venerdì 29 maggio 2015

Recensione Flash: Li Chiamarono... Briganti!


Anno e paese di distribuzione: ITA 1999

Produzione: Medusa Film

Genere: Storico/Drammatico

Durata: 129 minuti

Cast: Enrico Lo Verso, Branko Tesanovic, Roberta Armani, Ennio Coltorti, Claudia Cardinale, Benoit Vallès, Remo Girone, Carlo Croccolo, Franco Nero, Francesco Mazzini, Salvatore Puntillo, Michele D'Anca, Luigi Montini, Lina Sastri, Giorgio Albertazzi, Carlo Mucari

Regista: Pasquale Squitieri

"La storia la scrivono i vincitori."
Quante volte abbiamo ascoltato questa affermazione? Come facciamo ad essere così sicuri che ciò che abbiamo studiato a scuola sia davvero la sola e pura verità storica?
Da oltre trent'anni è sorta una corrente di pensiero, ovvero quella del revisionismo risorgimentale, che ha letteralmente smontato tutte le belle storielle dei coraggiosi Mille di Garibaldi (in realtà erano oltre tremila e non erano solo italiani, ma anche mercenari di varie nazionalità) e la tanto acclamata (e stranamente e sottolineo stranamente improvvisa) voglia di unità della penisola italiana.
Tantissimi sono i conti che non tornano, riflettendoci bene, e la questione meridionale, nonché tutti i problemi del Sud in generale, sono sorti proprio subito dopo l'unità d'Italia. Moltissimi scrittori e giornalisti, come il compianto Nicola Zitara, Pino Aprile e Marco Esposito si sono dedicati e si dedicano ancora alla ricerca dei fatti storici, tramite i tantissimi documenti celati a dovere dai vari governi italiani.
Ma tali verità non sono più accessibili solo tramite i libri o Internet, quest'ultimo meritevole delle più grandi lodi, poiché prima del suo avvento, la divulgazione delle realtà storiche, consultabili da tutti, era quasi del tutto impossibile.
Di fatto, cosa che pochissime persone sanno, il regista Pasquale Squitieri realizzò il film Li Chiamarono... Briganti!, uscito nelle sale italiane nel 1999, con un cast stellare: si va da Enrico Lo Verso a Claudia Cardinale, da Remo Girone a Franco Nero, Carlo Croccolo, Lina Sastri, Giorgio Albertazzi e tanti altri.
La domanda che vi starete ponendo è: come mai non ne sappiamo niente? Semplice: il film venne immediatamente censurato dalla Medusa Film, la casa di produzione, che ritirò la pellicola dalle sale dopo forti pressioni da parte del governo italiano e dello Stato Maggiore dell'Esercito che, in questa maniera, hanno letteralmente ed implicitamente ammesso che ciò che si vede nel film è la verità dei fatti.
La trama infatti parla delle vicende del famoso Carmine Crocco, interpretato da Enrico Lo Verso, un ex garibaldino che, insieme al suo fidato amico Ninco Nanco, torna finalmente a casa, a Rionero in Vulture, dopo la spedizione con Garibaldi, per scoprire che la situazione del Sud, anziché essere migliorata, dopo la fine del Regno Delle Due Sicilie, è invece drasticamente peggiorata: i meridionali subiscono i continui soprusi dell'esercito piemontese, nonché delle nuove giunte municipali, asservite ai Savoia, che hanno impoverito del tutto la popolazione, esattamente come accade nelle colonie interne.
Quando Carmine e Ninco cercano di bloccare questa barbarie, il sindaco della loro città li fa arrestare. Fortunatamente, grazie all'appoggio di vari nobili filoborbonici e del Vaticano, offeso anch'esso dai massacri compiuti dai garibaldini e dai piemontesi, i due vengono liberati e riforniti di armi e soldi, in modo da divenire i capi delle tantissime bande di briganti, sorte in seguito alla fuga dalle autorità che pretendevano troppe tasse da gente troppo povera.
Organizzando la prima vera resistenza ai piemontesi, Carmine diventa famoso come il "Generale dei Briganti" e comincia l'offensiva per scacciare gli invasori, guidati dal folle, spietato e razzista generale savoiardo Enrico Cialdini, e ripristinare la monarchia borbonica nel Sud, che tanto aveva fatto per il proprio popolo. Ma le conseguenze di tale scelta saranno molto amare.
Il film è realizzato davvero bene e l'immensa bravura di Squitieri è stata quella di racchiudere tutti gli aspetti della trasformazione del Sud Italia in colonia interna del Nord, con le numerose conseguenze negative (l'inizio della cultura razzista dei nordici nei confronti dei meridionali, a causa delle teorie pseudoscientifiche di Cesare Lombroso, precursore dei nazisti, il cui museo degli orrori è tuttora aperto a Torino, nonché l'inizio del rapporto tra Stato italiano e mafiosi, camorristi e 'ndranghetisti), in sole 2 ore di pellicola.
Forse l'unica nota un po' stonata, ma non grave ai fini della trama, è il grande Massimo Venturiello che doppia Enrico Lo Verso, dando a Crocco un accento napoletano, cosa del tutto erronea, dato che il Generale dei Briganti era lucano.
Un film consigliatissimo, specie per la gente del Sud che ancora ignora qual è la vera causa di tutti i mali del nostro territorio, un tempo culla di un regno florido e ricco, checché ne dicano i libri scritti dagli storici di regime, ed ora terra letteralmente stuprata e rovinata dalle continue scempiaggini dei governi italiani.
Per quanto riguarda la disponibilità della pellicola, Li Chiamarono... Briganti! è tranquillamente disponibile su YouTube o sui programmi P2P, quindi la parola d'ordine è: viva la pirateria informatica!
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì

INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

lunedì 25 maggio 2015

Recensione Flash: La scomparsa di Eleanor Rigby - Loro


Anno e Nazione di Produzione: USA 2014

Titolo originale: The disappearance of Eleanor Rigby - Them

Genere: Drammatico

Durata: 122 minuti

Cast: Jessica Chastain, James McAvoy, Viola Davis, William Hurt, Isabelle Huppert, Ciaràn Hinds

Regista: Ned Benson

Conor ed Eleanor sono innamorati. Si sposano, poi il nulla li inghiotte. Una tragedia che lui finge di dimenticare, e lei vuole incessantemente ricordare. Lei tenta il suicidio, si salva ma decide di stare da sola. Allontanarsi da chi vuole dimenticare. Torna a casa dei genitori, ricominciare, diventare qualcun'altro. Ma la sua vita è quella, e il dolore non può e non deve essere dimenticato.
L'opera prima di Ned Benson, diviso in tre capitoli, Lui, Lei e Loro (in Italia sono arrivati nella versione home video, saltando l'uscita al cinema), è un film volutamente lento, che con calma e delicatezza narra dell'elaborazione del lutto in modo diverso. Ottime le interpretazioni, se quella di James McAvoy è forse la più "banale", poiché il suo personaggio sceglie di fare finta che nulla è successo, toccante il suo smarrimento. La Eleanor di Jessica Chastain, come l'interpretazione, è straordinaria. Lei scompare, si copre, si mimetizza nel lutto. Dopo il tentativo di suicidio, cerca di cambiare, di inventarsi una nuova vita rimanendo fissa nel vuoto della perdita. La sua domanda ricorrente al marito, infatti, è: ma mi vedi cambiata? "Non ero preparata a tutto questo dolore", così Eleanor parte, va a Parigi. Ma ritorna, cercando ancora Conor a riprova del fatto che il dolore non scompare. Si trasforma ma, come l'amore per l'uomo, rimane. Bello e struggente, da vedere.

Il trailer:



Consigliato: Sì 


INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

giovedì 21 maggio 2015

Recensione Flash: Snowpiercer


Anno e nazione di produzione: SOUTH KOREA/USA 2013

Distribuzione in Italia: Koch Media

Genere: Fantascienza/Azione/Drammatico

Durata: 126 minuti

Cast: Chris Evans, Jamie Bell, John Hurt, Tilda Swinton, Octavia Spencer, Song Kang-ho, Ed Harris, Go Ah-sung, Ewen Bremner, Alison Pill, Luke Pasqualino

