mercoledì 2 gennaio 2013

His name? Merlin!


Sicuramente molti di voi avranno sentito parlare di Merlin, mitica serie inglese della BBC, incentrata sulle storie del ciclo arturiano e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, appena giunta al termine con la conclusione della quinta stagione. Naturalmente non potevo non amare una serie simile, non solo perché di stampo tipicamente fantasy, ma anche e soprattutto per la sua verve comica e per la sua originalità.
Infatti, l'unicità di questo telefilm è proprio da ricercarsi nelle trasformazioni radicali dei personaggi delle storie bretoni, prima fra tutte quella riguardante Artù e Merlino. Infatti sono coetanei e per di più Merlino è il fidato servo di Artù!
Per non parlare poi di Gwen, diminutivo di Ginevra, che anziché essere una principessa è una serva mulatta al servizio di Morgana, sorellastra di Artù!
Ma analizziamo tutto con ordine.
Tutto comincia con l'arrivo a Camelot del giovane Merlino, un ragazzo disprezzato nel suo villaggio a causa dei suoi immensi poteri magici, dato che la stregoneria nel regno di Uther Pendragon, un re despota, è bandita da tanto tempo e chiunque la pratichi viene condannato a morte.
E già qui balza all'occhio la prima differenza: nel ciclo classico infatti Uther fa grande uso della magia tramite l'anziano Merlino, mentre qui avviene tutto l'opposto.

Uther
Il giovane trova rifugio da Gaius, il medico di corte che lo aiuta per via della sua amicizia con Unith, la madre di Merlino, e che sarà l'unico a sapere dei suoi poteri magici, in modo da poterlo sempre consigliare saggiamente contro le forze del male, poiché anch'egli praticava la magia da giovane, quando non era ancora proibita.

Gaius e Merlino
Infatti, Merlino è destinato a grandi cose e scoprirà il suo destino grazie a Kilgarrah, il Grande Drago imprigionato tanti anni prima da Uther nelle segrete del castello di Camelot: il ragazzo è destinato a proteggere e servire Artù, perché solo così il grande reame di Albion potrà essere creato ed Artù diventerà il re della leggenda. Anche il drago sarà quindi un valido consigliere per Merlino nella sua lotta al male, cercando il più possibile di non far scoprire i suoi poteri magici; ma ciò che il giovane stregone dovrà ricordare è che l'aiuto del drago ha un prezzo: Merlino lo dovrà liberare un giorno.
La prima serie vede quindi come arci-nemica del regno la malvagia Nimueh, che nel ciclo classico era l'amante di Merlino, mentre qui è una malvagia strega e Gran Sacerdotessa dell'Antica Religione, intenzionata ad ogni costo ad uccidere Uther ed Artù e ripristinare le antiche pratiche magiche nel regno di Camelot.

Nimueh
La lotta sarà lunga ma alla fine, grazie ai suoi poteri, Merlino ne uscirà vittorioso, pronto per fronteggiare ancora il male.
La seconda serie vede invece le continue apparizioni di esseri e stregoni malvagi che minacciano di continuo il regno e che verranno prontamente sconfitti dall'impavido stregone.
Vi chiederete quindi chi è l'arci-nemico della seconda serie? Ebbene, sarà proprio Kilgarrah!


Il Grande Drago infatti, dopo una lunga attesa, sarà liberato da Merlino e scatenerà tutta la sua furia contro Camelot ed Uther, alimentato dalla vendetta.
L'unica speranza per il regno sarà Balinor, l'ultimo Signore Dei Draghi che potrà domare la creatura. Tutto sembra perduto quando Artù e Merlino lo convinceranno a tornare a Camelot e verrà ucciso da dei Sassoni, ma a sorpresa Merlino scoprirà che Balinor è suo padre ed erediterà da lui i poteri dei Signori Dei Draghi alla sua morte, sconfiggendo Kilgarrah e decidendo di lasciarlo saggiamente in vita, continuando a farsi aiutare da lui anche ora che è libero di vivere ovunque voglia.
Ma tutto cambierà dalla terza stagione in poi.
La bella e giovane Morgana verrà irretita da Morgause, una potente strega che si rivelerà poi essere sua sorella naturale. Morgana infatti da tempo è tenuta costantemente sotto controllo da Merlino e Gaius, dato che anche lei ha poteri magici e corre il rischio di farsi scoprire da Uther, ma da questo momento in poi comincerà l'inesorabile avvicinamento della giovane verso le arti oscure.
Morgause si prenderà sempre i "meriti" delle sue malefatte, quando invece anche Morgana attaccherà ripetutamente il regno, spinta dalla sua foga di vendetta nei confronti di Uther, colpevole della morte del padre delle ragazze, Gorlois, che richiese aiuto in battaglia al re ma non gli venne concesso perendo in guerra.

