Come tutti i cinefili sanno, la magia è uno dei temi più gettonati ed amati nel mondo del cinema e della TV: molti registi e produttori hanno proposto questo aspetto del fantasy in tutte le salse e gli stili possibili ed immaginabili, ma mai fino ad ora mi era capitato di vedere la magia applicata alla storia.
E' questo ciò che avviene in Jonathan Strange & Mr Norrell, miniserie televisiva della BBC One, andata in onda tra maggio e giugno di quest'anno e tratta dall'omonimo e primo romanzo (che a breve leggerò assolutamente) della scrittrice britannica Susanna Clarke.
Di fatto, la storia narra le vicende dell'Inghilterra durante il periodo delle guerre napoleoniche e, nello specifico, di ciò che è rimasto della magia inglese, un tempo praticata da tutti gli individui capaci di controllarla ed ora invece del tutto scomparsa, almeno all'apparenza, da 300 anni sul suolo britannico.
Ormai solo alcune ristrette cerchie di persone si riuniscono ancora in circoli elitari, fregiandosi dell'appellativo di maghi, ma non riuscendo, in fin dei conti, a compiere nessun incantesimo, finché, improvvisamente e attraverso vie differenti, appaiono sulla scena due uomini in grado di recitare per davvero formule magiche ottenendo dei veri e propri incantesimi, come avveniva nei secoli passati: l'introverso ed impacciato Gilbert Norrell (interpretato dal sempre comico Eddie Marsan, famoso, tra i suoi tanti ruoli, per la sua interpretazione dell'ispettore Lestrade in quella che presto sarà la trilogia di Sherlock Holmes di Guy Ritchie), un vero e proprio conoscitore e studioso a tutto tondo della magia, poiché in possesso della stragrande maggioranza dei tomi stampati tempo prima a tal riguardo, e l'irruento e scanzonato Jonathan Strange (interpretato da Bertie Cavel, noto per dei piccoli ruoli in Les Misérables e Sherlock), la cui conoscenza magica è inizialmente pari a 0, ma man mano crescerà poiché in grado di controllarla a livello quasi istintivo.
Il clamore suscitato dal ritorno della magia pratica per mezzo dei primi due veri maghi dopo 300 anni sarà enorme e, se all'inizio, il solo Norrell sarà acclamato a Londra, presto anche il giovane Strange, che diventerà allievo del più attempato e saggio Gilbert, si farà valere più e più volte.
I primi tempi saranno pacifici e prosperi, ma successivamente, a causa di vari fattori preponderanti, primo fra tutti l'avversione di Norrell nei riguardi dell'antica magia praticata nei secoli passati, poiché secondo lui se ne faceva un uso del tutto incontrollato e pericoloso, sotto la spinta di sciocche superstizioni e leggende, causerà vari dissidi con Jonathan, dato che il giovane mago, proprio grazie al suo istinto, preferisce di gran lunga l'antica magia, osannando colui che, secondo Gilbert, incarnava tutto ciò che il vecchio mago odia e vede come causa degli stereotipi sulla magia, ovvero John Uskglass, il mitico Re Corvo che visse molti secoli prima e divenne l'essere più potente dell'isola britannica.
A peggiorare il deterioramento del rapporto tra i due stregoni ci penseranno tre importanti figure, ovvero il primo ministro britannico Sir Walter Pole (interpretato da Samuel West, il re Gunther di Burgund in La Saga Dei Nibelunghi, per intenderci) ed i due uomini più influenti di Londra, Christopher Drawlight e Henry Lascelles, rispettivamente interpretati da Vincent Franklin e John Effernan.
Il primo si rivelerà inizialmente restio nei confronti di Norrell e della magia, ma cambierà immediatamente idea non appena Gilbert compirà un vero e proprio portento che, tuttavia, scatenerà gravi conseguenze sulle vite di tutti i personaggi della storia. Dal quel momento, poiché continuamente riconoscente nei riguardi del pacato e discreto mago, Sir Walter lo preferirà più volte al talentuoso e poco controllabile Jonathan, riuscendo spesso a dividerli e a deviarli dal cammino che entrambi si erano preposti, ovvero far tornare la magia in Inghilterra.
