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martedì 23 ottobre 2012

Recensione Flash: Nicholas Nickleby


Anno e nazione di produzione: USA/UK 2002

Genere: Drammatico

Durata: 132 minuti

Cast: Charlie Hunnam, Romola Garai, Christopher Plummer, Jamie Bell, Anne Hathaway, Jim Broadbent, Nathan Lane

Regista: Douglas McGrath

Il mondo del cinema britannico ed americano ha sempre amato l'adattamento di film tratti dai romanzi e racconti di Charles Dickens. Basti pensare alle varie trasposizioni cinematografiche di Canto Di Natale, ultima tra tutte quella del 2009 ad opera di Robert Zemeckis.
Ma il film di cui sto per parlare e il suo rispettivo romanzo non hanno mai goduto di molta celebrità. Forse perché sembra una storia già vista, tipicamente dickensiana, ma sta di fatto che Nicholas Nickleby, questo è il titolo del romanzo, non ha secondo me, assolutamente nulla da invidiare alle altre opere del celebre scrittore inglese.
Narra la storia di Nicholas, figlio di un piccolo proprietario terriero dell'800 che, dopo la morte del padre, diviene capofamiglia, dovendo badare a sua madre e a sua sorella. Nicholas viene improvvisamente catapultato nel mondo reale, rappresentato dalla città di Londra, corrotta e piena di vili banchieri ed imprenditori, tra cui spicca suo zio, il malvagio e ricchissimo Ralph Nickleby. Col passare del tempo Nicholas imparerà, grazie alla sua grandissima nobiltà d'animo e alla sua genuinità, a fronteggiare le angherie di suo zio e dei suoi falsi amici moralisti, uscendone vittorioso.
Questa versione del romanzo, uscita nel 2002, presenta alcuni punti leggermente morti e lenti, mentre altri si allontanano leggermente dalla trama originaria del libro, ma si sa, è impossibile adattare parola per parola un libro in film. Tutto viene però immediatamente recuperato grazie alle tantissime scene comiche e drammatiche di stampo tipicamente british ed alla presenza di attori famosi come i veterani Christopher Plummer e Jim Broadbent, dal giovanissimo Charlie Hunnam, protagonista del film, e dagli allora semi-sconosciuti Jamie Bell, appena finito sotto le luci della ribalta due anni prima grazie al bellissimo Billy Elliot (la sua interpretazione del povero Smike è davvero struggente e commovente) e di Anne Hathaway (vedendola in questo film vi verrebbe da pensare:"Come diavolo si è ritrovata ad interpretare Catwoman in Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno con quel suo visino candido ed innocente?!").
Il mio consiglio quindi è di vedere questo film che, secondo me, forse è anche migliore di David Copperfield !

Trailer:


Consigliato: Sì

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mercoledì 3 ottobre 2012

Sì, cambiare


Quando la Rai decide di rischiare, dimostra di avere coraggio nel proporre al pubblico qualcosa di nuovo. Dà la possibilità a registi o attori di poter sperimentare. Quando un prodotto è di qualità il pubblico, quello intelligente, lo comprende. Degli esempi? Subito.
Parlo di Alessio Boni e Gianmarco Tognazzi.

Per la seconda stagione di Tutti Pazzi per Amore, tra i nuovi personaggi della serie (tra cui la sfortunatissima sostituzione di Stefania Rocca con Antonia Liskova) compare Alessio Boni. In un ruolo comico non si era mai visto. Quindi il Matteo Carati della Meglio Gioventù o il tormentato Caravaggio sono ben presto dimenticati. L’attore, dall'aspetto fisico al modo di parlare e muoversi, cambia radicalmente. E nella sua nuova pelle è credibilissimo.



Molti avranno pensato che sarebbe stato fuori luogo, Alessio ha sempre dimostrato di preferire ruoli drammatici. Della sua verve comica nemmeno l’ombra. Ed invece ha sorpreso tutti. Lo stesso attore afferma, in un’intervista, che il primo ad aver paura nell'accettare il ruolo era proprio lui. Ce l’avrebbe fatta ad interpretare un personaggio così fuori dal mondo? L’uccellaro (così lo apostrofa Monica/Carlotta Natoli nella fiction) gli riesce benissimo!



Quando bravura e voglia di rischiare si incontrano, il risultato non può essere che positivo.


Tutte le volte che la Rai si cimenta con i classici della letteratura, il successo è sempre dietro l’angolo. Sto parlando di David Copperfield (2009), premiato con ottimi ascolti. Su Canale 5 andava in onda il Grande Fratello: battuto. Per il pubblico italiano c’è speranza.



David Copperfield era interpretato da Giorgio Pasotti, nel cast troviamo anche Maya Sansa, e poi Gianmarco Tognazzi che presta il volto al viscido Uriah Heep.



Interpretare questo personaggio, così diverso dai suoi ruoli consueti, è stata una sfida per lo stesso Gianmarco. L’attore racconta che il suo personaggio ha una psicologia complessa, malsana. Tognazzi doveva perdersi nella sua cattiveria, assumendo ogni sfaccettatura dello spregevole Uriah. Il risultato è stato un cattivo perfetto.

Cara mamma Rai, che ne dici di replicare questi due esperimenti?


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