lunedì 23 giugno 2014

The first time I met... Keanu Reeves


Per molti di voi che ci seguite da tempo non è affatto un mistero che il mio attore preferito in assoluto sia il grandissimo Keanu Reeves.
Classe 1964, figlio di una costumista inglese e di un geologo statunitense di origini inglesi, hawaiane, cinesi, irlandesi e portoghesi (e chi più ne ha più ne metta!). Il giovane Keanu (diminutivo del nome hawaiano Keaweaheulu, che significa "brezza leggera che sale dal mare verso i monti", altra grande insalata mista!) decide di intraprendere la carriera cinematografica a Toronto quando la madre si trasferisce lì, dopo che lei e il padre, in seguito ad una vita molto burrascosa e fatta di eccessi, decidono di divorziare. E' così che, man mano e dopo aver abbreviato il suo nome in Keanu, nasce una delle stelle più lucenti e carismatiche del firmamento hollywoodiano.
Data la mia forte passione/ossessione per l'epica trilogia di Matrix, sicuramente starete pensando che il primo film in cui io l'abbia visto recitare sia stato proprio Matrix del 1999, eh?
Sbagliato!
Infatti, i primi due film che ho visto in cui lui è presente, sia come ruolo secondario che come uno dei protagonisti, sono stati il comicissimo Ti Amerò Fino Ad Ammazzarti e il suggestivo Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci.
Nel primo, Keanu, insieme a William Hurt, interpretano la strana coppia di cugini cocainomani Marlon e Harlan James, ingaggiati da Rosalia, interpretata da Tracey Ullman, per uccidere il marito fedrifrago Joey, interpretato da Kevin Kline, con risultati tragicomici!


Nel secondo film invece, Keanu interpreta il leggendario principe Siddharta Gautama, le cui gesta sono visibili solo durante la cronistoria della sua vita, narrata dai monaci buddhisti che vedono nel giovane Jesse la reincarnazione del loro defunto maestro Lama Dorje.


Ma naturalmente, come poi è noto a tutti, la sua consacrazione giunge proprio grazie alla parte ottenuta in Matrix e al mitico ruolo dell'Eletto, Neo.


Temet nosce...

Questa è una delle frasi più famose di Matrix, utile a Neo per aprirgli ulteriormente la mente lungo il suo cammino per diventare l'Eletto. Ciononostante, le parole per descrivere quest'immensa trilogia si sprecano e non basterebbero tre, quattro post per parlarne, sebbene io l'abbia già trattata ampiamente in questo blog, come potrete constatare facendo una ricerca.
L'incredibile bravura di Keanu nell'aver recitato un ruolo così particolare è evidenziata proprio in queste tre pellicole, dove ha dato il massimo e ha dato prova della sua grandissima umiltà (basti pensare al fatto che l'ingaggio per i tre film l'ha in parte devoluto in beneficenza, mentre l'altra parte l'ha donata al cast tecnico, sia perché, a suo parere, non hanno guadagnato abbastanza per l'immenso sforzo inventivo per la trilogia e sia perché, come ha affermato lui stesso, "è ricco abbastanza da poterne fare tranquillamente a meno, i soldi che ha gli bastano": un grande! ) e del suo essere anti-divo e poco amante dei riflettori.
Tre film assolutamente da vedere!