Ciononostante, la colpa delle azioni di Sir Walter non sono da addossare unicamente a lui, dato che i veri manovratori e burattinai della scena politica londinese non sono altro che Drawlight e Lascelles, ambiziosi leccapiedi ed arrivisti, pronti a vendersi al primo uomo potente che capiti. E quest'uomo potente si rivelerà proprio essere il signor Norrell che, quasi sempre a sua insaputa, verrà pilotato più volte nella direzione scelta dai suoi due scaltri consiglieri, che appunto causeranno la fine del rapporto tra Strange e Gilbert per come inizialmente lo conosciamo, scatenando eventi del tutto imprevedibili ed incredibili che lasceranno gli spettatori di stucco.
Ma, se la loro crudeltà e cinismo vi colpiranno non poco, aspettate di conoscere colui che sarà il vero e solo antagonista della storia: il Gentiluomo, interpretato dal grande Marc Warren, famoso a molti per la sua magistrale interpretazione dello spietato Rochefort nella season 2 di The Musketeers.
Il Gentiluomo non è altro che uno degli ultimi esseri fatati ancora esistenti al mondo: essi erano, almeno nei secoli precedenti, i maggiori aiutanti dei maghi, nonché loro soci, ma la loro furbizia ed ambiguità li allontanarono man mano dagli stregoni, finché non vennero ritenuti nient'altro che una parte delle antiche superstizioni e favole del passato. Sfortunatamente per Norrell e Strange, il Gentiluomo entrerà prepotentemente a far parte della loro vita, grazie ai suoi astuti inganni, e l'epilogo delle loro vicende sarà tutt'altro che prevedibile, probabilmente perché sarà anche troppo tardi per sistemare le cose... O forse no?
Ma, come sempre, cosa sono gli uomini senza delle grandi donne? E puntualmente le due grandi donne di questa straordinaria miniserie sono la forte e dolce consorte di Jonathan, ovvero Arabella Strange (interpretata da Charlotte Riley, famosa principalmente per il suo ruolo di Carice, la protagonista di Mondo Senza Fine), e la coraggiosa e risoluta Lady Pole, moglie del primo ministro Sir Walter, interpretata da Alice Englert.
Quasi sicuramente si può dire che le vite più traviate della storia saranno proprio le loro, poiché avere a che fare e vivere affianco a dei maghi, seppur per ragioni differenti, come potrete constatare, hanno il loro costo, un costo molto elevato che tutti, non solo loro due, prima o poi pagheranno.
Non dimentichiamoci infine dei tre personaggi secondari che, probabilmente, secondari non sono affatto, per via delle loro grandi azioni: sto parlando di John Childermass (Enzo Cilenti), Stephen Black (Ariyon Bakare) e Vinculus (Paul Kaye, noto a molti per il suo ruolo del prete rosso Thoros di Myr in Game Of Thrones).
Il primo è il fido servitore di Norrell: è l'ombra del mago, implacabile e pronto a tutto pur di aiutare il suo maestro (ne è infatti anche un apprendista, dato che è in grado di usare qualche incantesimo semplice). Le sue scelte però verranno messe a dura prova quando l'Inghilterra si ritroverà dinanzi ad un cambiamento epocale, e i suoi dubbi cocenti avranno finalmente una risposta, soprattutto per quanto riguarda sul chi riporre realmente la sua fiducia, aprendo gli occhi sulla verità dei fatti e sugli intrighi che lo circondano.
Il secondo è il capo dei domestici della famiglia Pole, un servo fidato e devoto che, nonostante le sue origini africane (la schiavitù nel Regno Unito è stata debellata da poco tempo), è molto amato dai suoi padroni, soprattutto da Lady Pole. Seppur in principio vi sembrerà un personaggio poco rilevante, ricredetevi: la sua reale importanza vi lascerà assolutamente allibiti.
