La bellezza è il fil rouge che riporta l'Oscar, dopo quindici anni, nel nostro paese: dopo La Vita è Bella di Roberto Benigni, La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino torna a far sognare l'Italia e a darle un posto di prestigio nella cinematografia mondiale. Il film ha già fatto incetta di premi come Golden Globe e Bafta ma l'Oscar è la consacrazione definitiva per un film bello, poetico e spietato.
Molti critici hanno scritto che il regista napoletano avrebbe vinto l'Academy perché gli americani hanno amato il declino folcloristico della società italiana narrato da Sorrentino: nonostante nel corso di questi mesi tutti abbiano messo in evidenza proprio questo aspetto, io continuo ad affermare che il film si focalizza sulla bellezza di una città e sulla bellezza di un'anima, quella del protagonista Jep Gambardella, in rinascita. Se vogliamo parlare di declino, sicuramente non è quello che colpisce le persone normali perché i protagonisti de La Grande Bellezza sono tutto fuorché normali.
Comunque un premio davvero meritato, non solo da cast e regista, ma dal nostro paese. Orgoglio per il quindicesimo Oscar che l'Italia incassa e che afferma a tutto il mondo l'eccellenza del nostro "artigianato" cinematografico, tutto cuore e potenzialità. Si perché i soldi mancano, da Stato e quant'altro! Con la speranza che l'Oscar appena conquistato incentivi e incoraggi tutto il cinema italiano. Mitico il discorso di ringraziamento del regista che ha nominato Maradona, Napoli, Fellini, Scorsese e i Talking Heads, un mix eclettico di ispirazioni.
Ok, ho finito con l'italian pride, passiamo all'elenco dei vincitori:
MIGLIOR FILM: 12 ANNI SCHIAVO
MIGLIOR REGISTA: ALFONSO CUARON
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: MATTHEW McCONAUGHEY
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA: CATE BLANCHETT
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: JARED LETO
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: LUPITA NYONG'O
MIGLIOR FILM STRANIERO: LA GRANDE BELLEZZA
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: SPIKE JONZE PER HER
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: JOHN RIDLEY PER 12 ANNI SCHIAVO
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE: FROZEN
Ok, sicuramente siamo tutti incazzati come iene per la mancata vittoria di Leonardo DiCaprio, se qualcuno avesse mai avuto dubbi sull'antipatia dell'Academy nei suoi confronti ora non può più rifiutare la realtà! Scherzi a parte, Leo è ancora una volta messo da parte nonostante la sua bravura sia riconosciuta a livello mondiale. Quindi Incursioni da un consiglio a mr. DiCaprio: caro Leo sii zen, il mondo sa quanto vali, non è certo quella cavolo di statuetta a dimostrarlo! Il premio di Leo (!!!!) è andato a Matthew McConaughey per il ruolo in Dallas Buyers Club: l'attore dopo le commediole degli inizi ora è diventato interprete impegnato e, ora, glorificato con l'Oscar. McConaughey è stato bravo ma secondo me non tanto da meritare l'Oscar. E sono obiettiva quando lo scrivo, non perché tifassi per Leo. Non meritata, di più, la statuetta vinta da Jared Leto come Miglior Attore Non Protagonista sempre per Dallas Buyers Club: il suo Rayon ti rimane dentro.
I premi femminili in parte erano facili da prevedere, Cate Blanchett, alla seconda statuetta, (bello il suo acceptance speech sulle donne) è un mostro di bravura e Lupita Nyong'o una bellissima rivelazione in 12 Anni Schiavo. Anche se mi è dispiaciuto per Amy Adams, anche lei come DiCaprio ennesima nomination per una validissima interpretazione ma nessun premio.
I premi femminili in parte erano facili da prevedere, Cate Blanchett, alla seconda statuetta, (bello il suo acceptance speech sulle donne) è un mostro di bravura e Lupita Nyong'o una bellissima rivelazione in 12 Anni Schiavo. Anche se mi è dispiaciuto per Amy Adams, anche lei come DiCaprio ennesima nomination per una validissima interpretazione ma nessun premio.
E se qualcuno si morde le mani per la mancata premiazione, il regista Steve McQueen sul palco salta per la gioia dopo aver ricevuto, per il toccante 12 Anni Schiavo, il premio come Miglior Film dell'anno. Meritato davvero, un film da non perdere che con Lupita Nyong'o e John Ridley porta a casa ben tre statuette.
Chi ha fatto incetta di premi è stato l'avveniristico Gravity del messicano Alfonso Cuaron, primo latino a vincere il premio come Miglior Regista. Ben sette premi, tutti meritati? Dal punto di vista tecnico, decisamente sì. Non era assolutamente un film semplice da girare. Commovente la dedica di Cuaron alla protagonista Sandra Bullock: "Tu sei Gravity".
Il grande sconfitto dell'86esima edizione degli Academy è sicuramente American Hustle di David O. Russell: 10 nomination, nessun premio. E vogliamo parlare della delusione di cast & crew di The Wolf of Wall Street? Meglio di no.
La conduzione di Ellen Degeneres non ha deluso le aspettative, scoppiettante e vitale come solo la presentatrice sa essere, coinvolgendo il pubblico, scattando selfie con le star e distribuendo pizza, aiutata nientepopodimeno che da Brad Pitt, tra gli ospiti in platea!
Le grandi bellezze del Red Carpet
Semplicità e sobrietà sono state le parole d'ordine del red carpet degli Oscar 2014, vediamo alcuni look:
Lupita Nyong'o non ha sbagliato un solo look in questi mesi di premiazioni per il mondo. Chic e sofisticata anche ieri in Prada.
In rosso Dior l'adorabile Jennifer Lawrence che anche quest'anno non nega al pubblico una caduta, questa volta sul red carpet. Mitica!
Splendida Sandra Bullock nel blu navy di Alexander McQueen.
Un look bon ton in rosa confetto di Giambattista Valli per Penelope Cruz. Che guapa!
Semplice e raffinata Amy Adams, anche lei in blu di Gucci.
Elegante anche Anna Kendrick in Jay Mendel. Però cara Anna quella gambetta alla Jolie ritirala dentro, nun'è cosa per te.
TWO IS MEGL CHE UAN
I Brangelina sono sempre glamour, lei indossava un nude di Elie Saab.
Matthew McConaughey e la moglie Camila Alves (vestita da Gabriela Cadena) hanno provato a oscurare la stella dei Pitt ma Matthew ha toppato sullo smoking, ahimè!
That's it! Appuntamento alla prossima edizione!
INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:
Fan Page Ufficiale Facebook
Profilo Ufficiale Twitter
Nessun commento:
Posta un commento