domenica 20 gennaio 2013

The first time I met...Audrey Hepburn



"L'entusiasmo suscitato da Audrey, al contrario di Rita Hayworth o di altre star dell'epoca, nasce dalla particolarità del suo fisico e del suo stile molto personale, che non deve niente agli studi hollywoodiani. Erede di una certa raffinatezza aristocratica, Audrey Hepburn si fa notare soltanto per il talento, la generosità e la determinazione."

                                                                             Roland Barthes

Audrey Hepburn, agli inizi della sua carriera, lavorò principalmente in musical, nei teatri di Londra. Aveva un passato come ballerina di danza classica, Audrey amava danzare. Quello è stato il suo primo amore. Ma vi ha dovuto rinunciare per via dell'altezza. Ma la ragazza non demorde, è molto determinata e scopre un altro mondo. La affascina molto e sente di esserci portata, di potercela fare. Ed è così che inizia a recitare. Inizia appunto con i musical, in cui riesce anche a fare qualche balletto. Rispetto alle altre ragazze, Audrey non ha una preparazione adeguata per quegli spettacoli. Ma non viene messa in ombra nemmeno per un minuto. Uno dei suoi colleghi raccontò molti anni dopo che il pubblico veniva immediatamente catturato da Audrey. E quegli anni, dopo la fine del secondo conflitto bellico, che volevano bellezze procaci e provocanti, videro nascere la stella delicata ed elegante di un mito.


Audrey Hepburn nasce il 4 maggio del 1929 in Belgio. Il padre era un uomo misterioso, non si è mai saputo molto su di lui. La madre era una Van Heemstra, appartenente ad una delle famiglie più importanti dell'aristocrazia olandese. L'infanzia dell'attrice trascorre tra l'Olanda e l'Inghilterra. La seconda guerra mondiale incide profondamente nel carattere della giovane, e dopo quegli anni di privazioni e dolori, Audrey sarà riconoscente alla vita per sempre. Anni dopo diventerà ambasciatrice UNICEF nei paesi dell'Africa e di altre zone povere del mondo per aiutare e dare voce a chi era stato meno fortunato di lei.
Dopo i musical e la parte da protagonista in Gigi a Broadway, Audrey spicca il volo. La Paramount la vuole tra le sue star, vuole proporre una bellezza alternativa a quella provocante di Marilyn Monroe, la stella della Twentieh Century Fox. Il primo film, Vacanze Romane, Audrey lo gira con il divo Gregory Peck. Ne è intimorita, ma nell'attore trova un punto di riferimento e un grande amico. Per Audrey è un successo: il mondo si innamora della sua principessa Anna e agli Academy del 1954 vince l'Oscar come Miglior Attrice Protagonista.
Poi gira Sabrina di Billy Wilder. Ed è così che ho conosciuto Audrey.


Nonostante il film sia stato un successo, radunando tre star come Humphrey Bogart, William Holden e la stessa Audrey, il clima sul set era molto teso. A complicare le giornate era il caratteraccio di Bogart. Prese di mira Audrey, definendola una starlette senza capacità. Audrey invece lo considerava uno dei suoi miti e lo aveva adorato in Casablanca. La classe e l'educazione dell'attrice riuscirono ad appianare i rapporti tra i due. Ma fu anche l'amore con William Holden ad aiutare l'attrice nell'affrontare gli screzi con l'iroso Humphrey Bogart. Holden era bello, affascinante e soprattutto donnaiolo. Proprio come il suo personaggio nel film. Anni dopo, l'attore dichiarerà che Audrey è stata l'amore della sua vita. La loro relazione sarà molto breve. Audrey non poteva accettare di far del male a nessuno, men che meno alla moglie di Holden. I due si lasciano, ma il film sarà la testimonianza della loro relazione.
La classe, la bellezza e la dolcezza di Audrey, esaltati dagli splendidi abiti di Hubert de Givenchy lanciano definitivamente la giovane attrice tra le stelle di Hollywood.
Girerà tantissimi altri film di successo, come Colazione da Tiffany. Troverà l'amore prima in Mel Ferrer, che sposerà nel 1954, e poi in Andrea Dotti. Avrà due figli, i suoi più grandi successi.
Audrey ha vissuto la sua vita con discrezione, in punta di piedi proprio come una ballerina di danza classica. Le sue fragilità sono diventate un punto di forza. Il suo carattere timido e sensibile, ma allo stesso tempo molto determinato, ha affascinato tutti. Il suo corpo delicato ed esile ha segnato un'epoca. Audrey amava la sua vita da moglie e mamma, la natura, l'amore dei suoi cari. Sfuggiva ai clamori e alle celebrazioni. Ma è impossibile non celebrare una donna come lei, irraggiungibile nella sua semplicità.


INCURSIONI CINEMANIACHE

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