"Hasta la vista, baby!" Sapevate che questa frase, pronunciata dal robot T-800, alias Arnold Schwarzenegger nel secondo film, è diventata una delle più famose citazioni della storia del cinema mondiale?
Come affermo sempre, ed è un parere alquanto comune tra gli appassionati di cinema, James Cameron sforna un film ogni morte di papa, ma quando lo fa lascia sempre, sia nel bene che nel male, un segno indelebile nell'industria cinematografica (non a caso Avatar e Titanic si classificano al primo ed al secondo posto nella lista dei film col più alto numero di incassi a livello mondiale).
La tetralogia di Terminator, i cui due primi film sono stati diretti proprio da Cameron, mentre per gli ultimi due ha ceduto il posto a Jonathan Mostow e McG, rappresenta esattamente una delle pietre miliari di questo grande regista canadese, fonte di ispirazione per numerose opere successive, tra cui la mia amatissima trilogia di Matrix.
La storia della saga è celebre: essa narra le vicende di Sarah Connor, una giovane donna che vive negli anni '80 e non sa di essere la futura madre di John Connor, il leader della resistenza umana contro le macchine generate nel 1997 da Skynet, un'intelligenza artificiale che, dopo aver acquisito una propria autocoscienza, sentendosi minacciata dagli uomini, ha intrapreso una guerra che ha portato l'umanità quasi sull'orlo dell'estinzione.
Affinché l'umanità venga distrutta del tutto, Skynet riesce a creare una specie di macchina del tempo per rimandare indietro uno dei suoi androidi, un modello chiamato T-800, interpretato da Schwarzenegger, proprio per uccidere Sarah nel 1984, anno in cui viene concepito John, ed evitare quindi che gli uomini possano avere un leader carismatico che nel futuro possa spingerli verso la schiacciante vittoria contro questo supercomputer, che avverrà intorno al 2032.
Tutto sembra dunque volgere al peggio, ma fortunatamente non è così: John riesce a mandare indietro dal futuro il suo guerriero migliore, Kyle Reese, per salvare sua madre dalla morte ed evitare la tragedia.
Il continuum spazio-tempo verrà alterato non solo per questo viaggio nel passato, ma anche per il fatto che John sarà il frutto dell'amore sbocciato tra Sarah e Kyle, i quali, dopo numerose peripezie, riusciranno a distruggere il malefico cyborg, grazie purtroppo all'eroico sacrificio del guerriero del futuro.
Da quel momento in avanti, nel secondo capitolo Sarah si dedicherà, anima e corpo, alla sua battaglia personale per evitare che la Cyberdine Systems Corporation attivi Skynet nel 1997 per annientare un misterioso virus virtuale con la sua tecnologia e causare quindi l'inizio della guerra.
Crescendo, John impara dalla madre tutto ciò che deve sapere per sopravvivere e, al tempo stesso, evitare le continue minacce inviate indietro nel tempo da Skynet: di fatto, se nei due capitoli successivi un'altra copia di T-800 e T-850, una versione potenziata, interpretate entrambe sempre da Schwarzenegger, diventano dei cyborg buoni, poiché catturati e riprogrammati per aiutare John e gli altri umani, la diabolica intelligenza artificiale invia altre versioni potenziate di robot della sua industria bellica: T-1000 e T-X.
Nonostante le numerose minacce, John ed i suoi sostenitori andranno avanti nella loro lotta per la sopravvivenza della specie umana, ma riusciranno ad evitare il tremendo Giorno del Giudizio?
Se i primi tre film mostrano una struttura alquanto simile tra loro (cyborg malvagio e controparte buona indietro nel tempo per distruggere o salvare John e congiunti), Terminator Salvation è invece ambientato nel futuro, in piena guerra inoltrata, con un John Connor più maturo, interpretato da Christian Bale, impegnato in un'aspra lotta senza quartiere contro Skynet e le sue armate e con una missione da compiere: salvare il giovane Kyle Reese, ovvero suo padre, al fine di mandarlo indietro nel tempo a salvare sua madre Sarah e permettere a lui di nascere.
Sebbene il ritmo del quarto film, uscito nelle sale nel 2009, sia molto serrato, non è riuscito purtroppo a incassare granché al botteghino, essenzialmente e probabilmente a causa dell'assenza di Arnold Schwarzenegger, portando quindi i produttori ad archiviare definitivamente la saga.
Io sarò forse un po' troppo bastian contrario, ma sinceramente ho apprezzato molto quest'ultimo capitolo, forse perché viene finalmente spezzata l'unica pecca della tetralogia, ovvero la monotonia, a lungo andare molto ripetitiva e prevedibile, dei primi tre episodi.
Nonostante ciò, non ho altre critiche da muovere verso questa saga che, fortunatamente continuerà (stavate per cascarci, eh?), proprio per volere di Schwarzenegger, interessatosi nuovamente al progetto poiché oramai libero dai suoi impegni politici.
Appuntamento con il quinto capitolo nel 2015 quindi.
Si sa ancora poco ma lascia già ben sperare per il ritorno in auge di questa epopea e, forse, per una seconda trilogia, cominciata con Salvation, che riuscirà a chiudere degnamente la storia di questa interminabile guerra, specchio di un non tanto remoto ed impensabile futuro che ci sta portando man mano verso la creazione di tecnologie osservabili, solo fino a pochi anni fa, nei film che ci fanno continuamente sognare.
Vi auguro buona visione e vi lascio con un tributo alla tetralogia.
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