giovedì 30 aprile 2015

Recensione Flash: Avengers: Age Of Ultron


Anno e nazione di produzione: USA 2015

Distribuzione in Italia: Walt Disney Studios Motion Pictures

Genere: Supereroi/Azione/Fantascienza/Avventura

Durata: 141 minuti

Cast: Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Don Cheadle, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Cobie Smulders, Anthony Mackie, Hayley Atwell, Idris Elba, Stellan Skarsgård, James Spader, Samuel L. Jackson, Thomas Kretschmann, Andy Serkis

Regista: Joss Whedon

E' proprio vero che il tempo vola e ciò vale anche e soprattutto per le saghe cinematografiche, prima fra tutte quella del Marvel Cinematic Universe, la cui Phase 2 si è appena conclusa con il sequel di The Avengers, ovvero Avengers: Age Of Ultron!
La domanda da porsi è: il nuovo capitolo è degno del suo predecessore? Sì e no.
In questa nuova avventura, il gruppo di Vendicatori, composto come sempre da Captain America (Chris Evans), ormai divenutone il leader, Iron Man (Robert Downey Jr.), Thor (Chris Hemsworth), Hulk (Mark Ruffalo), Occhio di Falco (Jeremy Renner) e la Vedova Nera (Scarlett Johansson), dopo aver finalmente sradicato ogni rimasuglio dell'H.Y.D.R.A., che, come visto in Captain America: The Winter Soldier, ha lentamente distrutto lo S.H.I.E.L.D., a stento tornato in piedi grazie a Nick Fury (Samuel L. Jackson), Maria Hill (Cobie Smulders) e pochi altri membri onesti rimasti per molto tempo in clandestinità, potrà finalmente godersi un po' di meritata pace. Purtroppo però, la quiete sarà molto breve, poiché Tony Stark e Bruce Banner, attivando in buona fede il programma di difesa globale, da tempo progettato dai due scienziati per poter finalmente ritirarsi a vita privata e lasciare il compito di difendere il pianeta all'Intelligenza Artificiale, causeranno la nascita di un mostro: Ultron.
L'essere robotico, dopo essersi liberato dal controllo del buon J.A.R.V.I.S., l'intelligenza virtuale assistente di Stark, si ribellerà ai suoi creatori, capendo che il solo modo di difendere la Terra da qualsiasi rischio è quello di eliminare la razza umana, e comincerà a realizzare un'armata di Ultron per portare a termini i suoi piani, sfruttando Internet, avendo accesso illimitato ad esso tramite il cyberspazio di cui fa parte, ed ottenendo l'appoggio dei due gemelli Pietro e Wanda Maximoff (Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen), entrambi spinti da desideri di vendetta verso Tony, poiché le sue armi causarono la morte dei loro genitori quando erano solo dei bambini.
La guerra sarà cruenta e, come Thor ben sa, i rischi saranno elevati non solo per il pianeta, bensì per l'intero universo, dato che Ultron riesce ad impadronirsi della quarta Gemma dell'Infinito, da tempo scomparsa, per il suo piano di sterminio finale.
Gli Avengers, messi a dura prova soprattutto dai poteri dei fratelli Maximoff, che cercano di metterli gli uni contro gli altri, riusciranno a tornare uniti e a sconfiggere questa gravissima minaccia per la Terra?
In fin dei conti, questo film è stato bello, con toni dark abbastanza azzeccati per gli eventi della trama. L'unica nota dolente è stata forse il finale, un po' deludente e scontato, a differenza del primo film che ha riservato molti colpi di scena. La gran parte dei fan si è inoltre lamentata del montaggio fatto un po' a casaccio di varie scene, visto che il film in origine durava bene 3 ore e un quarto. Se, per quanto riguarda la durata, posso tranquillamente concordare e condannare la scelta di tagliare ben 50-55 minuti di film (la questione della pellicola che dura troppo, in casi come questi, non regge affatto, dato che, se la storia è appassionante, gli spettatori restano letteralmente incollati alla poltroncina!), per quanto riguarda invece il montaggio fatto in maniera un po' frettolosa e poco curata, sinceramente non ho notato niente di simile, se non per quanto concerne la breve sottotrama di Thor e del dottor Selvig, smorzata in maniera troppo veloce. Se non siete d'accordo, perdonatemi, forse non sono abbastanza cinefilo per accorgermene, chi lo sa; ciononostante, proprio in questi giorni Joss Whedon e Kevin Feige hanno cominciato a parlare del rilascio di una versione estesa della pellicola, o almeno, dell'inclusione delle numerosissime scene inedite nell'edizione DVD e Blu-Ray del film, quindi il problema dovrebbe essere risolto in questa maniera.
Per il resto, la pellicola è stata abbastanza godibile ed interessante, specie per via delle vicende personali di ciascun Avenger, nonché per la preparazione degli spettatori agli eventi della Phase 3, a partire dall'anno prossimo con i film Captain America: Civil War, Thor: Ragnarok, Black PantherAnt-Man (questo'ultimo è il vero creatore di Ultron nei fumetti) e, forse il nuovo Spider-Man, le cui vicende si concluderanno infine con le due parti di Avengers: Infinity War, in arrivo nel 2018 e nel 2019, in cui il nemico finale, com'era già noto da tempo, sarà il terribile ed inarrestabile Thanos, visibile nella scena nel bel mezzo dei titoli di coda (non fatevela sfuggire).
Quindi, vi do appuntamento con la Phase 3 del MCU e vi auguro buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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martedì 28 aprile 2015