Il terzo ed ultimo dei personaggi secondari è uno stravagante e, probabilmente, pazzo mago di strada e profeta, due figure queste entrambe odiatissime da parte di Norrell, che appunto, tra le varie ragioni del suo ingresso nella scena politica inglese, si prepone proprio l'eradicazione degli antichi culti e dei ciarlatani. Ma sia lui sia Jonathan si ricrederanno sul conto di Vinculus, visto che egli si dimostrerà essere un vero indovino, in grado di predire il loro futuro e l'enorme cambiamento in atto in Inghilterra, scatenato proprio dall'apparizione dei primi due maghi dopo 300 anni. Vinculus quindi sarà una sorta di canale, attraverso il quale passeranno tutti i protagonisti della storia e grazie al quale il destino della magia sarà sancito, a voi scoprire se a favore del bene o del male.
Un paio di anni fa, la New Line Cinema acquisì i diritti cinematografici del libro per realizzarne un adattamento sul grande schermo. In seguito poco si seppe più a tal proposito, finché appunto non si scoprì che la BBC stava realizzando una miniserie TV sulle vicende dei due maghi più famosi dell'era napoleonica, nati dalla penna della Clarke.
A mio parere, meglio così, perché di certo una miniserie di 7 episodi della durata di 60 minuti l'uno (questa è la strutturazione esatta di Jonathan Strange & Mr Norrell) è più dettagliata e più facilmente sviluppabile rispetto ad uno o, forse, due film per il cinema, dato che il libro è abbastanza corposo (più di 800 pagine) e 3-4 ore di pellicola non sarebbero mai bastati.
Ma a parte ciò, questa miniserie è stata per me una grande rivelazione, sia perché ignoravo del tutto la trama, ma anche per via della sua grande originalità, poiché, come ho già detto prima, il tema della magia inserita in un contesto storico ben definito era per me uno scenario del tutto inedito.
Inoltre, sulla bravura degli attori non ho nulla da eccepire, soprattutto per quanto riguarda tre di essi: Eddie Marsan, noto a molti soprattutto per i suoi ruoli comici e spassosi, poiché qui invece dimostra un'eccezionale bravura anche in uno drammatico; Marc Warren, che conferma nuovamente di essere un grande attore particolarmente azzeccato nei ruoli non del solito cattivo, bensì del cattivo che ispira comunque un certo charme ed influsso sugli altri personaggi, nonostante le sue intenzioni malefiche, esattamente come con Rochefort in The Musketeers; infine Bertie Carvel, che ho avuto il piacere di conoscere per bene qui, dimostratosi essere un vero talento nell'interpretare il difficile ruolo di Jonathan Strange, mostrando alla perfezione il profondo mutamento del personaggio, in seguito a determinati eventi nel corso della narrazione.
Miniserie TV consigliatissima dunque (qui sotto troverete il trailer), naturalmente in English subbed Italian, dato che non si sa se e quando arriverà da noi, e complimenti vivissimi a tutto il cast e allo staff tecnico, nonché alla grande BBC che, nonostante alcuni gravi e recenti sgarri (mi riferisco alla chiusura anticipata della magnifica serie TV Atlantis! Maledetti!), ci offre sempre prodotti eccezionali, a differenza della TV nostrana che, tra vari onori, rispetti, peccati, vergogne e chi più ne ha più ne metta, sta finendo sempre lentamente nel baratro.
Speriamo solo che Netflix, in arrivo ad ottobre, risollevi un po' le sorti del panorama televisivo italiano, con la marea di film e serie esclusivi del canale online.
Buona visione!
E' questo ciò che avviene in Jonathan Strange & Mr Norrell, miniserie televisiva della BBC One, andata in onda tra maggio e giugno di quest'anno e tratta dall'omonimo e primo romanzo (che a breve leggerò assolutamente) della scrittrice britannica Susanna Clarke.
Di fatto, la storia narra le vicende dell'Inghilterra durante il periodo delle guerre napoleoniche e, nello specifico, di ciò che è rimasto della magia inglese, un tempo praticata da tutti gli individui capaci di controllarla ed ora invece del tutto scomparsa, almeno all'apparenza, da 300 anni sul suolo britannico.