Regista: Bong Joon-ho

Il cinema offre varie volte delle soluzioni rivoluzionarie ai cambiamenti climatici e gli scienziati non prendono mai in considerazione tali teorie?! Bravi, fanno bene, dato che ogni volta avviene sempre qualcosa di catastrofico!
E' questo il caso di Snowpiercer, film del 2013, basato sulla serie a fumetti francese Le Transperceneige, che segna il debutto cinematografico in lingua inglese del regista sudcoreano Bong Joon-ho.
In questa pellicola assistiamo all'ennesimo tentativo dei governi mondiali, nel 2014, di risolvere una volta per tutte il problema del surriscaldamento globale, causato dall'uomo, spargendo nell'atmosfera il CW-7, un gas rivoluzionario che, secondo gli scienziati, dovrebbe ridurre l'effetto serra e la temperatura globale.
Tutto sembra andare per il verso giusto, finché non si presenta il catastrofico effetto collaterale: il gas scatena una nuova, tremenda era glaciale che spazza via ogni forma di vita sul pianeta.
I pochi sopravvissuti riescono appena in tempo a salvarsi, andando a vivere sullo Snowpiercer, un avveniristico treno a motore perpetuo, creato dal ricchissimo magnate dell'industria ferroviaria Wilford, interpretato da Ed Harris. Il treno, per mantenere in vita i suoi passeggeri, si muove in continuazione sulla Terra, grazie all'immensa ferrovia, fatta costruire dallo stesso Wilford prima della catastrofe, che collega tutti i continenti in un viaggio senza fine.
Dopo 17 anni dall'immane calamità mondiale, sullo Snowpiercer si sono delineate tutte le classi sociali di quel microcosmo: nella coda del treno vivono tutti i poveri, costretti in bugigattoli come in un ghetto ebraico dell'epoca nazi-fascista. Andando sempre più verso la testa del treno invece, la gerarchia è composta sempre più da gente ricca e benestante, per arrivare infine alla locomotiva, nella quale vive lo stesso Wilford.
In seguito a svariati anni di soprusi ed oppressione da parte dei militari al servizio del padrone del treno e delle classi più ricche, che puniscono nel sangue qualsiasi tentativo di rivolta, come già avvenuto in passato, i poveri, guidati dal possente Curtis, interpretato da Chris Evans, appoggiato dal giovane Edgar (Jamie Bell) e dall'anziano Gilliam (John Hurt), decidono di compiere finalmente una rivoluzione radicale ed appropriarsi dell'intero Snowpiercer una volta per tutte, anche grazie all'aiuto di una fantomatica e misteriosa talpa tra i ricchi che informa loro sulle possibili mosse per ottenere ciò che vogliono.
Dopo l'ennesimo sopruso subito, Curtis decide di entrare improvvisamente in azione. Inizialmente la rivoluzione sembra andare per il verso giusto, ma qualcosa di ben più oscuro si cela dietro le quinte di questa rivolta e Curtis riuscirà a capire cosa c'è che non quadra solo nell'imprevedibile e sconcertante finale del film.
Normalmente, le pellicole del genere fantascientifico-catastrofico non mi attirano tanto, ma devo dire che in questo caso ho speso bene il mio tempo: Snowpiercer si rivela essere un film molto particolare, soprattutto nel finale appunto, e si possono quasi rivivere in prima persona le vicende dei poveri, per poi rimanere totalmente sbigottiti da quanto grotteschi siano i ricchi, con i loro tantissimi vizi e la loro finta apparenza di gente per bene.
Certo, non arriva ai livelli di Blade Runner e Matrix, come ha affermato MyMovies, ma devo dare ragione a Ciak quando lo accosta a V Per Vendetta, dato che con le atmosfere di Snowpiercer stiamo lì, i protagonisti devono lottare per ottenere la libertà esattamente come nell'epico film sull'eroe mascherato chiamato V.
Una pellicola molto interessante che consiglio a tutti gli amanti della fantascienza ma, badate bene, di una fantascienza molto particolare.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

lunedì 18 maggio 2015

Recensione Flash: Se Dio vuole


Anno e Nazione di Produzione: Italia 2015

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: Commedia

Durata: 87 minuti

Cast: Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Laura Morante, Ilaria Spada, Edoardo Pesce, Enrico Oetiker

Regista: Edoardo Falcone

Tommaso, cardiochirurgo pragmatico e inflessibile, è sposato con Carla, donna di sinistra convertita alla casalinghitudine dopo il matrimonio, e ha due figli: l'incostante e volubile Bianca, sposata col sempliciotto Gianni, e Andrea. Proprio il figlio più piccolo, una sera, li riunisce tutti in salotto per un annuncio: vuole diventare prete. Ateo convinto, Tommaso non riesce ad accettare la scelta del figlio, e così si mette alla caccia del colpevole, di chi ha ispirato Andrea nel prendere quella decisione. Lo troverà in don Pietro, un prete di borgata che nei suoi incontri settimanali con i giovani è acclamato come una star. Il vangelo rock di don Pietro riuscirà a rabbonire Tommaso?

