nella sua vita e Johanna dovrà conciliare il conflitto dentro di sé.
Tratto dal libro di Donna Woolfolk Cross, la storia raccontata dal regista Sönke Wortmann era già diventata un film nel 1972: La papessa Giovanna fu diretto da Michael Anderson e la protagonista fu la norvegese Liv Ullman.
Sicuramente il soggetto che Wortmann aveva tra le mani era molto interessante, ma l'ha trasformato in un polpettone. Accurata la ricostruzione storica e molto brava "la papessa" Johanna Wokalek, ma in due ore e mezzo di film si assiste ad un romance degno di Mediaset. Occasione sprecata.
Nel corso del tempo ogni traccia di lei sparì, fu cancellata dalla storia scritta dagli uomini. Lei si chiamava Johanna, era tedesca e il ruolo di moglie e madre le stava stretto. Il padre, bigotto e retrogrado, l'avrebbe costretta a quella vita che lei odiava se non fosse che il maestro Esculapius si accorse della sua intelligenza e scelse lei e il fratello maggiore per frequentare la Schola religiosa. Anni dopo, Johanna fu sotto la protezione del conte Gerold. Tra i due inizia a crescere un forte sentimento a cui però la partenza del conte per la guerra metterà momentaneamente fine. Concessa in sposa dalla gelosa moglie del conte, Johanna si finge uomo e si rifugia nel monastero di Fulda. Con il nome di Johannes Anglicus, diventerà una bravissima guaritrice. E più tardi si trasferirà a Roma, dove sarà chiamata per curare Papa Sergio, affetto da gotta. Anni dopo, alla morte di quest'ultimo, apprezzata da tutti per la sua saggezza, verrà eletta Papa con il nome di Giovanni VIII. Ma il conte Gerold tornerà nella sua vita e Johanna dovrà conciliare il conflitto dentro di sé.
Tratto dal libro di Donna Woolfolk Cross, la storia raccontata dal regista Sönke Wortmann era già diventata un film nel 1972: La papessa Giovanna fu diretto da Michael Anderson e la protagonista fu la norvegese Liv Ullman.
Sicuramente il soggetto che Wortmann aveva tra le mani era molto interessante, ma l'ha trasformato in un polpettone. Accurata la ricostruzione storica e molto brava "la papessa" Johanna Wokalek, ma in due ore e mezzo di film si assiste ad un romance degno di Mediaset. Occasione sprecata.
Il trailer:
Consigliato: No
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