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martedì 22 dicembre 2015

Recensione Flash: Io, Robot


Titolo originale: I, Robot

Anno e nazione di produzione: USA 2004

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox Italia

Genere: Azione/Fantascienza/Poliziesco

Durata: 115 minuti

Cast: Will Smith, Bridget Moynahan, Alan Tudyk, James Cromwell, Bruce Greenwood, Chi McBride, Shia LaBeouf, Jerry Wasserman, Terry Chen

Regista: Alex Proyas

Tra le tante fissazioni mie, una delle più forti, come ben sapete, è il sottogenere fantascientifico cyberpunk e, nello specifico, quello riguardante l'I.A., ovvero l'Intelligenza Artificiale.
Quindi, dopo la mia amatissima trilogia di Matrix e la saga di Terminator (a cui si è aggiunto recentemente Terminator Genisys, non potevo non parlarvi di un altro mitico film, che ho visto già tempo fa e che volevo appunto aggiungere al catalogo cinematografico cyberpunk di Incursioni Cinemaniache: Io, Robot.
Di fatto, questa pellicola del 2004, diretta dal grande Alex Proyas, già regista dell'epico Il Corvo e di un altro film distopico, ovvero Dark City, è stata una dei tanti capolavori, insieme ad Equilibrium, ad esempio, derivati appunto dalla trilogia dei Wachowski, che vede come protagonista proprio uno dei tanti attori che hanno rifiutato, pentendosi successivamente, il ruolo di Neo, andato poi (per fortuna!) al grande Keanu Reeves, cioè Will Smith.
La storia di Io, Robot è basata proprio sull'omonima antologia di Isaac Asimov e ricalca del tutto la questione delle famose Tre Leggi della Robotica, che ogni androide deve rispettare, e di come esse siano fallaci e piene di difetti, poiché semplici da infrangere, per via dell'I.A. che riesce a raggiungere una coscienza ed autocoscienza di sé.
Assistiamo dunque alle vicende di Del Spooner (Will Smith), un detective di polizia della Chicago del 2035 che, a differenza di tutti gli altri umani, ormai del tutto in armonia con i robot positronici, assistenti domestici e lavoratori instancabili, creati dalla famosa ditta U.S. Robotics del magnate Lawrence Robertson (Bruce Greenwood, famoso per aver interpretato anche il Presidente degli Stati Uniti in National Treasure 2: Il Mistero Delle Pagine Perdute), vive da solo e alla vecchia maniera, ovvero rifiutando qualsiasi innovazione tecnologica, prima fra tutte proprio la presenza di qualsivoglia androide in casa, che lui odia dal profondo per via di un gravissimo trauma subito recentemente (di cui non vi parlerò, per evitare di fare spoiler) che lo affligge con tormentosi incubi ricorrenti.
La sua vita sembra trascorrere tranquilla finché, alla vigilia dell'arrivo sul mercato della nuovissima generazione di robot della U.S. Robotics, ovvero i modelli NS-5, che sostituiranno tutte le vecchie generazioni nelle case dell'intero pianeta, il dottor Alfred Lanning (James Cromwell), brillante scienziato e fondatore della ditta, affidata poi a Robertson, lo convoca personalmente tramite un dispositivo olografico con una registrazione enigmatica, dopo essersi suicidato.
Spooner, molto legato al dottore proprio per via del suo trauma passato, inizierà quindi ad indagare, poiché non accetta affatto di credere alla teoria del suicidio, nonostante tutte le prove dimostrino il contrario, e, grazie alla psicologa Susan Calvin (Bridget Moynahan), esperta di Intelligenza Artificiale, fa la rocambolesca conoscenza di Sonny, un NS-5, assistente di Lanning, specialissimo, perché totalmente diverso da quelli in arrivo sul mercato, per via della sua incredibile e scioccante capacità di decidere di sua spontanea iniziativa se seguire o no le Tre Leggi.
Del, pieno di pregiudizi nei confronti della razza androide (un problema che, tantissime volte, scatenerà le ire del suo capo e le denigrazioni da parte dei suoi colleghi), immediatamente sospetterà di Sonny, ma insieme alla dottoressa Calvin, capirà poi che la verità non è affatto quel che sembra e che il suo essere prevenuto sarà un'arma a doppio taglio, che lo spingerà sempre più in un vortice pericolosissimo che lo isolerà da tutto e tutti, finché non accadrà un gravissimo evento che sconvolgerà le sorti dell'intero pianeta.
Riuscirà Spooner a risolvere questo cocente caso?
Come già detto, Io, Robot, essendo una pellicola di genere cyberpunk, mi è piaciuto parecchio sin da subito, sia per le scene adrenaliniche che per il mistero che avvolge la morte del dottor Lanning, ma soprattutto perché uno dei temi più importanti di questo filone fantascientifico, ovvero l'I.A. che, viste le ultime scoperte nel campo della robotica (vi basti vedere, ad esempio, cosa è in grado di fare il robot ATLAS della Boston Dynamics), sta diventando, man mano, sempre più reale, si mostra in tutte le sue complicate sfaccettature.
Il mio plauso va a tutto il cast, ma soprattutto a Will Smith che, come sempre, riesce ad incastonare alla perfezione la sua verve comica anche in film seri come questo, e ad Alan Tudyk, bravissimo nell'aver interpretato Sonny.
Consiglio dunque a tutti Io, Robot e vi auguro buona visione con il trailer della pellicola.

Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì

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lunedì 16 febbraio 2015

Recensione Flash... Retrò: Wargames: Giochi Di Guerra


Titolo originale: WarGames

Anno e nazione di produzione: USA 1983

Distribuzione: Metro-Goldwyn-Meyer/Chapel Distribution/United International Pictures

Genere: Fantascienza

Durata: 114 minuti

Cast: Matthew Broderick, Dabney Coleman, John Wood, Ally Sheedy, Barry Corbin, Michael Madsen, Susan Davis, James Tolkan

Regista: John Badham

Avete mai giocato online col vostro computer? Riuscireste mai ad immaginare cosa accadrebbe se, facendo ad esempio un gioco di guerra, scatenereste davvero un conflitto mondiale?
Bé, questo è ciò che accade in Wargames: Giochi Di Guerra, pellicola che segnò il debutto dell'allora giovanissimo Matthew Broderick in film di un certo calibro.
In questa commedia fantascientifica dai toni leggeri, osserviamo appunto come lo svogliato e brillante hacker David J. Lightman scopra, per caso, durante una ricerca dal suo pc, come accedere ad un supercomputer della difesa statunitense, situato al Norad.
Questa I.A. (Intelligenza Artificiale), chiamata "Joshua", dal nome del bambino, figlio del creatore del supercomputer, morto molti anni prima insieme alla madre in un incidente, è programmata in modo da avvisare il Norad di qualsiasi possibile minaccia da parte dell'URSS e lo fa allenandosi a fare svariati giochi di logica e strategia, dagli scacchi alla guerra termonucleare globale.
Il giovane David, scoprendo il nome dell'inventore di "Joshua", ovvero il defunto dottor Stephen Falken (interpretato da John Wood; curiosamente, lui e Matthew Broderick si ritroveranno due anni dopo insieme in Ladyhawke, rispettivamente nei ruoli del crudele vescovo di Aguillon e di Philippe "il Topo" Gaston), e, impersonandolo, inizierà a giocare, assistito dalla sua spasimante e compagna di classe Jennifer (interpretata da Ally Sheedy), ad una partita di guerra termonucleare globale.
Questa bravata causerà un incidente diplomatico di gravissime proporzioni, dato che "Joshua" inizierà a prepararsi a combattere contro la Russia, mostrando al Norad, in pieno subbuglio, tutte le mosse dei sovietici in tempo reale, nonostante questi ultimi più volte neghino qualsiasi chiamata alle armi.
Una volta rintracciato e catturato dagli uomini del Norad, che scoprono la sua illecita intrusione informatica, sarà compito di David fare quello che nessun altro è in grado di compiere, ovvero bloccare "Joshua" ed evitare la distruzione del pianeta con il lancio di tutte le testate nucleari statunitensi e sovietiche.
Riuscirà a fare ciò che solo il dottor Falken potrebbe compiere?
Si può dire che questo film, nonostante i toni comici, sia stato il precursore di tutto il filone cinematografico dedicato, come già ampiamente detto in un precedente articolo, ad hackers e crackers e al genere fantascientifico cyberpunk, dato che si parla di temi importanti e realistici, come i possibili rischi dell'I.A., ripreso in maniera molto simile da Eagle Eye nel 2008, e del ruolo che gli hacker e i cracker hanno nella società attuale a partire dagli anni '80 in poi.
Di fatto, come afferma la filosofia hacker, un giorno arriverà il momento in cui la società avrà bisogno dell'aiuto dei "cowboy della console", poiché solo loro potranno aiutarci a smorzare i rischi del sempre più galoppante sviluppo tecnologico, come il giovane David fa appunto in questo film.
A tal proposito, bravissimo Matthew Broderick in questa pellicola e complimenti al cast tecnico per l'implementazione nel film di tecnologie alquanto innovative e futuristiche per l'epoca.
Una pellicola consigliata a tutti, grandi e piccini, poiché la verve comica e i temi seri si intrecciano in un mix che crea un prodotto leggero con dei temi ben più profondi di quanto possa sembrare.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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domenica 27 luglio 2014