Gli altri film da citare, oltre a quelli già nominati, per capire quanto forte sia la poliedricità di questo sfortunato attore (ha subito due gravi tragedie familiari: una figlia nata morta nel 1999 e, due anni dopo, la morte della sua stessa compagna, Jennifer Syme, in un incidente d'auto causato da un mix letale di antidepressivi ed anestetici), sarebbero ancora tanti: i film d'azione come Point Break: Punto Di Rottura e Speed (in quest'ultimo c'è anche la sua grande amica Sandra Bullock, con cui ha lavorato ancora in La Casa Sul Lago Del Tempo), i tetri e cupi L'Avvocato Del Diavolo e Dracula Di Bram Stoker, lo stupendo e sottovalutatissimo Johnny Mnemonic, dello stesso filone di Matrix, ovvero il cyberpunk, il noir Constantine, il fantascientifico Ultimatum Alla Terra e, infine, gli ultimi arrivati, ovvero il suo primo film da regista Man Of Tai Chi, ancora inedito in Italia, e il leggendario 47 Ronin, in cui Keanu interpreta un samurai rinnegato che dovrà recuperare il suo onore perduto insieme agli altri 46 compagni.
Penso che si sia capito il perché io stimi tantissimo questo attore: sono proprio la sua umiltà, la sua poliedricità e la sua quasi totale estraneità ai vizi e ai difetti dei tipici attori hollywoodiani che lo rendono unico e speciale.
Negli ultimi anni, non si sa per quale ragione, è stato un po' bistrattato da vari registi, ma dopo gli ultimi due film usciti di recente, si spera che riesca a tornare nuovamente al suo apogeo. Questo è il mio augurio, specie ora, in vista di un altro film in cui è stato appena ingaggiato al posto di Daniel Craig, chiamato The Whole Truth.
In bocca al lupo Keaweaheulu e, ricorda sempre, il cucchiaio non esiste!

Da sinistra a destra: Marlon James, Siddharta, Johnny Mnemonic, Neo e Constantine

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martedì 17 giugno 2014

Recensione Flash: I, Frankenstein


Anno e nazione di distribuzione: USA, Australia 2014

Distribuzione in Italia: Koch Media

Genere: Fantasy

Durata: 93 minuti

Cast: Aaron Eckhart, Yvonne Strahovski, Bill Nighy, Jai Courtney, Miranda Otto, Caitlin Stasey, Kevin Grevioux, Aden Young, Deniz Akdeniz

Regista: Stuart Beattie

Vi siete mai domandati cosa fosse accaduto al mostro di Frankenstein, dopo che il suo creatore è morto durante il famoso inseguimento tra i ghiacci artici?
Stuart Beattie, regista del film I, Frankenstein, insieme ai produttori della celeberrima saga cinematografica di Underworld (dai quali, tra l'altro, sono stati presi in prestito, tra le varie cose, gli attori Bill Nighy e Kevin Grevioux), ha provato a dare una risposta alquanto fantasiosa.
Di fatto, dopo che la creatura, interpretata da Aaron "Due Facce" Eckhart, seppellisce suo "padre", essa viene attaccata da degli esseri demoniaci, intenzionati a condurla dal loro principe infernale, Naberius, interpretato dal mitico Bill Nighy.
Fortunatamente, l'essere viene salvato da due gargoyles, esseri celestiali e guardiani di Dio sulla Terra, nemici giurati dei demoni, che si trovavano lì di pattuglia. I due conducono la creatura presso la loro regina, Leonore, interpretata da Miranda "Eowyn" Otto, che chiama l'essere Adam e gli rivela la verità su una guerra sanguinosa, in corso da secoli: quella tra i demoni, cacciati dal Paradiso insieme a Satana, e i gargoyles, discendenti dell'Arcangelo Michele.
Adam, completamente disinteressato a questa guerra, sebbene da essa dipenda il destino del pianeta, decide di allontanarsi e provare a cercare di capire chi egli sia in realtà e quale sia il suo posto nel mondo.
Dopo svariati anni, nonostante i suoi continui sforzi per evitare altri coinvolgimenti, la creatura sarà di nuovo catapultata nella guerra segreta, poiché il crudele Naberius intende scoprire, tramite Adam, come il dottor Frankenstein sia riuscito a dare la vita, cosa che solo Dio poteva fare, in modo da poter mettere in atto un terribile ed oscuro piano.
Cosa farà Adam? Si schiererà con una delle due fazioni o cercherà di mantenersi neutrale? Ma soprattutto, riuscirà a capire chi egli sia in realtà?
Salvo alcuni cambiamenti, la trama resta quasi praticamente la stessa di Underworld, con alcuni tocchi del bel Van Helsing con Hugh Jackman: guerra secolare tra due razze rivali (i vampiri e i licantropi stanno ai demoni e ai gargoyle) e il protagonista che si trova nel mezzo a dover decidere da che parte stare (Selene/Kate Beckinsale sta a Adam/Aaron Eckhart).
Tuttavia, questo senso di déjà vu, di già visto, viene più o meno bloccato appunto da alcune sostanziali differenze nella trama.
Un po' scontato ma, ciononostante, godibile ed apprezzabile, specie per chi ama molto lo stile dei film con protagonista la bella vampira ibrida Selene.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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sabato 14 giugno 2014

