mercoledì 27 marzo 2013

Il fenomeno The Hunger Games


Dopo l'esperienza "Twilight" avevo deciso di stare lontana dai film per young adult, come li chiamano negli USA, e di fare la spettatrice seria. Dedicarmi ai grandi registi e magari andare a qualche rassegna di film "per pochi eletti", corredati di sottotitoli che fanno tanto intellettuale della rive gauche.
Ma, sì c'è un ma, la mia anima adolescenziale non ha resistito al fenomeno The Hunger Games. A convincermi anche la presenza nel film di Jennifer Lawrence: la giovane attrice, che in Hunger Games interpreta la protagonista Katniss Everdeen, è sicuramente quella che in quest'ultimo periodo ha conquistato entusiastici riconoscimenti per la sua bravura. E non dimentichiamoci l'Oscar vinto nel febbraio scorso per il ruolo interpretato ne Il Lato Positivo. Jennifer ovviamente ha conquistato anche me, quindi potevo ignorarla in un film che ha incassato, globalmente, più di seicento milioni di dollari? Direi di no.


Prima che un film, The Hunger Games è una trilogia, scritta da Suzanne Collins. Come per la trilogia della Meyer, anche il successo di quest'ultima è legato alla grande risonanza che la versione cartacea ha avuto, globalmente. Il primo libro della saga fu pubblicato con una tiratura di 200.000 mila copie, ma il successo fu strabordante. Così il libro fu tradotto in ventisei lingue e pubblicato in quaranta nazioni. Definito best seller dal New York Times, recensito positivamente dallo scrittore del brivido Stephen King, la casa di produzione cinematografica Lions Gate acquista i diritti per girare i film.


La Collins non ha ricoperto una creatura soprannaturale di brillantini e l'ha ficcata nel triangolo amoroso più noioso mai esistito, ma ha scritto di una realtà distopica in un lontano futuro, con le sue regole, le sue storture. Un mondo vicino a quello reale, quello che noi viviamo ogni giorno, come il nostro anche la realtà della nazione di Panem si regge su un fragile equilibrio.
La scrittrice ha raccontato che l'ispirazione per scrivere la saga l'ha attinta da diversi luoghi, letterari e non: il mito di Teseo e il minotauro per l'antica punizione dei Tributi che i governanti di Panem infliggono ai dodici distretti a loro assoggettati. I ragazzi scelti, giunti a Capitol City, la capitale, dovranno partecipare agli Hunger Games. E il vincitore sarà solo uno.


La guerra in Vietnam, che la scrittrice ha vissuto in prima persona, visto il coinvolgimento del padre e gli ormai onnipresenti reality show e i loro pazzeschi meccanismi di alleanze e finzioni. Di riflesso ritroviamo tutto, nei libri e nel film.
La Lions Gate e la Warner Bros sapevano di avere tra le mani un nuovo successo, appena acquistati i diritti si mettono subito al lavoro per scrivere la sceneggiatura ed iniziare i casting. Chi saranno i protagonisti del nuovo fenomeno mondiale? La più perplessa ad accettare il ruolo in Hunger Games è stata proprio Jennifer Lawrence: sapeva che la sua vita sarebbe radicalmente cambiata e la sua immagine sarebbe stata legata a quella di Katniss, ma ehi se ce l'ha fatta miss Espressività (Kristen Stewart) la Lawrence non avrebbe dovuto nemmeno preoccuparsi. Accetta ed entra in squadra. Con lei Liam Hemsworth che interpreta Gale e Josh Hutcherson che interpreta Peeta.


Come da copione i fan della saga, da ogni parte del mondo, hanno protestato per il consueto stravolgimento nel passaggio dal libro al film. La trama è stata semplificata in alcuni punti per  rendere più dinamico il film e mantenere costante l'apporto di tensione. Perché trascorsa la prima parte del film, quella delle alleanze e dell'adattamento di Katniss alla realtà di Capitol City così diversa da quella del suo distretto, si inizia a giocare. Con la vita.
La ragazza di fuoco, la prima ad essersi offerta volontaria per il distretto 12, dimostrerà di saper infuocare il pubblico del reality show e di fare gioco di squadra con Peeta anche se molti, compreso il presidente Snow, considera quelli dei distretti più periferici degli underdogs (sfavoriti).


Insieme ai tre protagonisti nel cast ci sono anche Donald Sutherland, il glaciale presidente Snow, Woody Harrelson che interpreta Haymitch Abernathy, il mentore dei due ragazzi del distretto 12, il cantante Lenny Kravitz nel ruolo dello stilista (e fautore del successo mediatico di Katniss) Cinna e Stanley Tucci nei panni dell'eccentrico presentatore Caesar Flickerman.


Anche se le riprese sono state molto impegnative (Jennifer Lawrence ha raccontato di tante giornate trascorse nei boschi a girare in mezzo al fango e ad animali di ogni genere; la sera, una volta tornata nella sua roulotte non aveva nemmeno la forza di farsi una doccia e così si ripresentava la mattina dopo, ricoperta di terra e sangue finto, già pronta per girare senza passare al trucco!) il film di Gary Ross ha ottenuto il successo sperato, superando il budget di 78 milioni di dollari, speso per la sua realizzazione. Al primo week end nelle sale la prima parte della trilogia di Hunger Games ha incassato 152 milioni di dollari, una cifra da record!
The Hunger Games non è una superficiale teen saga: i produttori statunitensi hanno capito che ciò che il pubblico giovane vuole vedere al cinema, oltre alla classica storia d'amore (a due o a tre è indifferente), sono personaggi diversi che si ribellano e che agiscono, che cercano di cambiare la realtà con la forza delle menti, che si sottraggono alla macchinazioni (politiche, sociali e dei media) decidendo e pensando con la propria testa.
Il nuovo capitolo della saga cinematografica, La Ragazza Di Fuoco, con tutto il cast riconfermato, è atteso nelle sale per il 22 novembre 2013.
Nell'attesa, che la fortuna possa essere sempre a vostro favore.




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