mercoledì 3 febbraio 2016

Recensione Flash...Oscar 2016: Il caso Spotlight


Anno e Nazione di Produzione: USA 2015

Titolo originale: Spotlight

Uscita nelle sale: 18 febbraio

Distribuzione in Italia: BIM

Genere: Drammatico

Durata: 128 minuti

Cast: Michael Keaton, Rachel McAdams, Mark Ruffalo, Stanley Tucci, Liev Schreiber, John Slattery, Brian d'Arcy James, Billy Crudrup

Regista: Tom McCarthy

Boston, 2001. Al Boston Globe arriva un nuovo direttore editoriale. Alla ricerca di storie interessanti per rilanciare il giornale, che si  è trasformato in un gazzettino provinciale, Marty Baron affida una scomoda inchiesta al gruppo Spotlight, una redazione a parte del quotidiano che si occupa di storie difficili. Da decenni ormai, si susseguono denunce, ed insabbiamenti da parte della Chiesa, riguardo casi di molestie sessuali perpetrati da preti verso vittime adolescenti. Boston, tra le città più cattoliche degli Stati Uniti, sicuramente non renderà facile la ricerca al gruppo Spotlight che, dopo due anni di investigazioni, scoprirà più di seicento casi di abusi e mille preti pedofili. Camminavano tra sopravvissuti ed aguzzini.


Tratto da vicende realmente accadute, Spotlight, al di là delle nomination individuali agli Academy Awards 2016, è un film corale. Come il gruppo di giornalisti ha lavorato insieme per arrivare alla verità (e che vinse il premio Pulitzer nel 2003 per la Miglior inchiesta investigativa), così il team di attori ha collaborato in sinergia con regista e sceneggiatore per restituire allo spettatore, intatti, il clima di quel periodo, la passione per il lavoro di giornalista, il totale sconcerto verso la vicenda. 
Con Spotlight riscopriamo una delle utilità del cinema, che oltre ad essere un passatempo piacevole è anche mezzo di informazione: il caso di Boston ebbe grande risonanza all'epoca, ma se chiedessimo oggi a qualcuno se ne ricorda gli accadimenti, la risposta sarebbe negativa. Ecco il plauso al film: non far dimenticare, non ignorare, informare, sapere. Perché ci sono state vite spezzate, perse in alcool, droga e che hanno visto la morte come unica via di fuga. Non si può dimenticare. 
Tutto il cast davvero valido ed in parte, la nomination dovrebbe essere al gruppo. La regia di Tom McCarthy svela efficacemente, con azzeccate scelte registiche e ritmo serrato ed incalzante, allo spettatore quanto la Chiesa fu complice, quanto fu opprimente la sua presenza, un'entità costante e fissa. Il volto troppo umano di Dio. Sicuramente non un film facile, ma che doveva essere fatto. Da vedere assolutamente.

Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì

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