Recensione Flash: Un Fantastico Via Vai


Anno e Nazione di Produzione: Italia 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Commedia

Durata: 95 minuti

Cast: Leonardo Pieraccioni, Serena Autieri, Massimo Ceccherini, Maurizio Battista, Marco Marzocca, Giorgio Panariello, Marianna di Martino, Chiara Mastalli, David Sef, Giuseppe Maggio, Alice Bellagamba, Enzo Iacchetti

Regista: Leonardo Pieraccioni

Arnaldo Nardi è un tranquillo impiegato di provincia, con una moglie bellissima e due gemelle. La sua vita si trascina nella routine, piatta e senza novità. Un giorno, quando la moglie trova una bustina di un sexy shop, Arnaldo non ribatte nulla per difendersi e tranquillizzare la moglie, essendo innocente. Anzi, coglie l'occasione per vivere una vita diversa. Così prende in affitto una stanza in un appartamento di studenti e vi si trasferisce. Sarà una convivenza dapprima "fuori tempo" per i ragazzi poi Arnaldo li conquisterà con i suoi consigli da padre, lui che voleva tornare ragazzino. Allo stesso tempo comprende il suo posto nel mondo in quel fantastico via vai che è la vita.
Leonardo Pieraccioni torna di nuovo con una delle sue inconfondibili storie, piene di ottimismo, sogni e positività. Nuove promesse e vecchie conferme animano l'ultimo lungometraggio del regista e attore toscano che assicura spensieratezza.
Sono sempre stata una fan sfegatata di Pieraccioni, quindi adoro quasi ogni film che fa. Però, negli ultimi anni, il regista sembra puntare su "squadra che vince non si cambia" così propone la stessa storia e anche gli stessi attori, ai quali comunque siamo affezionati. Quindi Leonardo, perché non "svecchiare" un po' lo stile? Travolgici ancora con un ciclone di risate.

Il trailer:



Consigliato: Sì per i fan, Nì per gli altri ;)


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mercoledì 11 giugno 2014

Recensione Flash: Hercules: La Leggenda Ha Inizio


Titolo originale: The Legend Of Hercules

Anno e nazione di distribuzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: M2 Pictures

Durata: 90 minuti

Cast: Kellan Lutz, Gaia Weiss, Scott Adkins, Roxanne McKee, Liam McIntyre, Rade Serbedzija, Johnathon Schaech, Luke Newberry, Kenneth Cranham, Jukka Hildén

