venerdì 23 settembre 2016

Recensione Flash: Sole Alto


Anno e Nazione di Produzione: Croazia, Serbia, Slovenia 2015

Titolo originale: Zvizdan

Distribuzione in Italia: Tucker Film

Durata: 123 minuti

Genere: Drammatico

Cast: Tihana Lazovic, Goran Markovic, Dado Cosic, Stipe Radoja, Slavko Sobin

Regista: Dalibor Matanic

Sangue, serbo e croato, scorre nel secondo film di Dalibor Matanic premiato nel 2015 al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. Le storie che si susseguono sullo schermo prendono il via nel 1991, alla vigilia dei conflitti nella penisola balcanica. Yelena e Ivan si amano: lui croato, lei serba, la famiglia della donna contro. Nel 2001, la serba Natasa torna con la madre nella loro casa, danneggiata dalla guerra. Le donne si fanno aiutare dal muratore croato Ante: l'attrazione tra i due giovani è palpabile, ma l'odio della ragazza è inattaccabile. Nel 2011 il croato Luka torna nel suo paese: vive e studia a Zagabria, ma a casa ha abbandonato qualcuno di prezioso. Cercherà di riconquistarlo.
Sono stata ripetitiva nel specificare le nazionalità, volutamente: era quello che succedeva in quei decenni nei Balcani. Barriere fisse, invalicabili, inviolabili. I protagonisti del film, invece, le hanno oltrepassate. Vincendo, più spesso perdendo. Tre storie d'amore, tragiche in modo diverso ma, con lo stesso "aguzzino": la guerra dei Balcani.
Gli straordinari Tihana Lazovic e Goran Markovic, entrambi al primo grande film internazionale, danno il volto ai vari protagonisti del film. Nel corso di venti anni, la guerra combattuta occupa non soltanto la realtà ma, anche la testa delle persone. Le relazioni d'amore saranno inquinate dall'odio razziale, il becero nazionalismo soffocherà il sentimento più puro. In paesaggi mozzafiato (meravigliosa la fotografia di Marko Brdar), circondati dalla bellezza i protagonisti, a turno, mettono in scena la guerra delle coscienze. Le storie d'amore ripercorrono l'iperbole dell'odio balcanico: la morte, il disprezzo, l'isolamento.
Lascia il segno Sole Alto, ti costringe a non girare la testa dall'altra parte, ti sbatte in faccia crudelmente la realtà. Ti fa riflettere su quanto il male può far marcire un'anima. La speranza è la cura, l'antidoto al veleno. Il ravvedimento, l'alba di una nuova vita. Un sole alto, un nuovo inizio.

Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì

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