sabato 2 marzo 2013

Recensione Flash: ParaNorman


Anno e nazione di produzione: USA 2012

Distribuzione in Italia: Universal Pictures

Genere: Animazione/Commedia/Horror

Durata: 92 minuti

Cast: Kodi Smith-McPhee (Norman Babcock), Casey Affleck (Mitch), Tempest Bledsoe (Sceriffo Hooper), John Goodman (Signor Prenderghast), Jeff Garlin (Perry, il papà di Norman), Bernard Hill (Giudice Hopkins), Jodelle Ferland (Aggie), Alex Borstein (Signora Henscher), Anna Kendrick (Courtney, la sorella di Norman), Leslie Mann (Sandra, la mamma di Norman), Christopher Mintz-Plasse (Alvin), Elaine Stritch (Nonna Babcock)

Registi: Sam Fell & Chris Butler

Sia come cinefilo che come semplice "essere umano", sono sempre stato del parere che la crescita è la parte integrante, e forse la più importante, nella vita di una persona ma che, al tempo stesso, va sempre accompagnata da una sana e piccola dose di amore per le cose che amavamo nell'infanzia. Mi riferisco ai cartoni animati, in grado (almeno quelli più belli) di mantenere vivi nell'animo di tutti il bambino o la bambina che eravamo un tempo.
Uno di questi cartoni che mi hanno davvero colpito ed entusiasmato è ParaNorman, che ha ottenuto tra l'altro una nomination agli Oscar 2013.
Il film narra le vicende di Norman, un ragazzino americano che vive in una città dove tutti lo evitano e nessuno gli è amico, un po' per via dei suoi gusti macabri (ama i film horror e splatter), ma soprattutto perché afferma di vedere i fantasmi delle persone e degli animali che un tempo vivevano nella sua città. Infatti, la sera parla con la nonna paterna, mentre guarda la TV comodamente "seduta" per così dire sul divano di casa; ogni mattina, quando va a scuola, compie la solita routine di salutare tutti i fantasmi che incontra, e così di seguito.
Nessuno gli crede e molti, come il bullo Alvin, gli rovinano le giornate con le loro angherie, finché non conosce Neil, un ragazzo grassottello che gli dà fiducia e crede a ciò che dice. Tutto sembra andare per il meglio, finché uno strambo barbone non mette in guardia Norman da un pericolo imminente, un pericolo antico che sta per risvegliarsi in città e che solo Norman potrà affrontare per salvare tutti.
Il piccoletto riuscirà a farcela? Ma soprattutto, la gente inizierà a credergli finalmente?
I punti di forza e l'originale comicità della pellicola stanno proprio nell'incredibile stupidità delle persone che circondano Norman, stupidità intesa sia come demenzialità ma anche come chiusura mentale verso il diverso. In un un cartone animato, il cui target è principalmente il pubblico infantile, è un messaggio molto importante da trasmettere. I concittadini di Norman si rendono protagonisti di gag e scenette divertentissime (come già potrete pregustarvi nel trailer) che rendono il film unico ed irripetibile. Davvero un peccato che non sia riuscito a vincere l'Oscar, lo meritava.
Buona visione!

Il trailer:


Consigliato: Sì

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