Recensione Flash: #ScrivimiAncora



Anno e nazione di produzione: Gran Bretagna, USA 2014

Titolo originale: Love, Rosie

Distribuzione in Italia: M2 Pictures

Genere: Commedia romantica

Durata: 102 minuti

Cast: Lily Collins, Sam Claflin, Christian Cooke, Suki Waterhouse

Regista: Christian Ditter

Rosie e Alex sono amici del cuore fin da piccoli. Per loro non è mai stato un problema appartenere a due "generi" differenti, anzi! Quella è la loro forza. Crescendo, però, quell'amicizia diventa qualcosa di più. Non se lo dicono, ma lo sanno. E tra occasioni mancate, relazioni disastrose e una gravidanza imprevista, i due avranno il loro lieto fine.
Tratto dal libro di Cecelia Ahern, Scrivimi ancora è la seconda trasposizione al cinema di un libro della scrittrice irlandese. Avendo letto il romanzo, che tra l'altro non è uno dei migliori della Ahern, posso dire che il film è carino, i protagonisti azzeccati ma nulla di più. Mi ha trasmesso molto di più P.S. I love you, questa invece è una commediola romantica da serata in casa. Domanda: ma che razza di camicia hanno fatto indossare a Sam Claflin nell'ultima scena??? Vabbè perdoniamoli: sono inglesi.

Il trailer:


Consigliato: Nì

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venerdì 24 aprile 2015

Recensione Flash: Il Re Scorpione 4: La Conquista Del Potere


Titolo originale: The Scorpion King 4: Quest For Power

Anno e nazione di produzione: USA 2015

Distribuzione: Universal Pictures

Genere: Azione/Avventura/Fantasy

Durata: 104 minuti

Cast: Victor Webster, Ellen Hollman, Lou Ferrigno, Rutger Hauer, Royce Gracie, Eve Torres, Ian Whyte, Will Kemp, Brandon Hardesty, Esmé Bianco, Michael Biehn, Barry Bostwick, Roy Nelson, Antonio Silva, Don "The Dragon" Wilson

Regista: Mike Elliott

Negli ultimi anni, pochi amanti del cinema sapevano che era nata una nuova saga, ovvero quella del leggendario Re Scorpione, dopo il primo film uscito nel 2002. Come mai non è stata pubblicizzata, vi starete chiedendo. La ragione è molto semplice: i tre film succedutisi al primo capitolo sono usciti tutti direttamente sul mercato home video.
Dopo il magnifico Il Re Scorpione, in cui il personaggio di Mathayus era interpretato dal grande Dwayne "The Rock" Johnson, siamo passati ad un prequel alquanto scadente e deludente, ovvero Il Re Scorpione 2: Il Destino Di Un Guerriero, uscito nel 2008, nel quale assistiamo alla nascita della leggenda, con un giovane Mathayus interpretato da Michael Copon, per poi giungere a due sequel che hanno suscitato pareri contrastanti: il primo, interessante ma non ai livelli dell'impareggiabile primo film, è Il Re Scorpione 3: La Battaglia Finale, uscito nel 2012, mentre quest'anno è approdato sul mercato Il Re Scorpione 4: La Conquista Del Potere.
In questi due capitoli, il più famoso dei guerrieri Accadi è interpretato da Victor Webster (famoso per il ruolo di Cupido o "Coop", il futuro marito di Phoebe Halliwell, in Streghe).
Dopo aver perso il regno e la sua amata Cassandra (interpretata nel primo film dall'attrice Kelly Hu), il Re Scorpione si trasforma in un mercenario al soldo di chiunque voglia o possa pagarlo per compiere imprese sovrumane.
E' questo il caso del Re Zakkour, interpretato dal mitico Rutger Hauer, che affida a Mathayus l'incarico di recuperare un prezioso manufatto, in grado di fornire al possessore poteri illimitati, al fine di portarlo in un luogo sicuro, affinché non venga mai usato da un mortale, come avvenne già in passato con risultati catastrofici.
Se inizialmente tutto sembra andare per il verso giusto, il guerriero Accadi viene tradito da quello che credeva fosse ormai il suo fidato compagno, ovvero il giovane Drazen, interpretato da Will Kemp (famoso per il ruolo di Velkan, il fratello di Kate Beckinsale/Anna, in Van Helsing), rivelatosi poi essere il  dispotico principe ereditario del regno di Norvania, acerrimo nemico del re Zakkour, avvicinatosi al Re Scorpione solo per ottenere il manufatto.
Sarà compito di Mathayus e di Valina, figlia del legittimo sovrano di Norvania, spodestato anni prima dal padre di Drazen, recuperare l'oggetto mistico e salvare il mondo dal folle principe.
Ciò che ha fatto storcere il naso ai fan con il terzo e il quarto film è la grande incongruenza rappresentata dal protagonista: di fatto, il Mathayus di queste due pellicole è oramai un adulto in là con gli anni, del tutto diverso dal giovane Re Scorpione presente in La Mummia: Il Ritorno, oltre al fatto che si tratta di un attore diverso. Il punto è quindi ora capire cosa avverrà con questa saga: forse ci sarà un quinto capitolo in cui assisteremo al famoso patto tra Mathayus e Anubi e al ritorno del Re Scorpione giovane e forte con l'aspetto di un tempo? Solo i produttori possono saperlo.
Intanto, per quanto riguarda il quarto film, l'ho apprezzato, ma solo in parte, per via della monotonia causata dalla strutturazione della trama, i cui toni sono molto simili a quelli del terzo capitolo: Mathayus è al servizio di un re (Horus, interpretato da Ron Perlman nel terzo film, ed ora Zakkour) per fermare un tiranno (Talus, interpretato da Billy Zane nel terzo film, ed ora Drazen), entrato in possesso di un potere antico (i tre Guerrieri Fantasma nel terzo film e il mistico manufatto in questo capitolo).
Ciò lo rende un film godibile e, a questo punto, giustamente adatto al solo mercato home video.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì, ma solo se avete già visto gli altri film della saga

