giovedì 5 febbraio 2015

Recensione Flash: Birdman - O l'inaspettata virtù dell'ignoranza


Anno e Nazione di Produzione: USA 2014

Distribuzione in Italia: 20th Century Fox

Genere: Commedia

Durata: 119 minuti

Cast: Michael Keaton, Edward Norton, Zach Galifianakis, Emma Stone, Naomi Watts, Andrea Riseborough, Amy Ryan

Regista: Alejandro González Iñárritu

Riggan Thompson è un attore hollywoodiano, sul viale del tramonto. Si ricicla in teatro, a New York, con uno spettacolo impegnato, interpretato e diretto da lui. La sua missione è far dimenticare al pubblico il supereroe che lo ha reso una star mondiale, Birdman. Vuole riscattarsi, e dimostrare che non è un semplice personaggio da fumetti. Eppure, per Riggan non sarà semplice liberarsi di vecchi demoni, nuove paure e pesanti ossessioni.
Nel nuovo film di Alejandro González Iñárritu ritroviamo quel dinamismo, tipico dello stile del regista messicano. Iñárritu non lascia tregua allo spettatore, cerca di mantenere sempre viva l'attenzione (e la tensione) affinché nessun particolare della storia vada perso: visi, sentimenti, rancori, insomma anche il più piccolo particolare è essenziale alla narrazione. Il film, candidato a ben nove premi Oscar, ha già incassato numerosi riconoscimenti e critiche positive. E, a proposito di critiche, Birdman è una critica fatta film, un atto d'accusa verso l'appiattimento dell'industria cinematografica hollywoodiana che, ormai, sforna solo film su "uomini in tutina", come fa dire il regista al Riggan di Michael Keaton. Inoltre, è lo scontro di due mondi, quello newyorchese e quello losangelino: il primo, snob, intellettuale e un po' fricchettone, il secondo superficiale e venale.




Poi spazio al potere dei social media, che da virali sono diventati virulenti. Ma, soprattutto, c'è la lotta di Riggan contro Birdman: l'attore diviso tra aspirazioni, superflue, e certezze, rifiutate. È un intreccio di storie, con personaggi altrettanto complicati ed interessanti, alle prese con fragilità, prigionieri di false convinzioni. 
Un ritorno per Michael Keaton col botto, con un ruolo quasi biografico. L'attore compensa i suoi anni d'assenza con un solo film, con un'interpretazione dalle mille sfaccettature: comica, dolente, triste, intima. Candidatura e premi più che meritati. Anche per Emma Stone candidatura agli Oscar più che meritata, conferma il suo eclettismo e la sua capacità di diventare strumento del regista, dando comunque una lettura personale ed originale del ruolo. Mitico l'attore vanaglorioso di Edward Norton. Iñárritu è uno dei registi più originali del panorama mondiale, i suoi film non deludono quasi mai.
La storia di Riggan si conclude con un ritorno al passato: raggiungere la fama, cercare di andare oltre i blockbuster, non è quello il suo mondo. Riggan sceglie di elevarsi sopra tutti trovando, finalmente, la sua libertà.

Il trailer:




Consigliato: Assolutamente sì


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