Ormai solo alcune ristrette cerchie di persone si riuniscono ancora in circoli elitari, fregiandosi dell'appellativo di maghi, ma non riuscendo, in fin dei conti, a compiere nessun incantesimo, finché, improvvisamente e attraverso vie differenti, appaiono sulla scena due uomini in grado di recitare per davvero formule magiche ottenendo dei veri e propri incantesimi, come avveniva nei secoli passati: l'introverso ed impacciato Gilbert Norrell (interpretato dal sempre comico Eddie Marsan, famoso, tra i suoi tanti ruoli, per la sua interpretazione dell'ispettore Lestrade in quella che presto sarà la trilogia di Sherlock Holmes di Guy Ritchie), un vero e proprio conoscitore e studioso a tutto tondo della magia, poiché in possesso della stragrande maggioranza dei tomi stampati tempo prima a tal riguardo, e l'irruento e scanzonato Jonathan Strange (interpretato da Bertie Cavel, noto per dei piccoli ruoli in Les Misérables e Sherlock), la cui conoscenza magica è inizialmente pari a 0, ma man mano crescerà poiché in grado di controllarla a livello quasi istintivo.
Da sinistra verso destra: Jonathan Strange e Gilbert Norrell |
I primi tempi saranno pacifici e prosperi, ma successivamente, a causa di vari fattori preponderanti, primo fra tutti l'avversione di Norrell nei riguardi dell'antica magia praticata nei secoli passati, poiché secondo lui se ne faceva un uso del tutto incontrollato e pericoloso, sotto la spinta di sciocche superstizioni e leggende, causerà vari dissidi con Jonathan, dato che il giovane mago, proprio grazie al suo istinto, preferisce di gran lunga l'antica magia, osannando colui che, secondo Gilbert, incarnava tutto ciò che il vecchio mago odia e vede come causa degli stereotipi sulla magia, ovvero John Uskglass, il mitico Re Corvo che visse molti secoli prima e divenne l'essere più potente dell'isola britannica.
A peggiorare il deterioramento del rapporto tra i due stregoni ci penseranno tre importanti figure, ovvero il primo ministro britannico Sir Walter Pole (interpretato da Samuel West, il re Gunther di Burgund in La Saga Dei Nibelunghi, per intenderci) ed i due uomini più influenti di Londra, Christopher Drawlight e Henry Lascelles, rispettivamente interpretati da Vincent Franklin e John Effernan.
Da sinistra verso destra: Sir Walter Pole, Christopher Drawlight e Henry Lascelles |
Ciononostante, la colpa delle azioni di Sir Walter non sono da addossare unicamente a lui, dato che i veri manovratori e burattinai della scena politica londinese non sono altro che Drawlight e Lascelles, ambiziosi leccapiedi ed arrivisti, pronti a vendersi al primo uomo potente che capiti. E quest'uomo potente si rivelerà proprio essere il signor Norrell che, quasi sempre a sua insaputa, verrà pilotato più volte nella direzione scelta dai suoi due scaltri consiglieri, che appunto causeranno la fine del rapporto tra Strange e Gilbert per come inizialmente lo conosciamo, scatenando eventi del tutto imprevedibili ed incredibili che lasceranno gli spettatori di stucco.
Ma, se la loro crudeltà e cinismo vi colpiranno non poco, aspettate di conoscere colui che sarà il vero e solo antagonista della storia: il Gentiluomo, interpretato dal grande Marc Warren, famoso a molti per la sua magistrale interpretazione dello spietato Rochefort nella season 2 di The Musketeers.
Il Gentiluomo |
Ma, come sempre, cosa sono gli uomini senza delle grandi donne? E puntualmente le due grandi donne di questa straordinaria miniserie sono la forte e dolce consorte di Jonathan, ovvero Arabella Strange (interpretata da Charlotte Riley, famosa principalmente per il suo ruolo di Carice, la protagonista di Mondo Senza Fine), e la coraggiosa e risoluta Lady Pole, moglie del primo ministro Sir Walter, interpretata da Alice Englert.
Da sinistra verso destra: Arabella Strange e Lady Pole |
Non dimentichiamoci infine dei tre personaggi secondari che, probabilmente, secondari non sono affatto, per via delle loro grandi azioni: sto parlando di John Childermass (Enzo Cilenti), Stephen Black (Ariyon Bakare) e Vinculus (Paul Kaye, noto a molti per il suo ruolo del prete rosso Thoros di Myr in Game Of Thrones).