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martedì 21 aprile 2015

Recensione Flash...Doppia! Divergent & Insurgent


Anno e Nazione di Produzione: Usa 2014/2015

Distribuzione in Italia: Eagle Pictures

Genere: Azione/Avventura

Durata: 139 minuti; 119 minuti

Cast: Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Ansel Elgort, Miles Teller, Zoe Kravitz, Ashley Judd, Naomi Watts, Octavia Spencer, Suki Waterhouse

Regista: Neil Burger; Robert Schwentke

In un futuro distopico, anni dopo una grande guerra che ha distrutto le città, i superstiti della razza umana vivono secondo un nuovo ordinamento della società per mantenere la pace. Divisi in fazioni, Abneganti, Candidi, Eruditi, Intrepidi e Pacifici, ogni ragazzo al compimento della maggiore età può scegliere liberamente a quale fazione appartenere. Giunge il momento anche per Beatrice Prior e il fratello Caleb di Chicago. I genitori appartengono agli abneganti, cosa sceglieranno loro invece? Prima del grande giorno, Beatrice e Caleb sono sottoposti al test attitudinale, che dovrebbe indirizzarli alla fazione adatta a loro. Per Beatrice, però, non andrà così: al test risulta essere una divergente, non imbrigliabile in una sola fazione, ma soprattutto i divergenti sono perseguitati dal governo e fatti sparire perché ritenuti pericolosi. In preda a dubbi e paure, Beatrice sceglie di entrare negli intrepidi, uno dei risultati del test, e così inizia il suo training nelle forze di polizia. Sarà dura crescere, migliorare, prendere decisioni e trovarsi in situazioni più grandi di lei. Ma grazie ai suoi amici e a Quattro, Beatrice inizierà un nuovo capitolo della sua vita.

DIVERGENT

Primo film della saga, tratta dai romanzi di Veronica Roth che hanno riscosso un enorme successo tra i giovani, Divergent ha decisamente un buon ritmo. La storia è accattivante e trascina lo spettatore nella storia di Beatrice. Non ho letto i libri, quindi confronti non posso farli però il film mi ha decisamente colpito perché ha gli ingredienti giusti per avere successo: azione, avventura, amore, una cattiva direi eccellente interpretata da Kate Winslet. Non per niente al primo week end nelle sale ha guadagnato 56 milioni di dollari. Una regia che appassiona, dicevo, e inoltre un cast azzeccatissimo: la sempre più lanciata Shailene Woodley e i due golden boy di questi ultimi anni, Ansel Elgort e Miles Teller. Theo James, affascinante ma un po' mono-espressivo. Ce ne deve essere sempre uno negli young adult, chissà perché! Godibile. 



