martedì 2 dicembre 2014

Recensione Flash...Retrò: Come rubare un milione di dollari e vivere felici


Anno e Nazione di Produzione: USA 1966

Titolo Originale: How to steal a million

Genere: Commedia

Durata: 127 minuti

Cast: Audrey Hepburn, Peter O'Toole, Eli Wallach, Hugh Griffith, Charles Boyer

Regista: William Wyler

Charles Bonnet ha una collezione di opere d'arte molto rinomata. A Parigi, e non solo, è uno dei più famosi collezionisti. Però, appassionati, mercanti d'arte, e direttori di museo ignorano che le opere d'arte di monsieur Bonnet sono tutti dei, pregevoli, falsi. Come suo padre, e suo nonno prima di lui, Bonnet è un abile falsario. La figlia Nicole, irrimediabilmente onesta seppur sia una Bonnet, cerca di contenere l'ambizione e la stravaganza del padre, ma, quando il direttore di un famoso museo parigino viene a ritirare la deliziosa Venere di Benedetto Cellini, è troppo tardi. Vincolato dalla firma di una polizza, la piccola scultura verrà sottoposta all'esame di un esperto. E Charles Bonnet finirà nei guai, perché ovviamente la Venere è un falso. E come giustificare anche i numerosi quadri e opere d'arte venduti a ignari acquirenti? Sarà un'affascinante ladro dagli occhi azzurri ad aiutare Nicole e suo padre. Come? Rubando la Venere dal museo, e facendone perdere le tracce!



Audrey torna, dopo Vacanze Romane, a lavorare con il regista che l'ha resa una star mondiale, e un'attrice amata da pubblico e addetti ai lavori. William Wyler, dodici volte candidato all'Oscar come miglior regista (detiene ancora il record, imbattuto), pensa alla "sua" Audrey per portare sul grande schermo la raffinata e buffa Nicole Bonnet. Ad impersonare, invece, il ladro affascinante e rubacuori, l'allora sempre più richiesto, dopo il grande successo di Lawrence d'Arabia e Lord Jim, Peter O'Toole. Ad aggiungersi, a sorpresa, al cast Eli Wallach: la sua parte doveva essere interpretata da George C. Smith. Ma, l'attore fu licenziato da Wyler, per aver fatto tardi, il primo giorno di lavoro. Con Wyler non si scherzava. Solo ad Audrey era concesso tutto. Rose bianche, per lei in camerino, ogni nuovo giorno di lavoro sul set da parte del regista.


O'Toole era preoccupato dal doversi confrontare con miss Hepburn, temendo di dover lavorare con una diva snob e spocchiosa. Audrey, però, lo meravigliò: con lui, irlandese diretto e sfacciato, la diva si divertì tanto, dimostrando anche al suo nuovo collega di essere una donna semplice. Alcune scene, soprattutto quelle girate nell'armadio a muro del museo, furono difficili da girare: i due protagonisti non facevano che ridere. Eppure, i rimproveri di Wyler per O'Toole erano infiniti, Audrey la faceva sempre franca.
Le commedie americane degli anni Sessanta sono, e resteranno, le più belle: scoppiettanti, vitali, con sceneggiature e dialoghi dinamici e fulminanti. Interpreti che avevano fascino e carisma. Difficile che deludano. Non fa eccezione questa, un divertissement in cui la Hepburn e O'Toole "danzano" sulle note del genio di Wyler.
Il film divenne campione d'incassi, e sul severo Rotten Tomatoes ha il 100% di gradimento. Cos'altro dire per convincervi a vedere e rivedere questo piccolo capolavoro di comicità? 

Il trailer:


Consigliato: Assolutamente sì 


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