Da sinistra verso destra: John Childermass, Stephen Black e Vinculus |
Il secondo è il capo dei domestici della famiglia Pole, un servo fidato e devoto che, nonostante le sue origini africane (la schiavitù nel Regno Unito è stata debellata da poco tempo), è molto amato dai suoi padroni, soprattutto da Lady Pole. Seppur in principio vi sembrerà un personaggio poco rilevante, ricredetevi: la sua reale importanza vi lascerà assolutamente allibiti.
Il terzo ed ultimo dei personaggi secondari è uno stravagante e, probabilmente, pazzo mago di strada e profeta, due figure queste entrambe odiatissime da parte di Norrell, che appunto, tra le varie ragioni del suo ingresso nella scena politica inglese, si prepone proprio l'eradicazione degli antichi culti e dei ciarlatani. Ma sia lui sia Jonathan si ricrederanno sul conto di Vinculus, visto che egli si dimostrerà essere un vero indovino, in grado di predire il loro futuro e l'enorme cambiamento in atto in Inghilterra, scatenato proprio dall'apparizione dei primi due maghi dopo 300 anni. Vinculus quindi sarà una sorta di canale, attraverso il quale passeranno tutti i protagonisti della storia e grazie al quale il destino della magia sarà sancito, a voi scoprire se a favore del bene o del male.
Un paio di anni fa, la New Line Cinema acquisì i diritti cinematografici del libro per realizzarne un adattamento sul grande schermo. In seguito poco si seppe più a tal proposito, finché appunto non si scoprì che la BBC stava realizzando una miniserie TV sulle vicende dei due maghi più famosi dell'era napoleonica, nati dalla penna della Clarke.
A mio parere, meglio così, perché di certo una miniserie di 7 episodi della durata di 60 minuti l'uno (questa è la strutturazione esatta di Jonathan Strange & Mr Norrell) è più dettagliata e più facilmente sviluppabile rispetto ad uno o, forse, due film per il cinema, dato che il libro è abbastanza corposo (più di 800 pagine) e 3-4 ore di pellicola non sarebbero mai bastati.
Ma a parte ciò, questa miniserie è stata per me una grande rivelazione, sia perché ignoravo del tutto la trama, ma anche per via della sua grande originalità, poiché, come ho già detto prima, il tema della magia inserita in un contesto storico ben definito era per me uno scenario del tutto inedito.
Inoltre, sulla bravura degli attori non ho nulla da eccepire, soprattutto per quanto riguarda tre di essi: Eddie Marsan, noto a molti soprattutto per i suoi ruoli comici e spassosi, poiché qui invece dimostra un'eccezionale bravura anche in uno drammatico; Marc Warren, che conferma nuovamente di essere un grande attore particolarmente azzeccato nei ruoli non del solito cattivo, bensì del cattivo che ispira comunque un certo charme ed influsso sugli altri personaggi, nonostante le sue intenzioni malefiche, esattamente come con Rochefort in The Musketeers; infine Bertie Carvel, che ho avuto il piacere di conoscere per bene qui, dimostratosi essere un vero talento nell'interpretare il difficile ruolo di Jonathan Strange, mostrando alla perfezione il profondo mutamento del personaggio, in seguito a determinati eventi nel corso della narrazione.
Miniserie TV consigliatissima dunque (qui sotto troverete il trailer), naturalmente in English subbed Italian, dato che non si sa se e quando arriverà da noi, e complimenti vivissimi a tutto il cast e allo staff tecnico, nonché alla grande BBC che, nonostante alcuni gravi e recenti sgarri (mi riferisco alla chiusura anticipata della magnifica serie TV Atlantis! Maledetti!), ci offre sempre prodotti eccezionali, a differenza della TV nostrana che, tra vari onori, rispetti, peccati, vergogne e chi più ne ha più ne metta, sta finendo sempre lentamente nel baratro.
Speriamo solo che Netflix, in arrivo ad ottobre, risollevi un po' le sorti del panorama televisivo italiano, con la marea di film e serie esclusivi del canale online.
Buona visione!
Eh sì, anche Jonathan e Gilbert, osservando la TV italiana attuale, sono rimasti del tutto sconfortati! Sigh! |
Il trailer:
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