Regista: Renny Harlin

Ormai la moda del momento ad Hollywood è quella dei film peplum, sia basati sulle storie tradizionali e sia come remake dei film anni '50-'60, riprodotti in maniera molto originale e, spesso, quasi del tutto avulsa dalla trama dei miti greco-romani.
Il 2014, dopo gli anni scorsi dedicati a Perseo e Teseo, è e sarà l'anno del grande Ercole. Dopo essere stato osannato per tanti anni tramite le stupende serie TV Hercules, Young Hercules e Xena: La Principessa Guerriera (in cui il figlio semidio di Zeus era interpretato da adulto da Kevin Sorbo e da giovane da Ryan Gosling), e con il fantastico cartone animato targato Disney, due registi americani, Renny Harlin e Brett Ratner, si sono cimentati a loro volta nel riproporre il mito di Ercole con due film: rispettivamente Hercules: La Leggenda Ha Inizio e Hercules: Il Guerriero.
Il primo ad essere uscito al cinema è stato Hercules: La Leggenda Ha Inizio di Harlin. Ideato dagli stessi produttori della serie di film de I Mercenari, questo film denota infatti quel tocco in stile "duri a morire" di quella saga cinematografica. Ma passiamo alla trama.
La storia di questa pellicola si discosta dal mito, poiché Ercole è sì figlio di Zeus e della mortale Alcmena, ma quest'ultima, insieme a suo marito Anfitrione, non sono persone umili e bisognose, bensì sono i sovrani di Tiro, e se Alcmena accetta di avere un figlio semidio dal re degli dèi, col consenso di Era, è dovuto al fatto che il suo consorte è un tiranno senza scrupoli che cerca solo nuove terre da conquistare e sulle quali imporre il suo tremendo giogo Un uomo che va fermato. Egli, inoltre, è affiancato dal dispotico primogenito, Ificle, che smania pur di divenire al più presto il nuovo sovrano e dimostrare a suo padre di non essere uno smidollato. Di fatto, una volta cresciuto, Ercole, chiamato per sicurezza da sua madre Alcide per evitare di destare sospetti, visto che il suo nome originale significa "Dono di Era", dimostra una forza fisica senza eguali, nonostante egli ne ignori la ragione.
La vita tranquilla del giovane viene tuttavia interrotta quando il suo patrigno, al fine di formare una nuova alleanza con l'isola di Creta, riesce ad ottenerla tramite la promessa di matrimonio di Ificle con la bella principessa Ebe, innamorata e ricambiata da Ercole.
Per evitare rischi e caos, vista la furia del secondogenito, Anfitrione allontanerà Ercole dalla sua corte con la scusa di una ribellione in Egitto, paese controllato dal sovrano di Tiro. Con un pugno di pochi uomini, Ercole e Sotero, uno dei pochissimi comandanti onesti di Anfitrione, scomodo proprio per questa ragione, saranno gli unici sopravvissuti e verranno catturati e resi gladiatori nelle arene da combattimento del paese.
Tramite vari sotterfugi, Ercole e Sotero riusciranno a convincere il loro padrone a farli gareggiare nella battaglia annuale che si tiene proprio a Tiro, in modo da poter tornare a casa e vendicarsi dell'enorme torto subito dal patrigno.
Riuscirà il giovane eroe a sconfiggere il suo nemico? Capirà il perché della sua enorme forza?
Come dicevo prima, questo film gronda testosterone: è un inno alla virilità, come solo appunto la serie di film de I Mercenari poteva essere. Di aspetti fantasy ce ne sono pochissimi e tutti gli attori sono iper-palestrati, a partire dallo stesso Ercole, interpretato dal vampiro Cullen forzuto di Twilight Kellan Lutz, e da Anfitrione, interpretato da Scott Adkins, artista marziale noto a molti come il famigerato Yuri Boyka nei due sequels di Undisputed.
Senza poi contare il fatto che, purtroppo, in quanto ad originalità, questo film lascia molto a desiderare: infatti è una grande insalata mista di 300, Scontro e Furia Dei Titani, Immortals, Troy, Sansone & Dalila, il videogioco God Of War e chi più ne ha più ne metta.
Se volete quindi passare una serata molto leggera, questo è il film che fa per voi, altrimenti desistete.
Vedremo cosa ci attende ad agosto con la seconda trasposizione, Hercules: Il Guerriero, in cui il protagonista sarà interpretato dal grande Dwayne "The Rock" Johnson (il cui aspetto fisico nel film, fuorché la barba, ricorda davvero tanto Kevin Sorbo). A vedere il trailer, esso sembra molto più fedele al mito originale, con una venatura molto più fantasy rispetto alla trasposizione di Harlin, salvo alcuni cambiamenti dovuti all'adattamento della storia. Staremo a vedere.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