INSURGENT

Arrivato nei cinema a marzo, Insurgent è decisamente diverso rispetto al primo capitolo. Cambio di regia, dietro la macchina da presa arriva Robert Schwentke: il film è più debole e noioso, con movimenti di macchina e inquadrature che a volte fanno pensare se ci sia davvero qualcuno a coordinare le riprese. La storia è sempre appassionante, seguire Tris nel suo cammino di crescita lascia qualche emozione ma l'indecisione del regista compromette film e interpretazioni: salvo solo Kate Winslet, Naomi Watts (anche se a volte hanno l'aria da: ma cosa ci faccio qui?) e Miles Teller: ma quanto è bravo 'sto ragazzo? Gli altri del cast spenti e non sfruttati al meglio delle loro possibilità. Poi, vogliamo aggiungerci la stucchevolezza della romance tra Tris e Quattro? Ho capito che i ragazzi si amano, ho capito che Tris potrebbe morire da un momento all'altro  ma ripetere nel giro di cinque minuti "non posso vivere senza di te" mi pare un po' eccessivo. However, un po' una delusione ma aspettiamo gli ultimi due film della saga...perché sapete vero che Allegiant è stato diviso in due? As usual, la Lionsgate ha previsto l'uscita rispettivamente per la Parte I di Allegiant il 18 marzo 2016, mentre la seconda il 24 marzo 2017.

I trailer:




Consigliati: Sì/Nì

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domenica 19 aprile 2015

Recensione Flash: Cenerentola


Anno e Nazione di produzione: USA 2015

Titolo originale: Cinderella

Distribuzione in Italia: Walt Disney

Genere: Fiabesco

Durata: 105 minuti

Cast: Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Stellan Skarsgård, Helena Bonham-Carter, Sophie McShera, Holliday Grainger, Hayley Atwell, Ben Chaplin
Regista: Kenneth Branagh

Ella vive col padre, principessa incontrastata nel suo cuore, provato, però, dalla perdita improvvisa della moglie. Seppur patendo la mancanza della mamma, la bimba cresce serena e buona, diventando una splendida giovane donna. Il padre decide di risposarsi, incontrando l'approvazione della figlia. Purtroppo la donna, un'arrivista crudele e senza scrupoli, oltre alle patetiche e bizzarre figlie, non apporta serenità alla famiglia ma solo livore e sfortuna. Poco dopo, il padre di Ella muore. La ragazza diventata schiava dei desideri e delle imposizioni della matrigna e delle due sorellastre, non vede vie d'uscita. Non sa ancora che una zucca può diventare carrozza, e un principe può innamorarsi perdutamente della sua bellezza e bontà.
Dopo i supereroi, Kenneth Branagh si cimenta con le favole, riuscendo a catturare nel suo incantesimo filmico non solo i bimbi. Il nuovo film in live action della Walt Disney mantiene il suo impianto fiabesco, però a differenza del cartone animato i personaggi hanno spessore psicologico, fanno più presa sugli spettatori, soprattutto adulti. I personaggi agiscono attivamente, rivelano aspetti nascosti del loro vissuto. Il film è un one woman show: Lily James è la protagonista assoluta, anche quando è accompagnata da altri nella scena. Eterea, dolce e bella, una scelta più che azzeccata. Richard Madden è quanto ci si dovrebbe aspettare da un principe: perfetto, bellissimo, innamoratissimo. Esilaranti le due sorellastre, Grainger e McShera. Insolita e accattivante la fata madrina di Helena Bonham-Carter. Magnifica la matrigna di Cate Blanchett.
Più che un film è una cura, una dose di positività e fiducia nel genere umano.

Il trailer:

Consigliato: Sì
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giovedì 16 aprile 2015

Per tutti i numi! Sono tornati Hercules e Xena!


Sono e sono stati i due eroi preferiti di un'intera generazione di bambini ed adolescenti, quelli degli anni '90. Ci hanno accompagnato quotidianamente, di mattina o di pomeriggio, per tanti anni e mi sembrava più che giusto, dopo aver visto per bene e in ordine prima Streghe e poi Buffy L'Ammazzavampiri, dedicarmi alla visione delle due serie più appassionanti di sempre, specie perché Mediaset le ha quasi sempre riproposte in maniera molto confusionaria. Di chi sto parlando? Di Hercules e Xena e naturalmente!


Le due serie, la prima nata dopo la realizzazione di ben 5 film TV dedicati al figlio prediletto di Zeus (lo so, i doppiatori italiani hanno usato, erroneamente e chissà per quale ragione, i nomi romani degli dèi olimpici e non quelli greci! Io userò quelli greci come giustamente fanno in lingua originale!) e la seconda nata come spin-off della prima, sono composte da ben 6 stagioni l'una che, varie volte, si incuneano nei famosi episodi crossover, come d'altronde avviene spesso tra le serie TV originali e i loro spin-off.

"Questa è la storia di un tempo lontanissimo, il tempo dei miti e delle leggende! Gli antichi dèi erano crudeli e meschini... Soltanto un uomo osò sfidare la loro potenza: Hercules! Hercules era in possesso di una forza sconosciuta sulla Terra, una forza superata solo dal suo coraggio, ma dovunque andasse, era perseguitato dalla matrigna, Giunone, la potentissima regina degli dèi! L'eterna ossessione di Giunone era quella di annientare Hercules: lui era la testimonianza vivente dell'infedeltà di Giove! Finché degli esseri umani avessero invocato aiuto, c'era sempre un uomo pronto a correre in loro soccorso, incurante delle difficoltà: Hercules!"

