Anno e Nazione di Produzione: USA, Germania 2013
Titolo Originale: The Book Thief
Distribuzione in Italia: 20th Century Fox
Genere: Drammatico
Durata: 125 minuti
Cast: Geoffrey Rush, Emily Watson, Sophie Nélisse, Nico Liersch, Ben Schnetzer
Regista: Brian Percival
Alla vigilia del secondo conflitto bellico, la piccola Liesel Memingen viene affidata dalla madre a dei genitori adottivi. La mamma della bambina non può permettersi di crescerla così le regala una nuova famiglia e una nuova opportunità di vita. Dapprima diffidente, la bimba si affeziona subito ai coniugi Hubermann, i quali iniziano ad amarla come se fosse loro. Insieme a Rudy, suo migliore amico, Liesel assiste ignara alla pazzia nazista. Poco dopo, Hitler dichiara guerra al mondo, così la ragazza si rifugia nei libri per sfuggire agli abomini della guerra. In famiglia arriva anche Max, un ebreo figlio di un uomo a cui anni addietro Hans Hubermann aveva promesso eterna riconoscenza e aiuto. Mentre la guerra infuria, Liesel si affida completamente ai suoi "amici" di carta per sopravvivere a quei tempi bui.
Tratto dal bestseller di Markus Zusak, il regista Brian Percival decide di girare un film dall'impianto classico e per famiglie, che riesce ad appassionare lo spettatore alle vicende narrate sullo schermo. L'originalità manca ma a sopperire una storia coinvolgente e tenera in cui brilla Sophie Nélisse, davvero brava. Toccante l'interpretazione del piccolo Rudy di Nico Liersch. Impeccabili Geoffrey Rush ed Emily Watson. Quello che non mi è piaciuto molto è stata la voce fuori campo che distoglie lo spettatore dalla vicenda e spezza inutilmente il ritmo della storia, e l'altrettanto inutile commistione di parole tedesche all'interno dei dialoghi (parlo della versione inglese del film). Sicuramente il film non ci guadagna in veridicità, anzi.
La conoscenza, il sapere che squarciano le nebbie di una dottrina politica senz'anima, le uniche in grado di risvegliare l'umanità e l'innocenza negli animi delle persone, è questo il messaggio del film.
La piccola Liesel crede e spera, accarezza le pagine dei libri incessantemente, anche trafugandoli, non perde se stessa o chi ama. Grazie alle parole degli altri, lette e rilette, e alle sue vincerà la morte fisica e delle coscienze.
Il trailer:
Consigliato: Sì
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Tratto dal bestseller di Markus Zusak, il regista Brian Percival decide di girare un film dall'impianto classico e per famiglie, che riesce ad appassionare lo spettatore alle vicende narrate sullo schermo. L'originalità manca ma a sopperire una storia coinvolgente e tenera in cui brilla Sophie Nélisse, davvero brava. Toccante l'interpretazione del piccolo Rudy di Nico Liersch. Impeccabili Geoffrey Rush ed Emily Watson. Quello che non mi è piaciuto molto è stata la voce fuori campo che distoglie lo spettatore dalla vicenda e spezza inutilmente il ritmo della storia, e l'altrettanto inutile commistione di parole tedesche all'interno dei dialoghi (parlo della versione inglese del film). Sicuramente il film non ci guadagna in veridicità, anzi.
La conoscenza, il sapere che squarciano le nebbie di una dottrina politica senz'anima, le uniche in grado di risvegliare l'umanità e l'innocenza negli animi delle persone, è questo il messaggio del film.
La piccola Liesel crede e spera, accarezza le pagine dei libri incessantemente, anche trafugandoli, non perde se stessa o chi ama. Grazie alle parole degli altri, lette e rilette, e alle sue vincerà la morte fisica e delle coscienze.
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