domenica 27 gennaio 2013

Un film per non dimenticare...Giorno della Memoria


Il 27 gennaio 1945 è la data in cui furono abbattuti i cancelli del lager nazista di Auschwitz.
Ogni anno, nonostante le tragedie contemporanee, ricordare la shoah ebraica e la bestialità umana che l'ha provocata, non deve essere un mero esercizio retorico ma un'occasione per riflettere e migliorare. Perché sei milioni di persone non possono essere dimenticate in settant'anni. Perché il passato non è passato se le menti rimangono chiuse nel buio dell'ignoranza.

"Wladyslaw Szpilman: C’è un’ordinanza che vieta agli ebrei di sostare nei giardini.
Dorota: Stai scherzando? 
Wladyslaw Szpilman: No, per niente. Ci potremmo sedere su una panchina, ma c’è un’altra ordinanza che vieta agli ebrei di sedersi sulle panchine.
Dorota: Ma è assurdo!
Wladyslaw Szpilman: Possiamo stare in piedi e parlare, non penso che ciò sia vietato."

Il Pianista è diretto da Roman Polanski, film del 2002 con protagonista uno straordinario Adrien Brody. Basato sulla storia vera e sul libro di Wladyslaw Szpilman.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, durante l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, gli ebrei di Varsavia vedono la loro vita stravolta e i loro averi confiscati. Rinchiusi in un ghetto, verranno a poco a poco deportati, decimati, dispersi nel vento. Della famiglia Szpilman, Wladyslav, apprezzato pianista, riesce a salvare sé stesso grazie alla sua arte, il suo pianoforte. Il suo amore per la musica e per la vita riusciranno a tenerlo lucido in un periodo in cui la follia era l'unica realtà.


Lo stesso Polanski ha vissuto la storia da lui raccontata nel film: il trasferimento nel ghetto, la separazione dai genitori, la loro morte, una vita da solo a ricordare.
Il regista non lascia spazio ad una storia romanzata ma col suo pubblico è crudele e spietato. Come la realtà che ogni giorno viveva Wladyslav, prigioniero della sua "razza".
Nulla sarà più come prima per il pianista. Nemmeno la musica. Dimenticare non servirà per mettere a tacere il dolore.  Dimenticare è impossibile. Ricordare, invece, fa sentire meno soli. E più umani.


INCURSIONI CINEMANIACHE

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