lunedì 26 gennaio 2015

Recensione Flash: The Imitation Game


Anno e Nazione di Produzione: Gran Bretagna, USA 2014

Distribuzione in Italia: Videa - CDE

Genere: Biografico

Durata: 113 minuti

Cast: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Allen Leech, Mark Strong, Charles Dance, Rory Kinnear

Regista: Morten Tyldum

Negli anni Cinquanta, il professor Alan Turing insegna a Cambridge. Dopo un tentativo di furto nella sua casa, il detective Robert Nock, durante le indagini, scopre l'omosessualità di Turing, allora considerata un reato, ma, soprattutto, il lavoro top secret che il professore svolse per il governo inglese durante la seconda guerra mondiale. Così, Turing inizia a raccontare al detective la sua storia, e di come "sconfisse" Enigma, la macchina che i tedeschi adoperavano per inviare messaggi decriptati alle loro truppe, sparse per l'Europa, pronte a seminare morte.
Il norvegese Morten Tyldum, dopo il grande successo di Headhunters, per il suo primo film in inglese sceglie Alan Turing come protagonista. Era un film che doveva essere fatto, per vari ed importanti motivi. Il bullismo e lo straniamento del diverso, l'omosessualità condannata come un crimine, la sottomissione della donna all'uomo, fino alla vittoria su Enigma, che grazie alla mente geniale di Turing e alla macchina da lui ideata, il precursore dei nostri computer, fu decodificata e permise di salvare ben quattordici milioni di vite umane. Però, a mio parere, è un film dal ritmo non omogeneo, molto lento per la prima ora, che poi continua tra alti e bassi. Le interpretazioni sono buone, in primis quella emozionante di Benedict Cumberbatch, ma non da nomination agli Oscar. Sarebbe stato un ottimo film per la TV. 

Il trailer:



  
Consigliato: Nì


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