Per quanto riguarda Hercules, le parole si sprecano per via della grandissima comicità, azione ed avventura della primissima serie TV che, dopo tanti anni, ha riportato in auge il genere peplum in maniera molto originale.
Le vicissitudini degli amici fraterni Hercules e Iolao, interpretati da Kevin Sorbo e Michael Hurst, distruttori di mostri e strenui difensori dell'umanità contro le capricciose e imprevedibili divinità dell'Olimpo, fanno da fulcro per temi molto profondi, come il significato della vera amicizia, l'onore e il rispetto del prossimo, il senso di giustizia in un mondo selvaggio e la ricerca della propria identità, rappresentata da Iolao che, molte volte, si sente soffocare, stando sempre nell'ombra del suo migliore amico, un eroe semidio capace di imprese mirabolanti, a differenza sua, un semplice mortale.
Le loro vicende sono il chiaro e tipico esempio di come un legame, se sincero ed onesto, è indissolubile, nonostante la malasorte che più volte colpirà le persone che circondano Hercules, primo fra tutti lo stesso Iolao.


"Al tempo degli dèi dell'Olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano su una terra in tumulto, il genere umano invocava il soccorso di un eroe per riconquistare la libertà: finalmente arrivò Xena, l'invincibile principessa guerriera forgiata dal fuoco di mille battaglie! La lotta per il potere, le sfrenate passioni, gli intrighi, i tradimenti furono affrontati con indomito coraggio da colei che, sola, poteva cambiare il mondo!"

Stessa cosa dicasi ovviamente per Xena: la proporzione esistente tra le due serie è Hercules sta a Xena, come Iolao sta ad Olimpia (Gabrielle nella versione originale, per una volta gli adattatori televisivi italiani hanno battuto quelli americani, incredibile ma vero!).
Di fatto, l'ex principessa guerriera (inesistente nei miti greci, ma ciononostante non meno interessante), interpretata dalla bella Lucy Lawless, instaurerà un rapporto di amore ed amicizia profonda con una ragazza giovane ed indifesa, ma coraggiosa come non mai, ovvero Olimpia, interpretata da Renée O'Connor, che, man mano, diventerà un'instancabile combattente, votata al bene.
Così come Hercules e Iolao, anche il loro rapporto sarà duraturo, nonostante tutto.


Se a prima vista, i due protagonisti, Hercules e Xena, sembrino eroi senza macchia, invidiati da tutti, specie dai loro nemici, la verità è che entrambi hanno subito traumi e tragedie senza eguali. Non dimentichiamo che Hercules, nonostante l'enorme forza d'animo, è continuamente perseguitato da Era, che gli ha ucciso moglie e figli per colpa del padre, il potente ma, sotto questo punto di vista, vigliacco re degli dèi, ed anche se è sempre in grado di fronteggiare ogni tipo di difficoltà, la mancanza di Iolao, a causa di determinati eventi, lo segnerà profondamente e lo porterà a maturare ancor più di prima.
Tale cambiamento colpisce, in maniera più radicale, la stessa Xena che, da feroce signora della guerra senza pietà né un briciolo di umanità, a causa degli orrori a cui ha assistito e subito in passato, diventa, grazie all'incontro con Hercules, una dei più strenui difensori dell'umanità contro le forze del male ma, soprattutto, contro i suoi demoni interiori, tenuti a bada solo dall'amore di Olimpia, che li conosce man mano ed accetta tutti i difetti della sua migliore amica.
Ma, sfortunatamente, i demoni interiori non sono gli unici nemici dei due eroi: infatti, non dobbiamo dimenticarci delle due divinità principali che, più volte, ostacolano Hercules e Xena e le persone intorno a loro per svariate ragioni. Sto parlando ovviamente di Ares, interpretato dal grande e compianto Kevin Tod Smith, morto in un incidente su un set pochissimo tempo dopo la fine di Xena nel 2002, e della crudele e terribile Era, interpretata da Meg Foster.


Entrambi, come già detto, saranno una grossa spina nel fianco in entrambe le serie, dato che il primo è mosso, verso Hercules, da un sentimento di enorme gelosia, scatenato dall'amore di Zeus nei confronti del solo figlio semidio, mentre, verso Xena, da un sentimento di passione ardente che, spesso, diverrà per la principessa guerriera una forte tentazione a riabbracciare il suo lato oscuro. La seconda invece sarà concentrata, come già detto, soprattutto a rovinare la vita dell'eroe greco, sul quale sfogherà tutte le sue ingiuste frustrazioni e la sua collera, per via del tradimento del marito con la buona e gentile umana Alcmena.
E' interessante vedere qual è l'epilogo per entrambi i personaggi, un epilogo imprevedibile come quello che capiterà ai due nemici originali, ovvero creati da Sam Raimi, realizzatore della serie, e dagli sceneggiatori.
I nomi Dahak e Callisto vi dicono niente?