Da sinistra a destra: Morgana, Merlino e Morgause
La situazione giungerà al culmine quando le due streghe alleate si riveleranno, dopo aver scoperto che Morgana è in realtà nata dalla relazione segreta tra Uther e sua madre, Lady Vivianne, impadronendosi di Camelot, nominando la giovane come nuova regina del regno, lasciando scioccato Uther e costringendo Merlino, Artù, Gaius, Gwen ed i cavalieri a fuggire.
Sarà finalmente in questa situazione che per la prima volta si riuniranno insieme i futuri Cavalieri della Tavola Rotonda che riusciranno a sconfiggere le due streghe, ferendo mortalmente Morgause e più lievemente Morgana che riuscirà sfortunatamente a fuggire via con sua sorella.

Da sinistra a destra: Sir Leon, Sir Parsifal, Merlino, Artù, Sir Lancillotto, Sir Elyan e Sir Gwaine
D'ora in avanti l'unica nemica del regno sarà sempre e solo Morgana.
Infatti, nella quarta serie, Uther oramai sarà incapace di intendere e di volere dopo lo shock del tradimento da parte della sua figlioccia e quindi, in maniera ufficiosa, Artù sarà il nuovo reggente del regno, fino alla morte di suo padre a causa di Odin, il re delle Orcadi alleato con Morgana.
Finalmente il giovane salirà al trono e, dopo lunghissime peripezie e la nuova presa di potere di Morgana su Camelot, riuscirà a riconquistare il regno grazie alla prodigiosa spada Excalibur, forgiata da Merlino nel fuoco di Kilgarrah, e ai suoi cavalieri, con cui creerà la Tavola Rotonda, e Gwen, con cui potrà sposarsi infrangendo le obsolete leggi imposte da suo padre riguardo la nobiltà di nascita dei cavalieri ed il matrimonio solo tra reali.

Gwen
Tutto è bene quel che finisce bene?
No purtroppo, perché Morgana riesce a salvarsi grazie ad Aithusa, un cucciolo di drago albino femmina salvato tempo prima da Merlino, che diventerà grande amica della malvagia strega, divenuta dalla quarta serie la nuova Gran Sacerdotessa dopo la morte della sorella ed una fattucchiera sempre più potente nella quinta, per ora inedita in Italia, ambientata tre anni dopo la sua ennesima sconfitta a Camelot.
Il regno ha vissuto un periodo di pace ed armonia solo perché la strega era stata imprigionata dal Serrat, un tiranno della Britannia che era riuscito a catturarla per poi lasciarsela sfuggire, facendo tornare in libertà questa tremenda piaga.
Più e più volte la malvagia strega riuscirà a colpire al cuore Camelot ed i suoi abitanti, e Merlino vedrà avvicinarsi la fine del regno di Artù a causa di Mordred, un giovane druido salvato anni prima da Artù e Morgana anche se contro il parere di Kilgarrah, che aveva visto in lui la fine di Artù e di Albion.
Il giovane, ora divenuto adulto, servirà infatti prima Camelot, ma dopo uno smacco da parte di Artù si alleerà con Morgana per la battaglia finale di Camlann.

Mordred
Purtroppo Merlino, neanche col suo immenso potere, potrà evitare l'inevitabile: Mordred ed Artù si uccideranno a vicenda e, nonostante gli sforzi del giovane mago che finalmente rivelerà la sua vera natura al moribondo re, in principio disgustato e poi riconoscente, il grande sovrano gli morirà tra le braccia, perdendo l'ultima speranza di salvarlo nell'isola benedetta di Avalon.
L'ultima ad essere sconfitta sarà Morgana, senza più appoggi validi, uccisa da Merlino con Excalibur, riuscendo finalmente a portare la tanto agognata pace nel regno.

