mercoledì 23 gennaio 2013

Recensione Flash: Anna Karenina


Anno e nazione di produzione: Gran Bretagna 2012

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Uscita nelle sale: 21 febbraio

Genere: Drammatico

Durata: 130 minuti

Cast: Keira Knightley, Matthew MacFadyen, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly MacDonald, Domnhall Gleeson, Michelle Dockery, Emily Watson, Alicia Vikander

Regista: Joe Wright

Nel 1874, nella grande Russia imperiale, i matrimoni d'amore non erano la normalità. Tra gli aristocratici lo erano ancora di meno. Infatti, il paese che ha dato i natali alla dottrina comunista aveva l'aristocrazia più conservatrice e retrograda d'Europa. Oblonsky, aristocratico e burocrate, era riuscito a coniugare amore e censo, sposando la donna di cui era innamorato. Ma la sua natura "vigorosa" ha lasciato indietro l'amata consorte, indaffarata con i cinque figli piccoli e con un corpo che invecchia, per inseguire avventure, giovani donne che consolino la sua età matura. Scoperto il fedifrago, Dolly chiama a Mosca sua cognata, Anna Karenina, per far rinsavire il fratello e riportarlo sulla retta via.
Anna, sposata giovanissima ad un uomo anaffettivo che ama più il suo lavoro che lei, da San Pietroburgo va a Mosca per riportare la pace nella famiglia Oblonsky. Sul treno incontra la contessa Vrosnky, e una volta giunta a Mosca conosce il figlio, Aleksej. Per Anna è la scoperta dell'amore e l'inizio della sua caduta.
Dopo la versione del 1997, Joe Wright cerca di stupire e innovare, con questo nuovo adattamento cinematografico, il romanzo di Lev Tolstoj. Se il film di Bernard Rose è classicamente strutturato per sceneggiatura, dialoghi e ambientazioni, quello di Wright strizza l'occhio ai film di Baz Luhrmann che originalmente decide di ambientare il film in un teatro. Il palcoscenico accoglie le scene dei personaggi nobili, mentre gli spazi angusti delle quinte faranno da sfondo ai pochi umili della storia o ai tradimenti di Oblonsky. Ma i rutilanti cambi di scena o i dinamici dialoghi possono distrarre lo spettatore dalla storia.
L'Anna Karenina di Keira Knightley è profondamente moderna ma l'attrice è costretta in un personaggio che è facile da banalizzare, una maschera di scena cui lei non aggiunge alcuna novità. Il sorprendente Jude Law abbandona i panni di canaglia per indossare quelli del marito represso, straordinario. Matthew MacFadyen  è un ridanciano adultero che diverte molto. Il Vronsky di Johnson è più un fragile dandy che un'affascinante ufficiale, preferisco il Vronsky di Sean Bean nella versione del 1997. Rimangono impressi per bravura le interpretazioni di Domnhall Gleeson e di Alicia Vikander nei panni di Levin e Kitty.
Lo spettacolo di Wright è riuscito a metà.

Il trailer:


Consigliato: Nì


INCURSIONI CINEMANIACHE

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