Come dimenticare il tormento di Xena ed Hercules, ovvero la biondissima e sadica nemesi della principessa guerriera, interpretata dalla bravissima Hudson Leick, e la divinità di un'altra dimensione che rovinerà la vita del migliore amico del giovane semidio e della dolce compagna di avventure dell'ex signora della guerra.
La prima non sarà solo una ferocissima avversaria di Xena, dato che diverrà perfino una potentissima divinità, ma sarà un continuo, terribile ricordo dei crudeli atti che la principessa guerriera ha compiuto in passato, rovinando la vita di tanti, ma soprattutto della giovanissima Callisto, trasformandola in un mostro vendicativo, un mostro che varie volte verrà affrontato anche da Hercules.
Il secondo invece confonderà prima la mente della povera Olimpia e poi cancellerà per sempre la sua innocenza e purezza, scatenando un grande male nel mondo, che verrà fronteggiato da Xena, in seguito anch'essa vittima di una grave tragedia per colpa sua, per poi passare al coraggioso Iolao, che morirà e diverrà il corpo ospite per questa orrenda divinità parassita e portatrice di male, con conseguente ed orribile dispiacere di Hercules.
Anche nel loro caso, la fine che li aspetterà sarà tutt'altro che scontata.
Passando al lato comico di entrambe le serie, non dobbiamo assolutamente tralasciare le tre spalle dei quattro protagonisti, ovvero i mitici Autolico, Salmoneo e Corilo!

Da sinistra a destra: Autolico, Salmoneo e Corilo
Il primo, interpretato da Bruce Campbell (famoso per il ruolo di Ash Williams nella trilogia de La Casa e in L'Armata Delle Tenebre, entrambi realizzati sempre da Sam Raimi) e noto come il "Re dei ladri", sarà più volte presente in entrambe le serie e darà filo da torcere ad Hercules, Iolao, Xena ed Olimpia, mettendoli sempre nei guai ma mostrandosi poi per quel che è, ovvero un uomo giusto e corretto, con abilità di gran seduttore, sempre pronto ad aiutare gli amici.
Il secondo, interpretato da Robert Trebor (presente più in Hercules, poiché i realizzatori hanno poi deciso di diminuire l'apparizione di personaggi crossover, al di fuori di Autolico, tra le due serie e rendere le loro vicende più approfondite nella serie TV originale di appartenenza), abile venditore di cianfrusaglie e gran truffatore, nonché gran fifone ed amante delle belle donne, dovrà più volte richiedere l'aiuto di Hercules e Iolao ed evitare di cacciarsi in ulteriori guai con i clienti.
Per ultimo, ma non meno importante, Corilo, auto-appellatosi "il Grande", interpretato da Ted Raimi, fratello di Sam, e presente soprattutto in Xena (per le stesse ragioni di Salmoneo in Hercules), è un gran fanfarone, goffo ed innamorato pazzo, ma non corrisposto, di Olimpia, che, nonostante le storie inventate sulle sue passate imprese, cercherà sempre di rendersi utile alla principessa guerriera, con risultati spesso disastrosi. Le due protagoniste, col passare del tempo, lo apprezzeranno e si affezioneranno molto a lui, nonostante tutto, e, a mio parere, la conclusione delle sue vicende è stata realizzata molto meglio di quelle delle altre due spalle. Infatti, se l'uscita di scena di Autolico da Hercules è più o meno degna del personaggio, quella da Xena e quelle di Salmoneo sia da Hercules che da Xena risultano essere troppo frettolose ed improvvise. Un aspetto che non ho apprezzato molto.
Ultimo personaggio da tenere in considerazione è quello più fugace di tutti, nonché quello interpretato da più attori, ben 4 (senza contare Peter Rowley, doppiatore nel cartone animato Hercules And Xena-The Animated Movie: Battle For Mount Olympus e John Bach che ha interpretato il ruolo nella cortissima e sfortunatissima serie TV Young Hercules, oramai introvabile online)! Sto parlando del grande Zeus.