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domenica 8 giugno 2014

Recensione Flash... Retrò: Point Break: Punto Di Rottura


Titolo originale: Point Break

Anno e nazione di distribuzione: USA 1991

Distribuzione: Largo Entertainment, JVC Entertainment

Genere: Azione

Durata: 118 minuti

Cast: Patrick Swayze, Keanu Reeves, Gary Busey, Lori Petty, John C. McGinley, James LeGros, Tom Sizemore, Anthony Kiedis, Lee Tergesen

Regista: Kathryn Bigelow

La "banda degli ex Presidenti" degli Stati Uniti, un gruppo di rapinatori scaltri e professionisti che scorrazzano nella contea di Los Angeles da ben 3 anni, senza essere mai catturati e racimolando bottini sempre molto cospicui, sarebbero dei surfisti?! Che teoria stramba è mai questa?!
Eppure, in Point Break: Punto Di Rottura, film del 1991, divenuto un cult, sembra che le cose stiano proprio così. O meglio, questo è ciò che pensano i due agenti dell'FBI Angelo Pappas e Johnny Utah, interpretati rispettivamente da Gary Busey e Keanu Reeves.
Il primo è un veterano della guerra del Vietnam, mentre il secondo è un giovane scapestrato e molto sicuro di sé, appena giunto a Los Angeles per diventare un bravo agente.
Ebbene, Angelo, dopo aver fatto analizzare i campioni di terra lasciati dalle scarpe dei famigerati rapinatori, convince Johnny, ex promessa del football americano ritiratosi dopo un grave infortunio, ad infiltrarsi nell'ambiente dei surfisti, dei quali inizierà a conoscere la cultura ed il codice morale che essi seguono, e dovrà cercare di capire quale "tribù" (nel gergo surfistico questo è l'appellativo usato per indicare i gruppi di surfisti uniti da forti legami di amicizia) si cela dietro le maschere di Reagan, Nixon & Co. Il giovane agente, inoltre, conoscerà l'affascinante ed impavido Bodhi, diminutivo del nome buddhista Bodhisattva, interpretato dal grande e compianto Patrick Swayze, che mostrerà a Johnny cosa significa essere liberi mentre si cavalcano le onde.
Intanto, le possibili tribù indiziate sono due, quella di Bodhi ed una composta da aggressivi cocainomani (tra i quali vi è un comicissimo Anthony Kiedis, il leader dei Red Hot Chili Peppers, alle prese con uno dei tre film in cui ha recitato durante la sua breve carriera cinematografica) e, man mano, esse iniziano a dimostrare che la teoria di Angelo è più reale di quanto i suoi scettici superiori riescano a credere.
Johnny quindi cosa farà: riuscirà a scoprire chi delle due tribù imperversa nella contea di Los Angeles da più di tre anni, oppure inizierà a dimenticare il passato e ad abbracciare la cultura libera dei surfisti, dopo essersi, tra l'altro, innamorato della surfista Tyler?
Normalmente non sono un grande fan di film d'azione, men che meno di quelli violenti, ma, visto che in questo film c'è il mio attore preferito, ovvero Keanu Reeves, ero molto curioso di vederlo e di fatto non sono rimasto deluso. Questa pellicola, diretta da Kathryn Bigelow, premio Oscar 2010 per The Hurt Locker, e prodotta dal grande James Cameron, mostra come, molte volte, la nostra società omologata abbia bisogno di dare sfogo ai propri istinti primari, come l'adrenalina e il gusto del rischio, pur di rompere quei clichés in cui ormai siamo affondati da tantissimo tempo, come lo stesso Patrick Swayze sottolinea più volte nel film. Il senso di libertà che il personaggio interpretato da Keanu Reeves prova nel film è molto tangibile e la sua terribile indecisione su quale strada imboccare, al bivio tra "incastrare i criminali" e "abbandonare tutto per seguire la propria passione e l'amore", saranno il fulcro dell'incredibile climax finale. Un film da non perdere.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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