giovedì 24 aprile 2014

Have you ever watched that? Alamo: Gli Ultimi Eroi


Nel 1836, il Nord America era guidato da uomini giusti e retti, persone che diedero la loro vita per fondare una nazione (ma pur sempre con una gravissima colpa sulla coscienza: che fine hanno fatto i Nativi Americani?): sto parlando della storia della terribile battaglia avvenuta nel forte texano di Alamo, quando le truppe del generale messicano Antonio Lopez de Santa Anna, famoso all'epoca come il "Napoleone del West", attaccarono la missione per decidere una volta per tutte chi doveva essere il padrone del Texas.
Tutto questo è narrato nel film Alamo: Gli Ultimi Eroi, diretto da John Lee Hancock, uscito nel 2004 e divenuto famoso come uno dei flop più grandi della storia del cinema. Vorrei capire il perché.

Il generale Santa Anna, interpretato da Emilio Echevarria
La tragica storia dei 200 texani che resistettero all'inarrestabile armada messicana, in attesa dell'arrivo del famoso generale Samuel Houston, interpretato da Dennis Quaid, viene narrata dal punto di vista di tre personaggi principali: i due ufficiali William Barret Travis e James "Jim" Bowie, interpretati rispettivamente da Patrick Wilson e Jason Patric, e dal leggendario Davy Crockett, interpretato da Billy Bob Thornton, divenuto uno dei simboli principali del patriottismo americano.

Da sinistra a destra: il tenente colonnello Travis, il colonnello Crockett e il colonnello Bowie
I due ufficiali, sempre in eterna opposizione l'un l'altro, dovranno mettere da parte le loro divergenze, anche grazie alla continua mediazione di Crockett, proprio nel momento in cui giungerà l'improvviso ed inaspettato attacco dei messicani che, nonostante il terribile inverno, hanno raggiunto il Texas con marce forzate imposte dal dittatore Santa Anna.
I tre riusciranno appena in tempo ad inviare il capitano Seguin, interpretato da Jordi Mollà, dal generale Houston per dare l'allarme ed ottenere i rinforzi sperati, ma la battaglia già infuria.


Nel frattempo, lo stesso Houston, pressato dai membri del congresso e da molti soldati del suo esercito, si trova in bilico tra l'essere deposto dalla sua carica e il riottenerla per andare in soccorso dei suoi amici.
Riuscirà a partire con l'esercito solo quando otterrà un accordo: una volta sconfitto Santa Anna, Sam potrà fondare ufficialmente lo stato del Texas.

Sam Houston
Purtroppo, questo ritardo causerà l'inevitabile sconfitta degli uomini nel fortilizio, nota come una delle più grandi stragi della storia americana, anche e soprattutto dal lato messicano, poiché l'impaziente Santa Anna, anziché attendere il mattino per distruggere il forte con i cannoni ravvicinati, preferì mandare all'assalto tutti i soldati a sua disposizione contro i famosi e potenti cannoni di Alamo.
Grazie all'infinita rabbia e alla voglia di vendetta, Sam, spinto da una visione, rimanda continuamente l'ora della battaglia finale, continuando ad inimicarsi i suoi uomini, finché non troverà quello che cercava: San Jacinto.
Di fatto, il noto scontro in questa vasta prateria durò solamente 18 minuti, al grido di "Ricordatevi di Alamo!", poiché la foga dei texani fu del tutto spiazzante per gli indeboliti e sfiduciati soldati messicani, strappati alle loro case per combattere una guerra che non sentivano loro.
Sarà infine questa battaglia a siglare la nascita dello stato del Texas, un miraggio che divenne finalmente realtà per il grande Samuel, il cui cognome diede poi appunto nome alla capitale.


Come già detto prima, sin da quando ho visto questo film per la prima volta, quasi dieci anni fa, non ho mai capito perché questa pellicola fu stroncata da critica e pubblico.
Alamo: Gli Ultimi Eroi è, a mio parere, uno dei film drammatici più belli ed emozionanti che io abbia mai visto (ve lo dice uno che non ama molto il genere drammatico): la sua epicità e le sensazioni che trasmette si fondono in un mix appassionante che, nonostante la terribile sorte dei soldati texani del forte, spinge lo spettatore a riconoscere quanta fierezza e coraggio abbiano trovato questi eroi, gli ultimi eroi infatti, nell'ora della morte.
Forse l'insuccesso sarà dovuto anche all'uscita in sordina di questo film, ma sta di fatto che questa pellicola è un capolavoro e come tale va valutato.
Il mio consiglio, quindi, è di vederlo assolutamente, senza alcun indugio.
Vi lascio con uno spezzone del film, probabilmente la scena più bella ed emozionante di tutte: il grande Davy Crockett, bravissimo violinista, comprende "cosa manca" nel Deguello, l'antica marcia spagnola che viene eseguita ogni mattina dall'esercito messicano, a mo' di rituale alquanto macabro, prima del bombardamento giornaliero contro il forte.
Vedrete come il cacciatore del Tennessee farà ottenere un ultimo giorno di pace ai texani, prima della battaglia finale che li porterà alla morte.
Buona visione!


La "magia musicale" del leggendario Davy Crockett:


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