Recensione Flash: RoboCop


Anno e nazione di distribuzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: Sony Pictures

Genere: Fantascienza

Durata: 121 minuti

Cast: Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson, Abbie Cornish, Jay Baruchel, Aimee Garcia, Jackie Earle Haley, Jennifer Ehle, Marianne Jean-Baptiste, Michael K. Williams, Zach Grenier

Regista: José Padilha

Dopo l'epoca dei pirati, dei vampiri, dei supereroi, dei peplum e delle leggende rivisitate in chiave molto originale, il 2014 è l'anno dei remake!
Vuoi perché le case cinematografiche di Hollywood non hanno al momento molta inventiva, come confermato anche da molti attori americani, che recentemente stanno lavorando più con le serie TV che con i film proprio per questa ragione.  Vuoi perché si vuole, forse, dare un'opportunità di far conoscere vecchi cult al pubblico più giovane, questo trend cinematografico ci sta facendo riscoprire numerosi film in chiave moderna. Uno di essi è RoboCop.
Dopo la famosa trilogia sul poliziotto indistruttibile e incorruttibile, uscita tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90, José Padilha ci ripropone la storia del coraggioso ed onesto poliziotto Alex Murphy che, nell'anno 2028, dopo aver scoperto la dilagante corruzione tra i suoi colleghi all'interno del distretto dove lavora, rimane gravemente ferito dallo scoppio della sua auto, dopo che uno dei boss della città decide di ucciderlo per evitare problemi con i suoi agganci tra la polizia.
Allo stesso tempo, la ditta robotica OmniCorp, impegnata nel portare avanti le campagne militari americane con i propri robot nel resto del mondo, cerca un sotterfugio per ovviare ad una legge che vieta l'utilizzo di androidi e cyborg come agenti di polizia negli stessi USA, poiché incapaci di provare emozioni e di avere quindi coscienza di ciò che fanno.
La soluzione viene data proprio dal presidente della ditta, Raymond Sellars, che dopo aver saputo di Alex Murphy, gravemente menomato e in bilico tra la vita e la morte, ottiene il permesso, dalla moglie di Alex, di utilizzare il poliziotto morente per trasformarlo in un "cyborg umano", così da far abolire la legge anti-robot, poiché dietro l'ammasso di ferraglia vi è un essere vivente capace di provare emozioni.
Dopo la difficile riabilitazione e l'accettazione della propria condizione, Alex accetta di portare avanti la sua campagna contro il crimine, non immaginando che la OmniCorp deciderà di azzerargli completamente le emozioni umane, in modo da ottenere un soldato obbediente e pronto a tutto, come altri robot della ditta sparsi per il resto mondo.
Cosa farà Alex: riuscirà a contrastare questa decisione con la sua grande forza di volontà, o diverrà anch'egli un essere privo di emozioni?
In questa pellicola, priva delle fortissime dosi di violenza gratuita della trilogia originale, la morale principale della storia rimane intatta: dove finisce l'uomo e inizia la macchina? Ci si può davvero fidare dell'Intelligenza Artificiale?
La storia è godibile, ma ovviamente monotona per chi conosce già i film precedenti, salvo alcuni cambiamenti nella trama rispetto alla pellicola originale. Bravissimi sia Gary Oldman, nei panni del buon dottor Norton, che Michael Keaton, che interpreta l'ambiguo Sellars.
Un film interessante che dà, come già hanno fatto le tre pellicole di oltre venti anni fa, un ottimo spunto per riflettere sullo sviluppo impetuoso delle nuove tecnologie e dei rischi che esse comportano.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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