venerdì 26 febbraio 2016

Recensione Flash... Oscar 2016: Il Ponte Delle Spie


Titolo originale: Bridge Of Spies

Anno e nazione di produzione: USA 2015

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox

Genere: Thriller/Spionaggio/Storico/Drammatico

Durata: 141 minuti

Cast: Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda, Austin Stowell, Jesse Plemons, Sebastian Koch, Eve Hewson, Will Rogers, Dakin Matthews, Michael Gaston, Billy Magnussen

Regista: Steven Spielberg

La Guerra Fredda è stato uno dei periodi più terribili della storia umana, forse ancor di più delle due Guerre Mondiali, poiché il rischio più grande che si corse fu proprio quello di passare da una serrata caccia di informazioni tra USA ed URSS sui propri armamenti bellici tramite le rispettive spie ad un vero e proprio conflitto termo-nucleare che, quasi sicuramente, avrebbe provocato l'estinzione della nostra specie su questo pianeta, una cosa per ora fortunatamente visibile solo nei film.
E' proprio durante questo periodo che ebbe luogo un'incredibile vicenda riguardante lo scambio di due spie, catturate dai loro rispettivi nemici, tra le due nazioni rivali per mezzo di un avvocato statunitense specializzato, fino a quel momento, solo nel campo delle assicurazioni. Una vicenda, questa, trasposta da Steven Spielberg nella pellicola Il Ponte Delle Spie, candidato agli Oscar 2016 in ben sei categorie.
In questo film, ambientato nel 1957, assistiamo dunque agli eventi che hanno portato il talentuoso avvocato James B. Donovan (Tom Hanks) a divenire il legale d'ufficio di Rudolf Abel (Mark Rylance), un cittadino britannico di origini russe arrestato per sospetto spionaggio sul suolo statunitense per conto dell'URSS.
Osteggiato dall'opinione pubblica, dal proprio capo e dalla sua stessa famiglia, Donovan si sente in dovere di difendere per bene l'uomo, semplicemente rifiutandosi di recitare una farsa in tribunale, per dimostrare che gli USA sono democratici e rispettano, solo all'apparenza, i diritti di tutti, perfino dei loro nemici.
Nonostante le ripetute angherie, l'avvocato, grazie alla sua esperienza nel campo delle assicurazioni, scatenerà il caos quando riuscirà ad ottenere l'imprigionamento, e non la condanna a morte tanto agognata dal popolo americano, per Abel, ma grazie proprio a questo verdetto, USA ed URSS si ritroveranno a giocare ad armi pari, visto che, non molto tempo dopo, il giovane pilota statunitense Francis Gary Powers (Austin Stowell), in missione segreta per conto della CIA, verrà catturato dai russi.


In virtù della sua astuta mossa in tribunale, Donovan verrà contattato dall'agenzia di spionaggio americana per divenire il negoziatore segreto con l'URSS, al fine di effettuare uno scambio, di cui nessuno sarà a conoscenza, neanche le persone più vicine al legale, su un suolo neutro, ovvero a Berlino Est nella neonata Repubblica Democratica Tedesca.
Se inizialmente l'incarico sembrerà semplice, tolte le precarie condizioni in cui versa la zona di Berlino in mano ai filosovietici, le cose tuttavia si complicheranno non appena la CIA verrà informata del fatto che un giovane studente statunitense, Frederic Pryor (Will Rogers), verrà arrestato dalla polizia della DDR durante il termine della costruzione del muro che ha da poco sancito la suddivisione della città e dell'intera Germania in due aree distinte e separate.
Indifferente alle priorità della CIA, interessata solo nel salvataggio di Powers, Donovan deciderà di ottenere anche la liberazione del ragazzo, sempre in cambio di Abel, ma le difficoltà lungo il suo cammino saranno moltissime e più volte incapperà in tranelli e pericoli mortali.
Devo dire che questa pellicola mi ha appassionato davvero molto, visto che finora il periodo della Guerra Fredda è stata mostrato pochissime volte sul piccolo e sul grande schermo e dato che si tratta di una storia realmente accaduta, e sono quindi contento di aver appreso qualcosa di così interessante su un conflitto implicito che ha riguardato le sorti dell'intero pianeta per tanti anni.
L'accoppiata Spielberg-Hanks si dimostra nuovamente vincente e Mark Rylance si è rivelato essere un attore veramente eccezionale nel ruolo del sempre pacato Rudolf Abel.
L'unica pecca che ho notato però sin da subito è stata quella di voler dimostrare, in maniera alquanto ipocrita e finto-buonista, come gli USA siano stati i "buoni" durante questa guerra e quelli dell'URSS e della DDR i "cattivi", come se solo i sovietici torturassero le spie catturate e gli statunitensi offrissero loro ogni cura, per non parlare poi dell'epilogo della vicenda, in cui (perdonatemi il piccolo spoiler, ma è d'obbligo) si fa trasparire che Abel pagherà un grave scotto per essere stato catturato dagli americani, quando invece in realtà venne addirittura premiato dai suoi compatrioti per il suo valore e divenne istruttore del KGB.
Non dico ciò per difendere i sovietici, sia ben chiaro, ma avrei apprezzato una visione il più imparziale possibile su questi eventi.
Ma, d'altronde, da un film di produzione statunitense, non potevano aspettarci niente di diverso purtroppo.
Ciononostante, consiglio dunque Il Ponte Delle Spie a tutti gli appassionati di thriller e film di spionaggio e vi auguro buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

INCURSIONI CINEMANIACHE, seguiteci su:

Fan Page Ufficiale Facebook

Profilo Ufficiale Twitter

Nessun commento:

Posta un commento