lunedì 5 novembre 2012

Clichés all'italiana

Post veloce veloce, altrimenti più che parlare di clichés, cadrei nel vittimismo italico.
Due film in cui noi italiani ne usciamo fuori messi maluccio. Comincio dal più grottesco e...offensivo.




Storia di una donna che ha perso la voglia di vivere, e avendo una barca di soldi decide di viaggiare per tornare a meravigliarsi di qualcosa. E già dalla trama, non è che mi garba più di tanto. Ma scusatemi, forse sono troppo choosy.
Liz pianifica il suo viaggio e decide di andare in Italia, poi India e infine la Thailandia. In Italia viene per mangiare...ehm ehm...non ho letto il romanzo da cui è tratto il film e forse lì è spiegato meglio, ma com'è che la cara signora americana viene nel Bel Paese per mangiare? Che cosa insolita! Primo cliché. Gli altri? Noi italiani non facciamo nulla dalla mattina alla sera se non bere il nostro buon vino, mangiare le nostre squisitezze e fare bene all'ammore. Tutto qui. E cavolo, se ne sono dimenticati uno, che se ricordo bene nel film è appena abbozzato: l'Arte.
Tutto il film è noioso, un trionfo di banalità in ogni paese.



Dopo Barcellona e Parigi, Woody Allen conclude il suo tour europeo in Italia, a Roma. Evidentemente dopo tante trasvolate ed emozioni in giro per il vecchio continente, annebbiato dalla fatica, deve aver scritto il copione di To Rome with Love tra un sorso di sangria e un morso alla baguette sull'aereo che lo stava portando nella Capitale.
Una commedia umana fiacca, infarcita di clichés e di qualche debole battuta del caro Woody. Insomma il regista è venuto in Italia per rilassarsi, mica per sbancare i botteghini. Di certo non è farsesco come Mangia Prega Ama, un po' di amore per l'Italia c'è. Ma un cast di stelle nostrane e non, la bellezza di Roma e il cinismo ammaccato di Allen non bastano per risollevare le sorti di questo film che tra qualche trovata originale (il becchino che si trasforma in cantante lirico sotto la doccia) e una smandolinata è il più sfortunato della trilogia europea. E ovviamente è toccato proprio a noi.


INCURSIONI CINEMANIACHE

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