Morgana ormai totalmente corrotta dalla magia nera
La commovente scena della morte di Artù mostra quale grande fedeltà ed amicizia c'erano tra lo stregone ed il re che, nonostante la scoperta dei poteri magici di Merlino in punto di morte, lo ringrazierà per tutto quello che ha fatto in segreto per tanti anni, difendendolo da tantissimi pericoli.
Alla fine la serie si conclude con Gwen che diventa la reggente del regno, con Sir Leon e Parsifal come unici superstiti del Cavalieri della Tavola Rotonda ed il popolo di Camelot in suo sostegno, pronti a fondare il regno unito di Albion grazie agli sforzi di Artù.
Ma la scena più emozionante è proprio quella conclusiva, ambientata ai giorni nostri, dove un anziano Merlino, immortale poiché lui è l'essenza stessa della magia, come gli ha rivelato il fantasma di suo padre, passa davanti ad Avalon in attesa del ritorno di Artù per combattere nuovamente insieme il male, come predetto da Kilgarrah prima del suo addio al mago.

Merlino prepara la pira funeraria di Artù
Ecco, questa è sempre stata la ricetta vincente di questa serie: la trasformazione radicale della trama originaria, cosa molte volte osteggiata dai cultori dei libri e dei grandi romanzi, sia nelle trasposizioni per il grande che per il piccolo schermo, ma che in questo caso è stata la fonte del successo del telefilm, rendendo famosi a livello mondiale soprattutto Colin Morgan, interprete di Merlino, Bradley James nei panni di Artù, Katie McGrath nel ruolo di Morgana e Angel Coulby in quello di Gwen.
Sin da subito ho amato questa serie anche per la comicità delle gag tra Merlino ed Artù, entrambi con caratteri forti e contrapposti, sempre a battibeccare per un nonnulla.
Il bello è che inoltre ogni aspetto del ciclo arturiano è stato egregiamente rivisitato dagli autori della serie per poi essere trasposto in tv.
Sapete però cosa mi è dispiaciuto non vedere? In primis, l'ipotesi formulata qualche mese fa di concludere il telefilm con un film al cinema, idea scartata successivamente, e poi la possibilità di realizzare una sesta serie, magari con l'apparizione del Santo Graal, mai apparso nella serie, se non nelle spoglie del cosiddetto Calice Della Vita, usato prima da Nimueh e poi da Morgause.
Vedere il Graal che veniva trovato dal giovane cavaliere puro Galahad, grande assente in questa serie, poteva essere interessante, però senza Artù ovviamente non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Un ultimo aspetto che avrei voluto vedere prima sarebbe stato quella della rivelazione dei poteri magici di Merlino ad Artù, magari al termine della terza stagione o durante la quarta, quando ormai Uther era fuori gioco ed Artù, nonostante le sue ritrosie nei confronti della magia inculcategli dal padre, si sarebbe forse ricreduto in anticipo grazie al suo giovane servo, come è invece avvenuto solo prima che il giovane re morisse.
Ciononostante vi consiglio assolutamente di vedere queste cinque serie, ognuna composta da 13 puntate da 40 minuti l'una, per un totale di 65 episodi, possibilmente in inglese sottotitolato, sia per il fascino della lingua originale ma anche perché l'attesa delle puntate in italiano è sempre stata lunghissima e spossante, ed auguro un in bocca al lupo ai giovani protagonisti di questo telefilm, poiché meritano di avere successo, visti i loro enormi sforzi e la loro grande bravura.
Vi lascio quindi con la stupenda frase pronunciata all'inizio di ogni puntata da Kilgarrah ed il video della mitica sigla che ci ha accompagnato in questi fantastici 5 anni, augurandovi buona lettura e buona visione!

"In a land of myth,                                                "In una terra di miti
at the time of magic,                                              e in un'era di magia,
the destiny of a great kingdom                                il destino di un grande regno
rests on the shoulders of a young boy/man.              poggia sulle spalle di un ragazzo.
His name? Merlin!"                                                Il suo nome? Merlino!"


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