Primo film di Edoardo Falcone, uno dei successi di questa stagione cinematografica italiana, confermato anche dalle numerose candidature ai David di Donatello 2015. Una commedia che associa le risate a tematiche più serie come la ricerca di se stessi, il dare una direzione alla propria vita, riscoprire gli affetti trascurati. Falcone le 'esporta' in chiesa, non rendendo, però, il film un tentativo di "evangelizzazione". La coppia Marco Giallini-Alessandro Gassmann funziona alla meraviglia, dai tempi comici giusti e con momenti seri godibili e riusciti. La regia è vivace, quasi da TV o videoclip. Insomma, se non l'avete già fatto, Se Dio vuole è assolutamente da vedere.

Il trailer:



Consigliato: Sì


INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

giovedì 14 maggio 2015

Recensione Flash: Dragonheart III: La Maledizione Dello Stregone


Titolo originale: Dragonheart III: The Sorcerer's Curse

Anno e nazione di produzione: USA/UK/ ROM 2015

Distribuzione: Universal Pictures

Genere: Fantasy/Avventura

Durata: 97 minuti

Cast: Julian Morris, Ben Kingsley (voce originale di Drago), Roger Ashton-Griffiths, Jassa Ahluwalia, Jonjo O'Neill, Tamzin Merchant, Dominic Mafham, Christopher Fairbank, Duncan Preston, Ioan Coman, Vlad Radescu

Regista: Colin Teague

Dopo l'epico ed avvincente primo capitolo (Dragonheart) ed un sequel direct-to-video che definire orrendo è un ancora un complimento (Dragonheart II: Una Nuova Avventura), di cui a molti fan sono rimaste impresse le scenografie palesemente cartonate, la Universal Pictures ci riprova con un altro capitolo direct-to-video, stavolta prequel del primo film, ovvero Dragonheart III: La Maledizione Dello Stregone.
In questa pellicola assistiamo alle vicende del giovane scudiero Gareth, interpretato da Julian Morris, che vive nel villaggio adiacente al Vallo di Adriano, costantemente sorvegliato dai britanni del sud, al fine di evitare una catastrofica invasione da parte delle barbare ed incivili genti del nord, guidate dai druidi.
Il ragazzo, prossimo al cavalierato, accetta tutte le angherie e i soprusi del suo superiore, Sir Horsa, e dei suoi compagni scudieri, invidiosi della sua incredibile destrezza e bravura con le armi, pur di diventare finalmente importante e non vivere più in povertà.
Nonostante tutti i suoi tentativi di mettersi in luce, il ragazzo viene però scartato, poiché troppo buono e gentile con i popolani, continuamente vittime del corrotto Horsa, che li spreme fino all'ultima moneta con la scusa di dover pagare bene i propri uomini a difesa del vallo ed evitare diserzioni.
L'unica maniera per Gareth di divenire cavaliere è quella squallida di dover acquistare il titolo con l'oro e l'occasione si presenta una notte, esattamente la notte dell'incontro dei druidi nel nord, traditi ed uccisi dal malefico confratello Brude, alleatosi con la selvaggia tribù dei Pitti per sopraffare il sud. Di fatto, Brude evoca un segno dal cielo per invadere le zone meridionali della Britannia e quel segno è una meteora che cade a nord del Vallo di Adriano.
Gareth, sapendo che, molte volte, nelle meteore sono incastonati metalli preziosi, si mette subito in viaggio nelle terre inesplorate del nord, rischiando la vita per dimostrare di meritarsi il titolo di cavaliere. La sua arroganza e i suoi secondi fini subiranno un brusco contraccolpo quando dalla meteora spunta fuori un enorme drago sputafuoco (doppiato in lingua originale da Ben Kingsley), custode delle uova della sua razza e giunto per ripopolare la Terra e riportare gli umani sulla retta via dell'Antico Codice. L'essere squamoso salva la vita a Gareth, in pagamento della protezione che il giovane ha fornito alle uova contro l'improvviso assalto dei Pitti, ed il loro incontro causerà un profondo cambiamento nel ragazzo, a tal punto che il cavalierato sarà solo un pensiero secondario per lui.
Tuttavia, tutto crollerà improvvisamente quando Brude, al fine di assicurarsi un esercito di draghi, maledirà Drago (nome che Gareth ha dato all'essere) con un potentissimo incantesimo e ruberà le uova di cui lui è il guardiano.
Cosa accadrà quindi? Riuscirà Gareth a sconfiggere il potente druido, recuperare le uova (i cui cuccioli poi saranno gli antenati di Draco di Dragonheart e Drake di Dragonheart II) e spezzare la maledizione su Drago, con l'aiuto delle civili genti del nord stanche dei Pitti, o perirà nel tentativo?
Come dicevo prima, il film è gradevole, ma niente di esagerato. E' esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un film direct-to-video. Non arriva affatto ai livelli del primo film, ma batte di gran lunga il pessimo secondo film, attestandosi in una via di mezzo tra i due e garantendo un buon intrattenimento per tutta la famiglia.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì, ma solo se ci tenete a conoscere tutta la saga

INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

lunedì 11 maggio 2015

Recensione Flash: A most violent year



Anno e Nazione di produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: Movies Inspired

Genere: Azione

Durata: 125 minuti

Cast: Oscar Isaac, Jessica Chastain, David Oyelowo, Alessandro Nivola

Regista: J. C. Chandor

Il 1981 a New York è stato l'anno più violento che la città abbia mai vissuto. Un immigrato, ora imprenditore, Abel Morales cerca di espandersi, di migliorare lo status della sua azienda e della sua famiglia ma la violenza e la corruzione dilagante lo ostacolano tanto da metterlo in ginocchio. Sarà solo la sua tenacia a salvarlo.
Il nuovo film di J. C. Chandor vede protagonisti Jessica Chastain e Oscar Isaac, sempre più in ascesa ad Hollywood. Seppur buone entrambe, chi stupisce di più tra i due è proprio Oscar Isaac che ricorda un Al Pacino d'annata, regalando al pubblico un'interpretazione intensa, carismatica e vibrante. Jessica Chastain si muove in un ruolo, quello della figlia del gangster, che la vede sicura e graffiante, ma non convince del tutto. E' un film di testa, lento dove lo spettatore partecipa alle preoccupazioni di mr. Morales, che vede il suo sogno americano andare lentamente in frantumi.

Il trailer:


Consigliato: Sì

INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

venerdì 8 maggio 2015

Recensione Flash: Arn: L'Ultimo Cavaliere


Titolo originale: Arn-Tempelriddaren/Arn-Riket Slut Vid Vägens

Anno e nazione di produzione: SWED/DAN/NOR/FINL 2007-2008

Distribuzione: Svensk Filmindustri

Genere: Epico/Storico

Durata: 139 minuti

Cast: Joakim Nätterqvist, Sofia Helin, Stellan Skarsgard, Gustaf Skarsgard, Simon Callow, Vincent Perez, Bibi Andersson, Michael Nyqvist, Milind Soman