Da sinistra a destra: Anthony Quinn, Peter Vere-Jones, Roy Dotrice e Charles Keating
L'interpretazione del padre degli dèi, a partire dalla magistrale bravura di Anthony Quinn nei cinque film originali di Hercules per poi finire con il Crepuscolo degli Dèi in Xena, durante il quale Charles Keating impersona Zeus, è tra quelle più fedeli ai miti greci, poiché appunto il re dell'Olimpo dimostra sempre di essere il più potente delle divinità ma, al tempo stesso, un cattivissimo esempio di padre e marito, incapace di aiutare gli altri, tranne quando di mezzo c'è il suo figlio semidio prediletto, per il quale entra in azione varie volte, rovinando però poi sempre tutto, per via del suo grande egoismo. Davvero bravi tutti quanti i suoi interpreti, che sono riusciti a personificare bene una delle divinità più amate e temute dai popoli del passato.
In conclusione, ho finalmente visto per bene ed amato tantissimo entrambe le serie, fedelissime, come già detto, ai miti originali, nonostante le critiche di molti telespettatori, per via dei molti aspetti ed episodi anacronistici che, invece, secondo me, le hanno rese ancora più belle, comiche ed originali.
Se dovessi scegliere quale sia per me, tra Hercules e Xena, la miglior serie, è difficile decidere, visto che, anche se simili, sono due serie diverse per molteplici ragioni, quindi posso ben affermare che sono alla pari. La cosa certa, a mio parere, è che la conclusione di Hercules mi è sembrata molto frettolosa, con appena sei episodi nella sesta stagione, come a voler far pensare che i produttori si sono voluti dedicare di più a Young Hercules, ma soprattutto a Xena, forse per via dell'enorme successo di quest'ultimo spin-off.
Se dovessi invece scegliere, più nello specifico, quali stagioni di Hercules e Xena mi siano piaciute di più, la mia risposta sarà immediata: la quinta stagione per entrambe, poiché in quella di Hercules assistiamo al terribile dolore dell'eroe greco, scatenato dall'ennesima (visto che lui e Olimpia hanno questo brutto vizio!), improvvisa e, apparentemente, definitiva morte di Iolao e la sua resurrezione come Dahak, mentre in quella di Xena avviene l'impensabile, cioè il già accennato Crepuscolo degli Dèi, con la distruzione di tutte le divinità greche scatenata dalla nascita della figlia di Xena, Evi, scelta da una potente divinità (il Dio dei cristiani) come sua emissaria in Terra per portare il Bene supremo e sradicare il terrore scatenato dalle antiche potenze olimpiche.
Al momento, Mediaset manda in onda periodicamente e, come al solito, in maniera confusionaria, entrambe le serie, quindi, se volete seguire il giusto ordine cronologico degli episodi, consiglio la visione in streaming, dato che le dodici stagioni sono facilmente rintracciabili online.
Per il resto, non ho nient'altro da aggiungere, se non che il piacere di vedere due delle serie TV più belle della mia infanzia è stato incommensurabile.
Vi lascio dunque con un video tributo e con la promessa che il tuffo nel passato continuerà, d'ora in poi però con serie TV più recenti.
Stay tuned e buona visione!



Il video tributo:



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lunedì 13 aprile 2015

Recensione Flash: Unbroken


Anno e Nazione di Produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Drammatico

Durata: 137 minuti

Cast: Jack O'Connell, Domhnall Gleeson, Takamasa Ishihara, Garrett Hedlund, Vincenzo Amato

Regista: Angelina Jolie

Louis Zamperini è un bambino irruento e vivace, che non sa come investire la sua inesauribile energia. Così, spesso finisce nei guai. Il fratello maggiore lo inizia alla corsa, per farlo appassionare e dargli uno scopo. Louis diventa uno dei migliori corridori statunitensi, tanto da gareggiare per gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Poi, scoppia la guerra: viene arruolato come bombardiere. Lascia casa e parte per il Giappone. Durante una missione, l'aereo su cui viaggia viene colpito, sopravvivono solo lui e altri due compagni. Dopo quarantasette giorni alla deriva nell'oceano, i due superstiti si imbattono in una nave della marina giapponese. Verranno divisi e imprigionati in un campo di lavoro. L'incontro col sergente "Bird" Watanabe lo proverà, nel corpo e nell'anima. Louis dovrà fare affidamento sulla sua immensa forza d'animo e la fede, la speranza che la corsa della sua vita non sia già arrivata alla fine.
Angelina Jolie torna dietro la macchina da presa, e ha scelto la storia dell'eroe di guerra italo-americano Zamperini, venuto a mancare qualche mese fa, e la cui conoscenza, dice, le ha toccato l'anima. Il film non è stato molto apprezzato, c'è chi l'ha trovato prevedibile, troppo violento, troppo celebrativo. Io, invece, mi sono follemente innamorata di Jack O'Connell. La sua interpretazione mi ha spiazzata: al di là della struttura del film e delle scelte della Jolie, lui è stato sbalorditivo e il Bafta come miglior stella emergente direi che gli era quasi dovuto! O'Connell riesce a trasmettere tanto allo spettatore, a farlo partecipare a ciò che Zamperini sta vivendo, a renderlo parte della storia. 
Certo, il film non è un capolavoro, però non potete perdervi l'esordio di questa nuova promessa del cinema.

Il trailer:


Consigliato: Sì

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venerdì 10 aprile 2015

Recensione Flash: Nemico Pubblico


Titolo originale: Enemy Of The State

Anno e nazione di produzione: USA 1998

Distribuzione: Touchstone Pictures

Genere: Azione/Thriller

Durata: 131 minuti

Cast: Will Smith, Gene Hackman, Jon Voight, Regina King, Jack Black, Lisa Bonet, Gabriel Byrne, Loren Dean, Barry Pepper, Jake Busey, Scott Caan, Jamie Kennedy, Jason Lee, Tom Sizemore

Regista: Tony Scott

Molte volte capita che il mondo del cinema e della TV anticipi di gran lunga eventi che potrebbero verificarsi realmente, in un futuro non molto lontano. E' questo infatti il caso di Nemico Pubblico, film del 1998 diretto dal compianto Tony Scott.
Il protagonista è l'avvocato del lavoro Robert Clayton Dean, interpretato da Will Smith. L'uomo, mentre si trova fare compere per Natale in un negozio, incontra improvvisamente un suo vecchio amico di college, un certo Daniel Zavitz, di professione ricercatore. Dopo una brevissima chiacchierata, Zavitz, braccato da uomini misteriosi, nasconde in una busta di Robert un apparecchio elettronico. E' da questo momento in poi che la vita del giovane avvocato non sarà più la stessa.
Di fatto, quell'apparecchio contiene le prove di un gravissimo omicidio a sfondo politico e l'NSA, capeggiata dall'ambiguo Thomas Brian Reynolds, interpretato da Jon Voight, e pronta a tutto pur di prendere quel nastro, inizierà ad ossessionare la vita di Robert e della sua famiglia, rovinando a poco a poco la sua reputazione e tenendolo sotto controllo 24 ore su 24 senza che lui se ne accorga minimamente.
Quando tutto sembrerà perduto, l'avvocato troverà un valido aiuto nel fantomatico Brill, interpretato da Gene Hackman.
Cosa accadrà? Robert riuscirà a scoprire la verità e a riprendersi la sua vita?
Come dicevo prima, il tema dell'essere controllati dalle agenzie governative americane tramite le nuove tecnologie, nonostante il film sia uscito ben diciassette anni fa, è attualissimo visto ciò che accaduto con il caso WikiLeaks di Julian Assange e, soprattutto, con il giovane ed eroico Edward Snowden che ha scelto di dire tutta la verità sull'NSA e le sue attività illecite di spionaggio a livello mondiale, rovinando la sua brillante carriera e dovendo vivere in esilio in Russia.
Il personaggio interpretato da Will Smith finisce intrappolato in una rete nella quale è stato catapultato per caso, a causa degli interessi del governo americano, e la sua vita viene letteralmente stravolta, con l'astuzia e l'ingegno come sole ed uniche armi a sua disposizione.
Ed è proprio l'ingegno tipico di Tony Scott la chiave vincente di questo film: il ritmo è sempre adrenalinico, mai noioso e ridondante e la scelta del tema si è rivelata piuttosto profetica. Dispiace molto aver perso troppo presto un talento come Tony, uno spirito fragile ma brillante.
Unica pecca del film: Gabriel Byrne! Perché diavolo hanno ingaggiato un grande attore come lui per una particina della durata di 4-5 minuti?!
Vabbé, tralasciando questo aspetto, complimenti davvero a Will Smith per la sua bravura, a Gene Hackman per la sua comicità e a Jon Voight per la sua malvagità (negli anni Novanta forse amava essere inquietante, visti i suoi ruoli in questo film e in Mission: Impossible, infatti lo preferisco di più nel ruolo del papà di Ben Gates in Il Mistero Dei Templari e Il Mistero Delle Pagine Pedute!).
Consigliatissimo a chiunque sia interessato a conoscere meglio lo strapotere tecnologico degli USA.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Dopo i recenti fatti di cronaca, assolutamente sì

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martedì 7 aprile 2015

Recensione Flash: The Guest


Anno e Nazione di Produzione: USA 2014

Durata: 99 minuti

Genere: Thriller

Cast: Dan Stevens, Maika Monroe, Brendan Meyer, Sheila Kelley, Leland Orser

Regista: Adam Wingard

David Collins è appena tornato dall'Iraq. Arruolatosi volontario, è reduce da una missione in cui ha perso l'amico Caleb. Tornato negli Stati Uniti, decide di andare a casa dell'amico. I Peterson, dapprima diffidenti, accolgono David in casa quando l'uomo riferisce loro di avere un messaggio da parte di Caleb. David ha promesso all'amico di aiutare e prendersi cura della sua famiglia. Conquistati dalla premurosità di David, i Peterson non sanno che, da quel momento, la loro vita cambierà drasticamente.
Lo ammetto: ho voluto vedere questo film dopo aver visto i pettorali di Dan Stevens nel trailer. Ed effettivamente, il film si ferma a quello. Un tentativo di thriller che, invece, assomiglia ad un B movies degli anni Settanta - Ottanta. Splatter, per giunta. Non alla Tarantino, però. Uno splatter senza senso. Vogliamo parlare della recitazione degli attori? Mi spiace, non pervenuta. E degli sguardi machi che, a turno, Dan Stevens e altri nel film lanciano a favore di cinepresa? Manco fossero in una telenovelas. La storia, poi. Un esperimento scientifico, condotto dal governo su soldati, tra cui David, li ha trasformati in Terminator umani. Un MK Ultra de noantri. Quindi, se volete vederlo, potete solo ammirare la bellezza di Dan Stevens. E ridere, di gusto.

Il trailer:


Consigliato: No

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