sabato 19 gennaio 2013

Have you ever watched that? Attila L'Unno


Lo sapevate che il possente e carismatico Gerard Butler, prima di interpretare il coraggioso Leonida in 300 e Beowulf & Grendel, un film di produzione indipendente, ha anche interpretato Attila, il crudele re degli Unni?
Nell'omonimo film TV del 2001 infatti, Gerard, allora quasi del tutto sconosciuto, riveste il ruolo del controverso capo degli Unni, uno dei pochissimi re barbari che riuscì a scuotere le forti fondamenta dei due Imperi Romani, pochi anni prima della disfatta totale dell'Impero Romano d'Occidente.


Tuttavia, la trama, con quasi 3 ore di narrazione, si concentra soprattutto sul dualismo di odio/amicizia tra Attila, all'inizio giovane membro di una delle numerose tribù unne con a capo suo zio, il re Rua, divenuto il suo tutore dopo la morte del padre, e Flavio Ezio, generale romano incarcerato dall'Impero per tradimento ed in seguito liberato per frenare l'invasione unna in corso, grazie alle sue doti di negoziatore.
Il film segue l'evoluzione del personaggio di Attila: da bambino subisce il trauma della morte di suo padre fino a diventare poi un giovane adulto e, grazie alla profezia di una strega della tribù, man mano si convince che il suo destino è quello di riunire tutti gli unni per governare sul mondo.
L'unno diventerà amico di Flavio Ezio, che farà visita numerose volte ai territori della sua tribù, ospitandolo anche a Roma, dove Attila conoscerà bene gli usi e i costumi di quell'Impero.
Successivamente sfiderà suo fratello, il malvagio Bleda (interpretato da Tommy Flanagan, famoso per il ruolo di Cicero, il fedele servo di Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore), reo di aver avvelenato Rua per prenderne il posto, riuscendo a sconfiggerlo e trovando finalmente il simbolo del suo diritto a regnare: la spada degli dei, trovata sulla tomba della strega, sacrificatasi per aiutarlo nel duello col fratello.


Il giovane re troverà in seguito anche l'amore, rappresentato dalla schiava N'Kara, che però morirà a causa delle doglie del parto.


Sarà proprio da questo momento in poi che la caduta di Attila avrà inizio, nello stesso tempo in cui Flavio Ezio, dopo aver perso numerose battaglie contro il re unno, suo ex amico, riuscirà, con l'appoggio dell'Imperatore d'Oriente Teodosio, interpretato da Tim Curry, a trovare il modo di sconfiggere Attila, depresso per la morte della moglie, distruggendo in battaglia la sua invincibile spada degli dei, simbolo del potere del capo tribù.


Dunque, al contempo Attila, privo della sua voglia di vivere a causa della sconfitta, verrà ucciso da Ildico, un'altra schiava e neo-sposa del re, incredibilmente simile a N'Kara, che lo avvelenerà per vendicarsi, con l'aiuto di Teodosio, della distruzione della sua tribù, mentre Flavio Ezio, vittorioso, tornerà in patria solo per essere ucciso dall'Imperatore d'Occidente Valentiniano, marionetta nelle mani di sua madre, perché oramai, dopo aver adempiuto al suo compito, sarebbe stato solo una mina vagante in grado di rovesciare il potere dell'imperatore tramite i suoi successi militari, come aveva già tentato in passato.
Questo film è spettacolare proprio perché mostra l'ascesa di due uomini contrapposti, simboli di due culture totalmente differenti, ed il loro inevitabile declino, in un periodo storico tumultuoso ed oscuro.
Nonostante le numerose inesattezze storiche, come avviene in ogni film di questo filone d'altronde, la storia romanzata del re barbaro risulta davvero piacevole e significativa, con vari fronzoli e particolari che lasciano un po' interdetti, primi fra tutti i tratti somatici non propriamente orientali di Gerard Butler (compensati tuttavia da Tommy Flanaghan, con i suoi occhi a fessura simili a quelli a mandorla dei mongoli), ma che nonostante ciò non guastano quella che risulta essere una storia molto interessante e suggestiva.
Io che sono grande amante della storia di Roma antica, vi consiglio assolutamente di vedere questo film.
Buona visione!


Il trailer:


INCURSIONI CINEMANIACHE

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