Regista: Peter Flinth

Dopo Le Crociate: Kingdom Of Heaven di Ridley Scott, è nato un altro genere cinematografico, ovvero quello dei guerrieri crociati e templari appunto, votati alla sconfitta dei musulmani per l'amore di Gerusalemme, la Città Santa.
Tra queste pellicole è annoverato Arn: L'Ultimo Cavaliere, film diretto dal regista Peter Flinth, originariamente diviso in due parti, una uscita nel 2007 e l'altra nel 2008, ed unito in una sola nella versione internazionale, basato sulla trilogia cartacea dello scrittore svedese Jan Guillou.
In questo film, osserviamo le vicende del giovane Arn Magnusson, interpretato da Joakim Nätterqvist, portato in monastero dai suoi genitori in tenera età, in pagamento di un voto fatto quando il bambino si ammalò gravemente e guarì miracolosamente, che diviene un grandissimo spadaccino, grazie agli insegnamenti di Padre Guilbert, ex cavaliere templare che combatté in Terra Santa, interpretato da Vincent Perez, e, una volta tornato a casa, si innamora, ricambiato, della giovane e bella Cecilia Algotsdotter, interpretata da Sofia Helin.
Tutto sembra andare bene ma, poiché la ragazza è promessa sposa ad un membro della dinastia Sverker, da sempre in lotta contro la fazione della famiglia Magnusson per il trono di Svezia, e dato che Cecilia perde il suo onore rimanendo incinta di Arn, la loro storia d'amore è destinata a cessare: il vescovo, venuto a sapere dall'invidiosa sorella di Cecilia della gravidanza al di fuori del matrimonio e del rapporto carnale che Arn ha avuto con la sorella di Cecilia, rivelatosi poi una bugia, scomunica entrambi i giovani e li condanna a venti anni di penitenza, Arn nel monastero in cui ha vissuto da piccolo e Cecilia nell'abbazia in cui è stata istruita.
Tra i due, la punizione più grave sarà quella della ragazza, vessata di continuo dalla madre superiora Rikissa, membra della famiglia Sverker, interpretata da Bibi Andersson. Di fatto, Arn, grazie all'intercessione di Padre Guilbert, viene nominato cavaliere templare e costretto ad andare a combattere in Palestina. Lì, il giovane darà prova del suo valore e della sua arte guerresca, ma vent'anni sono lunghi e Cecilia si lascerà sempre più andare, soprattutto dopo la gravidanza e la nascita del piccolo Magnus, il cui destino le è ignoto, dato che le venne strappato dalle braccia poco dopo il parto.
Cosa accadrà? Arn riuscirà a tornare a casa, nonostante i mille pericoli? Cecilia sopravvivrà alle incessanti sevizie psicologiche di Madre Rikissa? Ma soprattutto, chi riuscirà a guadagnarsi il trono di Svezia tra le due fazioni in guerra da tanti anni?
Questa pellicola offre un ottimo spaccato della guerra dano-svedese, fedelissimo in ogni particolare, ma, probabilmente, l'unione dei due film in uno solo della durata di 2 ore e 40 minuti, rende il film troppo pesante. Infatti, se l'inizio è promettente e ben ritmato, il termine della pellicola diviene alquanto lenta, nonostante la battaglia finale, il che è un vero peccato, dato che i due film originali potevano essere tranquillamente lasciati divisi e rilasciati per il mercato internazionale.
Quindi, il mio consiglio è di vederlo, ma possibilmente di pomeriggio, dato che il finale potrebbe divenire un ottimo "sonnifero" in serata.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Nì

INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

martedì 5 maggio 2015

Recensione Flash: Un sapore di ruggine e ossa



Anno e nazione di produzione: Francia, Belgio 2012

Titolo originale: De rouille et d'os; Rust and bone

Distribuzione in Italia: Bim

Genere: Drammatico

Durata: 120 minuti

Cast: Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Armand Verdure, Corinne Masiero

Regista: Jacques Audiard

Alì, giovane padre di Sam, si ritrova a dover badare al figlio senza un lavoro o una casa. Così, decide di trasferirsi ad Antibes, a casa della sorella in cerca di aiuto e di un lavoro. Sam ricomincia ad andare a scuola e Alì trova lavoro come buttafuori in una discoteca. Una sera, conosce Stephanie. La ragazza viene coinvolta in una rissa, e ferita Alì la riaccompagna a casa. Lei che è addestratrice di orche in un parco acquatico, non sa ancora che Alì diventerà indispensabile per lei.
Film del 2012 di Jacques Audiard, molto apprezzato in tutto il mondo per le interpretazioni e la storia, cruda e immediata. E' un film fisico, è il corpo il protagonista assoluto, e i dialoghi, le parole in generale sono accessorie. Tutto avviene attraverso il corpo, compreso il comunicare con gli altri o semplicemente esprimere ciò che i protagonisti provano. Il corpo è anche un rifugio, che sia il proprio o quello di un altro. Oltre le scene di sesso, le nudità e l'amputazione che subisce Stephanie, l'amore secondo Audiard è un qualcosa che si deve toccare, di cui si deve fare esperienza diretta oltre a sentirlo dentro. Inoltre, è un percorso di crescita e cambiamento quello di Alì e Stephanie, che riconoscono i propri limiti e debolezze e non ne hanno paura. Bravo tutto il cast, e al regista il plauso di aver scritto una storia teneramente crudele.

Il trailer:


Consigliato: Sì

INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter